variabili, come riscontrato in uno studio condotto dalla Taylor University (Malesia) (Poon, 2016.) che aveva l’obiettivo di comprendere le motivazioni del maggior successo di un marchio rispetto agli altri. Per fare ciò è stato selezionato un elenco di cinquanta prodotti giornalieri tra i più venduti di due principali società di marketing, per verificare l’impatto del marchio.
Dopo aver analizzato i messaggi, i depliant e la pubblicità inerenti ai due marchi e diffusi dai media e dalle reti televisive si è scoperto, applicando l’analisi testuale e il metodo interpretativo, che questi marchi si basavano su due pilastri per mantenere la fidelizzazione del cliente.
Il primo era la capacità di generare emozioni positive; il secondo quello dell’estetica dell’onestà, vale a dire, che quel prodotto soddisfa tutte le aspettative pubblicizzate, e ciò ne mantiene alti gli standard di qualità.
Per quanto riguarda la credibilità dell’OMS, sembra che, in base al sondaggio condotto da WIN / Gallup International (ONU, 2014), questo organismo, insieme all’UNICEF, sia una delle agenzie internazionali più quotate al mondo, poiché il 72% degli intervistati ha espresso un’opinione altamente positiva nei suoi riguardi.
Pertanto, è probabile che i cittadini nel tempo faranno proprio questo nuovo termine, tenendo anche conto del divario temporale che si è verificato tra l’annuncio del nome ufficiale dell’agente infettivo l’ 11 febbraio 2020 e la sua effettiva comparsa (vedi Figura 6), cioè circa un mese dopo che la popolazione mondiale era già stata allertata, il 20 gennaio 2020, già con un bel ritardo, dato che il primo caso d’infezione era stato segnalato il 31 dicembre 2019.
L’evoluzione della pandemia
Sebbene i fatti siano recenti e non consentano di analizzare le informazioni in una certa prospettiva, la seguente è una piccola sequenza di date e informazioni relativi all’attuale pandemia, con particolare attenzione alle informazioni sul personale sanitario, prima in generale e poi specificamente in Spagna.
Pertanto, è necessario sottolineare che il nuovo coronavirus del 2019 (n-CoV) com’era inizialmente chiamato, noto anche come “virus cinese” o “virus di Wuhan”, che è il nome della provincia Cinese dove è iniziato il contagio, oggi ha cambiato il suo nome ufficiale in COVID-19, secondo quanto dichiarato dell’OMS il giorno 11 febbraio 2020.
Sebbene il primo caso ufficiale di COVID-19 sia stato segnalato in Cina alla fine di dicembre, alcune indagini indicano che in precedenza c’erano stati vari casi che non erano stati segnalati all’O.M.S. Inoltre, molte sono state le critiche nei confornti di questa Organizzazione, che ha reso pubblica la pandemia solo l‘11 marzo 2020, quando c’erano già più di 1.000.000 di persone contagiate nel mondo (@radio_angelica, 2020) (vedi Illustrazione 7).
Foto 7 Tweet Annuncio della Pandemia
Foto 7 Dal primo caso ufficiale di coronavirus nel dicembre 2019 alla dichiarazione dell’OMS, quando si era già abbondantemente superato il milione di contagiati nel mondo, il nuovo SARS-COV-2 ha messo in ginocchio l’intero sistema sanitario mondiale.
radioangelica.com/noticias/coron…
Un virus, sconosciuto fino ad allora, che si stava gradualmente diffondendo, ma della cui gravità era a conoscenza solo il personale sanitario; in tal modo la popolazione, fino a quando non ha visto le misure adottate dai diversi governi, era “tranquilla”, confidando nelle capacità di reazione del proprio sistema sanitario.
Forse la misura più “drastica” e impopolare adottata gradualmente dalla maggior parte dei paesi del mondo e imposta alle persone per la paura del contagio è stata quella del confinamento in casa dell’individuo, che ha costretto la popolazione a non uscire o a farlo solo per giustificati motivi, in quanto non è tollerabile rimanere detenuti nella propria abitazione o essere puniti con un’ingente multa se si è costretti a uscire. Una pratica di confinamento che ebbe inizio in Cina e con gran stupore del mondo intero, quando la gran parte della popolazione della provincia di Hubei, dove si trova Wuhan, la città dove si verificò l’epidemia, fu in pratica reclusa nelle proprie abitazioni.
Una reclusione forzata che ha poi coinvolto milioni di persone con una decisione presa in una sola notte, qualcosa che fino ad allora sarebbe stato ritenuto impossibile a causa dell’ingente numero di cittadini coinvolti, e che tuttavia è stata applicata il 24 gennaio 2020 (@shildalys, 2020) ( vedere l’illustrazione 8).
Foto 8 Tweet riguardo la quarantena in Cina.
Foto 8 #Coronavirus 24 gennaio 2020, la #Cina mette in quarantena 8 città della provincia di Hubei, confinando nelle proprie case circa 35 milioni di liberi cittadini. Al momento in cui sto scrivendo in Cina si contano 26 pazienti contagiati dal 2019 n-COV. In tutti gli Stati Uniti 63 non ancora confermati.
Una misura controversa perché limita e non rispetta i diritti individuali del movimento e persino del lavoro, ma che è necessario adottare in tempi di crisi sanitaria se si pensa al bene collettivo, ai fini di operare un freno alla diffusione del contagio tra i cittadini.
Questo aspetto non è stato sempre compreso dalla popolazione reclusa, quindi i governi hanno investito milioni in campagne pubblicitarie attraverso i media e i social network per “modificare” la visione di questa misura restrittiva, e farla elaborare dalla popolazione come necessaria sulla base del pericolo che si sta vivendo..
Su modello della decisione adottata dalla Cina e in seguito al numero crescente di casi di cittadini contagiati, l’Italia ha attuato poi le stesse misure restrittive in termini di possibilità di movimento in alcune delle regioni settentrionali, una decisione adottata il 7 di Marzo 2020, per poi estendere la quarantena all’intero Stato.al fine di prevenire gli effetti letali del contagio da COVID-19. Ma poi ogni Stato del mondo ha adottato misure simili, optando in ogni caso per la chiusura parziale o totale delle attività non essenziali, o chiudendo letteralmente il territorio per impedire agli stranieri “infetti” di diffondere la malattia nel proprio territorio. (@Renzo_Utili, 2020) (vedi Figura 9).
Nel caso specifico della Spagna, il primo contagio si è verificato il 31 gennaio 2020 per contagio da cittadino straniero.
Foto 9 Tweet riguardo la quarantena in Italia
Foto 9 ITALIA In base alla rigida quarantena che ha tenuto chiuso in casa 16 milioni di persone, nessuno poteva entrare o uscire se non per motivi urgenti. Ecco la mappa.
Una situazione che ha richiesto al governo di adottare misure non appena il numero di contagiati e deceduti è aumentato, tanto che la Spagna è diventata una delle principali fonti di contagio dopo Cina e Italia.
Ciò dal 14 marzo, quando fu decretato lo stato di emergenza e con esso il confinamento della maggior parte della popolazione nelle loro case, ma esonerando da questa misura il personale essenziale, compresi gli organi e le forze di sicurezza, quelli coinvolti nella fornitura o la pulizia della città e, naturalmente, il personale sanitario.
Foto 10. Evoluzione della curva in Spagna
Diverse misure adottate come il confinamento sono risultate utili per rallentare l’evoluzione della malattia in termini di numero di nuovi contagi, permettendo anche a molti paesi di prevenire il collasso del sistema sanitario (Carlos III Health Institute, 2020) (vedi Figura 10). Tutta gente che vedeva come le proprie famiglie dovevano rimanere confinate a casa mentre loro erano costretti ad andare a lavorare tutti i giorni in luoghi dove non era sicuro che non potessero infettarsi e quindi esporre al virus anche i propri cari. Diverse misure adottate come il confinamento sono risultate utili per rallentare l’evoluzione della malattia in termini di numero di nuovi contagi, permettendo anche a molti paesi di prevenire il collasso del sistema sanitario (Carlos III Health Institute, 2020) (vedi Figura 10).
Per esemplificare questa realtà vissuta dagli operatori sanitari nella lotta contro le conseguenze del COVID-19, di seguito trascrivo un documento inestimabile