piccole foglie rimasero
il fiume seguì il suo corso
e non lo udirono mai più.
Il viaggio delle foglie
era arrivato alla fine
lì accanto a molte altre
sono rimaste a vivere.
Ora non vedono il fiume
né conosceranno il mare
così accade nella vita
quando un piano non riesce.
AMORE
8. UNA SPIAGGIA DESERTA
Una mattina d’inverno
la spiaggia era vuota
non c’era niente
solo la sabbia.
Improvvisamente qualcosa in lontananza
si vedeva avvicinarsi
due bambini arrivano di corsa
con il loro papà e la loro mamma.
Arrivano ben coperti
e iniziano a togliersi
la sciarpa, il cappotto
e anche le scarpe.
La mamma che li ha visti
allarmata ha detto loro
«Piccoli fa freddo
e l’acqua è molto fredda.»
Ma loro non la ascoltano nemmeno
vogliono solo bagnarsi
in quell’acqua serena
e giocare con la sabbia.
La giornata è deliziosa
un po’ di sole
i più piccoli si divertono
e lì hanno corso molto.
Il tempo è passato
e devono andarsene
la spiaggia resta deserta
nessuno passeggerà.
Quella sabbia vuota
quella vicino al mare
quella che bacia quell’onda
sola non vuole restare.
Le piace che i piccoli
corrano lì
sentire le loro risate, le loro urla
e che si sentano felici.
La spiaggia è vuota
ma presto finirà
il tempo di questo freddo
in cui nessuno ci andrà.
Forse qualche tempesta
ancora arriverà
e il freddo e la pioggia
renderanno il posto diverso.
Poi il tempo cambierà
o almeno questo si spera
quando di nuovo il sole
tutta la sabbia riscalderà.
E si calmi l’ampio mare
e tornino i gabbiani
sulla sabbia per giocare
con quelle conchiglie che sono rotte.
Quelle che la tempesta ha portato
e nella sabbia rimasero
lo stesso di quei tronchi
che le onde trascinarono.
In inverno quella spiaggia
molto si è trasformata
non ci sembra più la stessa
quando abbiamo passeggiato.
Ma presto finirà
arriveranno le persone
a quella spiaggia e piena
di bagnanti sarà.
Di asciugamani e ombrelloni
di piccoli che corrono in giro
di risate e qualche grido
di molti bambini che giocano.
La spiaggia non è vuota
il bel tempo è arrivato
oggi tutti ci sono andati
la spiaggia si è già riempita.
AMORE
9. PER UNA VIA PERDUTA
Per una strada perduta
un giorno mi trovai
guardando dappertutto
in un angolo lo trovai.
C’erano molti fiori
e per questo mi avvicinai
i colori che avevano
quel giorno ammirai.
Un angolo molto gradevole
su una panchina mi sedetti
contemplandolo in silenzio
un bel po’ di tempo trascorsi lì.
Il giardino era carino
mai visto niente di simile
con le sue piccole siepi verdi
e fiorito senza eguali.
Chi se ne sarebbe occupato?
Non ebbi mai modo di saperlo
ma era un artista
si vedeva.
Con le sue mani ha seminato
quelle siepi fiorite
con il suo lavoro ottenne
alcuni colori carini.
Un paesaggio da sogno
che davanti a me si mostrava
con una visione senza proprietario
chiunque la contemplava.
Era uno di quei posti
dove ti devi fermare
guardali molto lentamente
invitano a meditare.
Il silenzio che c’era
poteva farti sognare
con un mondo diverso
da quello che c’è in città.
Il traffico non si udiva
nulla rompeva la pace
anche gli uccelli lì
si fermavano per riposare.
Colombe in un angolo
all’ombra si spostavano
ma in silenzio restavano
e nessun rumore facevano.
Sembrava che lì nessuno
volesse interrompere
la pace che si respirava
quando iniziai a sentire.
L’acqua che canterina
da una fontana sgorgava
usciva in gocce sottili
e poi giù, scendeva.
Gli