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Mai Sfidare Il Cuore


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      Mai Sfidare Il Cuore

“Mai Sfidare Il Cuore”Serie “Il Cuore di Cristallo Protettore” – Volume 2Author: Amy BlankenshipTranslated by Ilaria FortunaCopyright © 2006 Amy BlankenshipEnglish Edition Published by Amy BlankenshipSecond Edition Published by TekTimeAll rights reserved

      La Leggenda del Cuore del Tempo

      I mondi possono cambiare… ma le vere leggende non svaniscono mai.

      Luce e oscurità combattono costantemente dalla notte dei tempi. I mondi vengono creati e distrutti dai loro creatori, e il continuo bisogno di bene e male non è mai stato in discussione. Tuttavia, a volte giunge qualcosa di inaspettato… un qualcosa che entrambe le parti vogliono ma che solo una può avere.

      Paradossale per natura, il Cuore di Cristallo Protettore è l’unica cosa che entrambe le parti hanno cercato di ottenere lottando. La gemma ha il potere di creare e distruggere l’universo noto e, allo stesso tempo, è in grado di porre fine alle sofferenze e ai conflitti. Alcuni pensano che il cristallo abbia una propria mente pensante… altri dicono che dietro tutto ciò vi siano gli dei.

      Ogni volta che il cristallo è apparso, i suoi guardiani sono sempre stati pronti a difenderlo da chi voleva usarlo per puro egoismo. Le identità di questi guardiani rimangono invariate ed essi amano con la stessa ferocia sia il mondo che la dimensione.

      Una giovane donna si trova tra questi guardiani ed è oggetto del loro amore. Dentro di sé cela il potere del cristallo. Lei è il custode della gemma e la fonte del suo potere. Le linee spesso si confondono, e proteggere il cristallo si trasforma lentamente nel proteggere la Sacerdotessa dagli altri guardiani.

      È la coppa da cui beve il cuore dell’oscurità. È l’opportunità per rendere i guardiani del cristallo deboli e vulnerabili agli attacchi. L’oscurità brama il potere del cristallo e la Sacerdotessa, così come un uomo bramerebbe una donna.

      In ognuna di queste dimensioni e realtà c’è un giardino segreto chiamato “Cuore del Tempo”. Lì c’è la statua di una giovane sacerdotessa inginocchiata. Essa è circondata da un’antica magia che tiene nascosto e al sicuro il suo tesoro segreto. Le mani della fanciulla sono protese come in attesa di accogliere qualcosa di prezioso.

      Secondo la leggenda, starebbe aspettando che le venga restituita la potente pietra conosciuta come il Cuore di Cristallo Protettore.

      Solo i Guardiani conoscono i segreti che si celano dietro la statua e le sue origini.

      Prima che i cinque fratelli nascessero, i loro antenati, Tadamichi e il suo gemello Hyakuhei, proteggevano il Cuore del Tempo durante il suo periodo più buio. Per secoli, i gemelli protessero il sigillo che impediva al mondo umano di mescolarsi con quello dei demoni. Questa missione era sacra e le vite degli uomini e dei demoni dovevano essere protette e nascoste le une dalle altre.

      Inaspettatamente, durante il loro regno, un gruppo di uomini sconfinò accidentalmente nel mondo dei demoni a causa del sacro cristallo. In un periodo di conflitti, il suo potere causò una rottura del sigillo che separò le dimensioni. Il capo degli umani e Tadamichi si allearono prontamente, stringendo un patto per richiudere il sigillo e mantenere i due mondi separati per sempre.

      Ma, durante quel periodo, Hyakuhei e Tadamichi si erano innamorati entrambi della figlia del capo degli umani.

      Contro la volontà di Hyakuhei, il sigillo era stato riparato da Tadamichi e dal padre della ragazza. La forza del sigillo fu aumentata di dieci volte, dividendo per sempre quel pericoloso triangolo amoroso. Il cuore di Hyakuhei era spezzato. Pur essendo suo fratello, Tadamichi lo aveva tradito facendo in modo che lui e la Sacerdotessa fossero separati per l’eternità.

      L’amore, una volta perso, può trasformarsi nella cosa peggiore. Il cuore spezzato di Hyakuhei si trasformò crudelmente in rabbia e gelosia e provocò un conflitto tra i due gemelli, portando alla morte di Tadamichi e frantumando la sua anima immortale. Quei frammenti immortali diedero vita a cinque nuovi guardiani a difesa del sigillo, per proteggerlo da Hyakuhei, che si era unito ai demoni del regno del male.

      Imprigionato nell’oscurità che lui stesso era diventato, Hyakuhei abbandonò il pensiero di proteggere il Cuore del Tempo… e usò, invece, le proprie energie per bandire completamente il sigillo. I suoi capelli neri, lunghi oltre le ginocchia, e il viso più affascinante di tutti, smentivano la reale malvagità celata dal suo aspetto angelico.

      All’inizio della guerra tra le forze della luce e del buio, un’accecante bagliore blu erompe dalla statua sacra, segno che la giovane Sacerdotessa è rinata e il cristallo è riemerso dall’altra parte.

      Poiché i guardiani erano attratti da lei ed erano i suoi protettori, la battaglia tra il bene e il male comincia sul serio. Da qui, l’ingresso in un altro mondo, in cui l’oscurità predomina sulla luce.

      Questa è una delle loro tante epiche avventure…

      Capitolo 1 “Amore segreto”

      Hyakuhei fissava il Cuore del Tempo, sapendo che la sacerdotessa era ancora dall’altra parte, nel suo mondo. I suoi capelli color mezzanotte gli avvolgevano il corpo come un sudario e svolazzarono per la leggera brezza creata dalle ali nere che si spiegarono. Le sue labbra perfette si curvarono leggermente in un sorriso consapevole. Un bagliore innaturale illuminò il terreno che circondava il santuario, conferendogli un aspetto spaventoso.

      Come se fosse attratto da una forza sconosciuta, Hyakuhei si avvicinò alla statua della fanciulla che, con quelle mani protese, sembrava chiedergli qualcosa. Il suo sguardo s’intenerì per un momento al ricordo della giovane sacerdotessa cui la statua somigliava. E così i guardiani pensavano di unire i loro poteri e tenerla lontana da lui?

      Con un movimento rabbioso della mano, l’erba s’illuminò di un bagliore minaccioso e lui nascose l’incantesimo ingannevole.

*****

      «Maledizione! Dov’è finita Kyoko? Doveva essere qui già da qualche ora.» disse Toya, ringhiando per la decima volta nell’ultima mezz’ora. Si passò nervosamente una mano tra i capelli mentre guardava fuori dalla finestra, in direzione del santuario. Voltandosi per non farsi vedere, lasciò che la preoccupazione prendesse il sopravvento sul suo sguardo.

      Suki stava lucidando la sua baionetta e alzò lo sguardo perplessa, «Toya, è evidente che Kyoko non tornerà stasera. Deve aver avuto un contrattempo, perciò calmati e dacci un taglio.» gli disse. Poi si voltò verso Kamui, che era seduto accanto a lei, e gli chiese: «Cavolo, ma non sta mai zitto per più di un minuto?».

      Lui sorrise e preferì non dire niente ad alta voce. I suoi occhi color polvere di stelle conoscevano la verità dietro le lamentele di Toya. Era il guardiano più giovane, ma non per questo era ingenuo. Rispetto agli umani era senza età, come i suoi fratelli. Sapeva che Toya si fingeva arrabbiato solo per nascondere la propria preoccupazione. E anche lui stava iniziando a preoccuparsi, fare tardi non era da Kyoko. I riflessi viola dei suoi capelli brillarono mentre lui alzava il viso verso la finestra, notando il cielo buio.

      «Sarà meglio che Kyoko torni domani mattina, o giuro che andrò io stesso a prenderla nel suo mondo.» disse Toya, continuando a camminare. Non sopportava che Kyoko stesse via per così tanto tempo. Erano passati diversi giorni e lui era sempre più nervoso… e preoccupato. «Che stupida.» aggiunse, poi si zittì quando Suki gli lanciò un’occhiataccia.

      Shinbe se ne stava appoggiato alla parete in silenzio, da un’ora. Il suo soprabito grigio svolazzò leggermente quando lui fece un gesto nervoso che cercò di nascondere. Ne aveva abbastanza delle lamentele di Toya per il ritardo di Kyoko. Chiuse gli occhi per trattenersi dal dirgli di chiudere la bocca. Sapendo che, probabilmente, suo fratello non li avrebbe lasciati in pace finché lei non fosse tornata, decise di tacere per non farlo arrabbiare ancora di più.

      Cercò di rimanere tranquillo come sempre, meditando secondo gli insegnamenti dei monaci. La verità era che i suoi nervi erano così tesi che, in quel momento, non funzionava neanche la meditazione. Aveva quasi voglia di strangolare Toya e gli venne da ridere. Serrò le mascelle e abbassò la testa per nascondere la propria espressione.

      Quando Toya e gli altri si prepararono per andare a dormire, lui