come aveva richiesto Gabriela: solo fratello e sorella.
A Riley piaceva Liam, soprattutto per via dell’influenza positiva che il brillante ragazzo esercitava su April. Aveva fatto sì che la ragazza s’interessasse agli scacchi, alle lingue straniere e allo studio in generale.
“Certo che potete andarci entrambi” la donna disse.
In quello stesso istante, avvertì nuovamente la preoccupazione crescere in lei. Prese il cellulare, trovò alcune foto di Shane Hatcher, e le mostrò a tutti e tre i ragazzi.
“Ma dovete stare attenti a Shane Hatcher” disse. “Avete queste foto sui vostri cellulari. Tenete sempre a mente il suo aspetto. Chiamatemi subito, se vedete qualcuno che assomiglia a lui.”
Liam ed April rivolsero a Riley uno sguardo sorpreso.
“Ce l’hai già detto” Jilly disse. “E abbiamo guardato quelle foto mille volte. E’ cambiato qualcosa?”
Riley esitò per un momento. Non intendeva spaventare i ragazzi. Ma sentiva che avevano bisogno di essere messi in guardia.
“Ho ricevuto un messaggio da Hatcher poco tempo fa” disse. “Era …”
Esitò ancora.
“Era una minaccia. Ecco perché voglio che stiate tutti in guardia.”
Con sorpresa di Riley, Jilly le rivolse un grosso sorriso.
“Questo significa che non dobbiamo andare a scuola anche quando le vacanze di primavera saranno finite?” chiese.
Riley era stupita dalla noncuranza di Jilly. Si chiese per un attimo se la ragazza non avesse avuto una buona idea. Doveva tenere i ragazzi fuori dalla scuola? E Liam ed April non dovevano andare alla gara di scacchi l’indomani?
Prima che finisse di riflettere, April esclamò: “Non essere sciocca, Jilly. Naturalmente dovremo continuare ad andare a scuola. Non si può mettere in pausa la nostra vita.”
Poi, rivolgendosi a Riley, la ragazza aggiunse: “Non è una vera minaccia. Persino io lo so. Ricordi quello che è successo a gennaio?”
Riley ricordava tutto fin troppo bene. Hatcher aveva salvato April e l’ex-marito di Riley, Ryan, da un killer che intendeva vendicarsi contro Riley. Ricordava anche come Shane Hatcher avesse restituito il killer legato e imbavagliato, così che Riley potesse gestirlo a sua discrezione.
April proseguì: “Hatcher non ci farebbe del male. Ha fatto di tutto per salvarmi.”
Forse April ha ragione, pensò Riley. Almeno per quanto riguardava lei e gli altri ragazzi. Ma era contenta che gli agenti fossero posizionati fuori.
April alzò un po’ le spalle ed aggiunse: “La vita va avanti. Dobbiamo tutti continuare a fare ciò che abbiamo sempre fatto.”
Jilly disse: “E ciò vale anche per te, mamma. E’ un bene che tu sia tornata a casa prima. Hai molto tempo per prepararti per stasera.”
Per un secondo, Riley non riuscì a ricordare che cosa volesse dire Jilly.
Poi le venne in mente: aveva un appuntamento quella sera con il suo affascinante ex- vicino, Blaine Hildreth. Era il proprietario di uno dei ristoranti informali, più alla moda, lì a Fredericksburg. Doveva passare da lì a prendere Riley, e portarla ad una meravigliosa cena.
April saltò in piedi.
“Ehi, è giusto!” esclamò. “Forza, mamma. Andiamo di sopra, ti aiuterò a scegliere qualcosa da indossare.”
Qualche ora più tardi, quella stessa sera, Riley era seduta a lume di candela al Blaine’s Grill, godendosi un tempo meraviglioso, ottimo cibo e un’affascinante compagnia. Seduto al tavolo di fronte a lei, c’era Blaine, bello come sempre: solo di pochi anni più giovane di Riley, magro e in forma, con una lieve stempiatura.
Riley lo trovava anche un piacevole conversatore. Mentre consumavano una deliziosa cena a base di pasta con pollo al rosmarino, parlavano degli ultimi eventi, di ricordi di molto tempo prima, di viaggi e di quanto accadeva a Fredericksburg.
Riley era contenta che la loro chiacchierata non si fosse basata neanche per una volta sul suo lavoro al BAU. Non era dell’umore adatto anche solo a pensarci. Blaine sembrò percepirlo, e evitò di accennare all’argomento. Una cosa che Riley davvero apprezzava di Blaine era la sua sensibilità nei confronti dei suoi stati d’animo.
In effetti, c’era davvero poco di lui che Riley non apprezzasse.
Avevano avuto un diverbio non molto tempo prima. Blaine aveva provato a fare ingelosire Riley, sfruttando un’amica, e ci era riuscito fin troppo bene. Ora, entrambi erano pronti a ridere di quanto fossero stati infantili.
Forse a causa del vino, Riley si sentiva calda e rilassata dentro. Blaine era una confortevole compagnia: recentemente divorziato proprio come lei, e ansioso di andare avanti con la sua vita, quasi senza sapere come.
Finalmente, arrivò il dessert, il preferito di Riley: cheesecake ai lamponi. La donna sorrise leggermente, ricordando come April avesse chiamato segretamente Blaine, in occasione di un precedente appuntamento, per dirgli delle preferenze di Riley, tra cui la cheesecake ai lamponi e la sua canzone preferita: “One More Night” di Phil Collins.
Mentre si godeva il dolce, Riley parlò delle sue figlie, raccontando specialmente di come Liam si stesse ambientando.
“All’inizio, ero un po’ preoccupata” ammise. “Ma è davvero un bravo ragazzo, e noi tutte amiamo averlo in casa.”
Riley fece un momento di pausa. Era davvero un lusso avere qualcuno con cui parlare dei suoi dubbi e preoccupazioni a casa.
“Blaine, non so che cosa farò con Liam nel lungo termine. Non posso proprio rimandarlo da quel bruto alcolizzato di suo padre, e solo Dio sa che cosa ne sia stato di sua madre. Ma non vedo come io possa legalmente adottarlo. Prendere con me Jilly è stato piuttosto complicato, e la procedura di adozione non è ancora stata completata. Non so se posso rifarlo.”
Blaine le sorrise, comprensivo.
“Ti occuperai delle cose una alla volta, immagino” le disse. “E qualunque cosa farai, sarà la scelta migliore per lui.”
Riley scosse la testa un po’ tristemente.
“Vorrei esserne certa” rispose.
Blaine si allungò verso di lei, e le prese la mano.
“Ecco, dammi retta” disse. “Quello che hai già fatto per Liam e Jilly è meraviglioso e generoso. Ti ammiro molto per questo.”
Riley sentì formarsi un nodo alla gola. Quanto spesso accadeva che qualcuno le dicesse una cosa simile? Spesso era elogiata per il lavoro svolto al BAU, e aveva persino ricevuto una Medaglia della Perseveranza recentemente. Ma non era affatto abituata ad essere elogiata per delle semplici attività umane. Sapeva a malapena come prenderla.
Poi, Blaine disse: “Sei una brava donna, Riley Paige.”
Riley sentì le lacrime formarsi nei suoi occhi. Rise nervosamente, mentre le asciugava.
“Oh, guarda che cos’hai fatto” disse. “Mi hai fatto piangere.”
Blaine alzò le spalle, e il suo sorriso divenne persino più caloroso.
“Scusa. Stavo solo provando ad essere brutalmente sincero. La verità a volte fa male, immagino.”
Scoppiarono entrambi a ridere per alcuni istanti.
Infine, Riley disse: “Ma non ti ho chiesto di tua figlia. Come sta Crystal?”
Blaine distolse lo sguardo con un sorriso dolceamaro.
“Crystal sta alla grande, ha buoni voti, è felice e contenta. Ora è al mare con i cugini e mia sorella, per le vacanze di primavera.”
Blaine sospirò leggermente. “E’ solo per un paio di giorni, ma è incredibile quanto in fretta cominci a sentirne la mancanza.”
Riley fece un grande sforzo per non ricominciare di nuovo a piangere. Aveva sempre saputo che Blaine era un padre meraviglioso. Come sarebbe stato