c’è?” esclamò lui, incapace di nascondere il proprio sorriso. “È un’idea geniale. Quando Warren avrà finito, Devon sarà completamente indifferente all’argomento.”.
Kat si voltò di nuovo verso le scale. “Non sottovalutare la testardaggine di Devon.” disse. “Come ti sentiresti tu, se io fossi incinta di un altro?”.
Quinn sobbalzò a quel pensiero orribile “Beh, ti consiglierei di dire a Kane di ripassare tutti i suoi incantesimi... ne servirebbe più di uno.”.
Kat sbatté le palpebre sorpresa, poi sospirò. Almeno così Quinn aveva smesso di prendere in giro Devon.
Capitolo 2
Chad entrò nel vialetto di Trevor e parcheggiò accanto a Evey. Spense il motore e, per un momento, si fermò a pensare a tutto quello che era successo nelle ultime due settimane. Tra lui e sua sorella, non sapeva chi fosse più incasinato, adesso... beh, d’accordo, forse avrebbe vinto Envy. Tuttavia, neanche lui se l’era passata bene.
Il pensiero di essere stato ucciso e poi riportato in vita da Kriss e Dean lo tormentava. Gli dava i brividi pensare che avrebbe dovuto essere sepolto da qualche parte in un cimitero... lo spaventava a morte. A peggiorare le cose era che nessuno dei due caduti sembrava sapere quali sarebbero state le conseguenze delle loro azioni.
Era tornato al quartier generale del PIT per prendere la sua roba e, per fortuna, Ren era da solo nel suo ufficio. Aveva colto l’occasione per chiedergli di nuovo se c’era qualcosa che doveva sapere. Purtroppo l’onnisciente non sapeva niente più di Kriss e Dean e la cosa urtò i nervi di Chad.
Di questo passo, probabilmente avrebbe passato le prossime settimane a camminare con gli occhi aperti, per assicurarsi che non accadesse nient’altro... tuttavia, con il suo lavoro, quella non era mai una garanzia. Alla fine Chad ignorò la cosa, era umano come lo era sempre stato e al diavolo i misteri. La decisione gli aveva effettivamente tolto un peso dalle spalle.
“Ciao Chad.” si udì la voce suadente di Evey.
Lui guardò fuori dal finestrino del passeggero e sorrise “Ciao, Evey.” Scese dalla sua auto e si diresse verso il lato del guidatore di Evey. Quando lei abbassò il finestrino, lui si chinò come per parlare davvero con qualcuno, sebbene il suo sguardo fosse focalizzato sul cruscotto illuminato. “Come stai?”.
“Quando tu sei così bello, è difficile non stare bene.” rispose Evey, facendo sorridere Chad.
“Non posso oppormi al tuo ragionamento.” rispose lui, passandole una mano sul tettuccio.
“Trevor ha lasciato le chiavi di casa nel cruscotto.” disse lei mentre apriva lo sportello del passeggero. “Sono tutte tue.”.
Chad fece un passo indietro quando lo sportello si aprì, poi scivolò sul sedile anteriore per aprire il vano portaoggetti. “Come sta Trevor?”.
Evey sospirò “Temo che non sia qui... ha detto qualcosa a proposito di sbollire la rabbia prendendo a calci qualche brutto ceffo.”.
Chad aggrottò la fronte, era tipico di Trevor ma... perché non guidare Evey?
“Perché non sei con lui?” le chiese con tono curioso.
“Ha detto che aveva bisogno di stare da solo per un po’.” rispose lei. “È arrabbiato perché ha paura che il conflitto tra lui e Devon sconvolgerà Envy e le farà perdere il bambino.”.
Chad scosse la testa “Non penso che si arriverà a quel punto. Entrambi sono testardi ma non le hanno mai fatto del male.”.
“Lui la ama.” disse Evey, quasi con tono triste.
Chad annuì “Sì, lo so.”.
“Quindi, invece di pensare a Devon, è andato a cercare qualcos’altro con cui sfogarsi?” Evey aveva bisogno di chiarimenti sul mistero della natura umana. Più imparava, più diventava curiosa.
“Perché non l’hai seguito?” le chiese Chad, eludendo la sua domanda. Aveva l’impressione di sapere per chi tifava Evey, quando si trattava di quei due.
“I miei scanner possono rintracciarlo solo quando è in forma umana. Trevor lo sa e ha voluto seminarmi. Prima di andarsene si è trasformato in gufo ed è volato via.” spiegò Evey.
Chad prese le chiavi di casa dal cruscotto e tornò alla sua auto per prendere il borsone. Appoggiandosi guardò Evey, le piaceva sempre di più ogni volta che entrava in contatto con lei. “Allora non c’è molto che possiamo fare, vero?”.
Evey sospirò “Immagino di no.”.
Chad rimase lì per un momento, notò l’aspetto polveroso dell’auto e sorrise. “Che ne pensi di un bel bagno e una passata di cera?”.
Evey iniziò a rumoreggiare e Chad annuì “Bagno in arrivo... vado a cambiarmi.”.
“Chad.” esclamò Evey mentre lui si avvicinava alla porta.
Lui la guardò da sopra la spalla “Cosa c’è?”.
“Non mettere la maglietta.” Evey fece le fusa.
“Ah, vuoi un Chad sexy, eh?” Finse di pensarci su poi le fece l’occhiolino “Si può fare.”.
L’auto continuò a fargli le fusa.
*****
Envy entrò nell’appartamento di Kriss e si sedette subito sul divano. Devon le mancava già... anche Chad... e ogni volta che iniziava a pensare a Trevor le veniva da piangere. L’unica ragione per cui non lo faceva era il bambino... aveva un effetto calmante su di lei. Mescolando il tutto stava iniziando a sentirsi un po’ intorpidita, onestamente.
Dean lanciò un’occhiata interrogativa a Kriss, che scosse la testa facendogli cenno che gli avrebbe spiegato più tardi.
“È un casino di prima categoria.” disse Envy a bassa voce e afferrò uno dei cuscini per abbracciarlo.
Kriss sospirò “Tutto quello che è successo non è colpa tua. Devon deve solo far entrare nella sua testa dura che non può attaccare il padre del tuo bambino.”.
Envy affondò il mento sul cuscino, stringendolo un po’ più forte “Lui... lui aveva promesso che non avrebbe attaccato Trevor.”.
“Quando?” le chiese Kriss, incuriosito dal perché le avrebbe fatto una promessa del genere.
“Al ritorno dalla vacanza con te e Tabby... hanno litigato davanti casa di Chad. Dopodiché gli feci promettere di non fare niente contro Trevor perché non volevo vedere ferito nessuno dei due.”. Si morse il labbro inferiore, sentendosi un peso sul petto. Non si erano feriti a vicenda ma Envy era sicura di averli feriti lei abbastanza, in cambio.
Dean si accigliò “Forse dovresti ricordare al tuo gattino di quella promessa...”.
“Dean...” disse Kriss in tono di avvertimento.
“Che c’è?” chiese l’altro. “Se Santos la ama dovrebbe dimostrarlo mantenendo la sua parola.”.
Envy espirò rumorosamente “Dean ha ragione, Kriss.”.
“Ragione o no, io non penso che questo sia il momento giusto per farlo.” si lamentò Kriss.
“E quando allora? Io devo iniziare a pensare al piccolo.” disse Envy tranquillamente. “Non credo che il club sarebbe il posto ideale in cui far crescere un bambino. Voglio dire, è andato bene per Devon e la sua famiglia ma... io non voglio crescere mio figlio in un night club.”.
“Certo che no.” concordò Kriss “Ma cosa vuoi fare, tornare a casa di Chad?”.
Envy scosse la testa “Oh cielo, no. Chad ha già i suoi problemi. L’ultima cosa di cui ha bisogno è affrontare anche i miei. E poi... si è trasferito dal padre del bambino... No, finché