Anthologies
Naughty Nooners: Dalton’s Awakening
Unconventional at Best: A New Normal
Unconventional in Atlanta: Seeing Him
Unconventional in San Diego: Fate’s Bridge
Unconventional in Kansas City: Kiss Me, Cowboy
Cattle Valley
UNA CAVALCATA SELVAGGIA
CAROL LYNNE
Cattle Valley: Una Cavalcata Selvaggia
ISBN # 978-1-80250-052-3
©Copyright Carol Lynne 2008
Traduzione Italiana ©Copyright Chiara Vitali 2021
Cover Art by Anne Caine ©Copyright February 2008
Con la collaborazione di Antonella Caso
Pride Publishing
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Pubblicato nel 2021 da Pride Publishing, United Kingdom.
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Cattle Valley
Per l`allevatore Ezra James la vita è semplice. Si sveglia prima dell`alba e trascorre la giornata a lavorare con il bestiame che ama. Da vent`anni gli basta il suo ranch, l`EZ Does It, per soffocare la solitudine e il senso di colpa. A chi lo conosce, Ezra sembra impermeabile a tutto. L`unica crepa nella sua armatura la deve a Palmer ”Wyn” Wynfield, l`uomo che possiede il negozio di abbigliamento in città.
Palmer ”Wyn” Wynfield ha catturato lo sguardo di Ezra sei anni prima, quando l`allevatore ha messo piede per la prima volta nel suo negozio. Ezra era consapevole di quanto la sua stazza imponente potesse intimidire, ma quel giorno la poca fiducia in se stesso andò in pezzi quando vide Palmer indietreggiare, apparentemente spaventato da lui. Mosso dall`istinto di conservazione, si rivolse a Wyn chiamandolo ”Signor Elegantone”. Per quell`offesa non è ancora stato perdonato.
Una telefonata all`alba cambia tutto. Anche se la linea non è delle migliori, Ezra sente forte e chiaro le parole che aspetta di udire da anni. «Ho bisogno di te.»
Ringraziamenti
Per i miei carissimi amici Richie e Chad, grazie per tutto il vostro aiuto.
Vorrei ringraziare anche Mark and Scott del vero Club Maverick di Tulsa, in Oklahoma, per avermi lasciato usare il loro bellissimo locale nel mio libro.
Capitolo primo
Reggendosi con la mano la mascella dolorante, Wyn alzò la cornetta e chiamò il suo migliore amico, Nate.
«Pronto?»
«Ciao Nate, sono Wyn, spero che non sia un brutto momento.»
«No, stavamo solo andando a letto. Come va?»
«Non bene. Il funerale di papà è stato doloroso.» Wyn sapeva che, se Nate si stava preparando per andare a letto, era davvero un brutto momento per chiamare. Eppure aveva bisogno di aiuto. «Mi hanno aggredito mentre stavo andando a cena in città.»
«Aggredito? Chi è stato? Pensavo che avessi detto che Pamona era una sonnolenta cittadina nel mezzo del nulla…»
«È così, ma c’è un gruppo di tizi che non è molto contento del ritorno a casa del finocchio della città.»
«Dannazione.»
«Sì. Comunque mi chiedevo se potessi venire qui finché non finisco di sistemare le cose. Non mi piace sembrare un pappamolla, ma non posso competere con quei bifolchi.»
«Se Ezra non può, verrò io.»
«Ezra? Perché lo tiri in ballo?» Wyn aveva fatto del suo meglio per non pensare a quell’uomo, o al dolce bacio che si erano scambiati la sera della vigilia di Natale.
«Devi chiamarlo, Wyn. Non solo è la persona giusta per aiutarti a mettere in ordine il ranch, ma va in giro come un orso con una zampa ferita da quando te ne sei andato. Inoltre, conosci qualcuno di più intimidatorio di lui? Terrà a bada quegli stronzi.»
«Non verrà. Immagino che sia ancora incazzato per quello scherzo che gli hai fatto con il bouquet di biscotti.»
«Nah, alla fine ho sistemato tutto. Mi è costato un paio di bottiglie di Scotch Single Malt, ma ne è valsa la pena, visto che mi stava con il fiato sul collo.»
«Ezra ti stava rendendo la vita difficile?»
«Non lui, Ryan. Ha detto che spettava a me sistemare quel casino e mi ha tormentato per giorni affinché mi dessi una mossa.»
Wyn ridacchiò. Dio, quanto gli mancava Nate. Non importava cosa succedesse, Nate riusciva sempre a farlo ridere. «Quindi pensi davvero che dovrei chiamare Ezra?»
«Sì.»
«Non credi che penserà che gli stia andando dietro?» Quella era la vera ragione per cui Wyn non lo aveva più chiamato. Il bacio che si erano scambiati la vigilia di Natale era stato fenomenale, ma non appena si erano divisi Ezra lo aveva guardato in modo strano e poi se n’era andato. Lui aveva aspettato diverse settimane una sua chiamata o una visita, ma niente.
«Fallo e basta, Wyn. Tu e io sappiamo bene che è la persona migliore per occuparsi di questa storia. Se non riuscite a sistemare le cose, richiamami.»
«Grazie.»
«Non dirlo nemmeno. Mai. Specialmente