Gerardo D'Orrico

Il Bene E Il Male, Memorie


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Un giorno il viaggio sarà di sola andata non come oggi o nei nostri giorni, con la testa rovinata da esseri spenti tra di noi, parti di cervello perse. Sarà come svegliarsi dopo vent’anni, il futuro necessario. Chi dice di accontentarsi del male che ‘l tutto, invece di un solo stato di passaggio, cosa pensi ci può costare, ammettere ch’è tutto reale descritto nella sua natura, ci sarebbe più libertà. Ah! Bello indossare i vestiti del bene. Giorni, mesi, anni indumenti e carceri. Oggi ch’è tutto disfatto, sempre tutto da rifare, atterri qualcuno, tutto sembra come lo si è lasciato, noi ci siamo sempre per sempre, attento… il giorno sarà un fiore una volta distrutte risolutivamente le barriere della disconoscenza comune, una malattia come quelle già assunte: e sì lo sapevi, dai! Serve accontentarsi della propria posizione come l’ideale, creata da noi stessi per rispecchiare cos’è il nostro desiderio personale. La vita non continua normalmente ma, esiste un male o un bene non pensi? Non è così lieve all’esterno di un silenzio, come si fa a non notare cosa resta del fascismo.

      Viviamo prigionieri del male come i bambini, è buffo aver paura della cosa più conosciuta al mondo anche se mai detta, solo in arte ho trovato dei riscontri, il resto è legge o silenzio, semmai l’ignoranza e la lobotomia. Quanto potere si nasconde in cosa ci è vietato o, non permesso, quanto è più facile il bene, basta una telefonata, un pagamento accettato in tutto ‘l mondo… e tutto sarà bene. Ciao… alla prossima vita, ora premi quel bottone, ci sarà il silenzio e tutto sarà tuo. Sarebbe come rinnegare non dire tutte le cose che si possono fare per aprire l’infinito o, la tua persona, mi dissero fallo da solo ma, è un atto sociale globale il mondo nel possesso del bene, poi niente il nulla, quant’è brutto quel periodo di perdizione, di dissoluzione dell’anima ma dietro c’è un grande inganno, si resta intrappolati, traditi in mezzo a traditori, è il contrario come non esistere, come essere nessuno, invece eravamo noi la dissoluzione! Quant’è bella invece la libertà, ho scoperto che siamo sempre noi, la massima realizzazione dei sogni umani, si dovrebbe giustificasse così anche l’enorme controversia tra le persone, ancora oggi ferme in: non c’è niente, non è successo niente. Quindi niente è portare il male addosso, così magari scompare attorno. Lo stesso non si dice niente un giorno ci cadrà addosso, cosa era già successo e cosa succederà, conviene arrangiarsi di poche oggettività, le persone piangono chissà se ancora esistono… chi non conosce la concretezza mentre occorre parlare con una voce nuova per restare liberi da reti false, magari in un altro mondo falso perché invece c’era già un altro mondo vero, bisogna escludersi dalla troppa ignoranza, e dall’opera della dimenticanza. La vita è l’arte, vivere è l’attore che recita le parti d’una sceneggiatura, mentre nelle menti c’è caos. Un ordine si può raggiunge anche naturalmente, casomai cosa esiste può essere descritto ovunque, sono ladri! Il presente è il praticabile, un giorno arriveremo di nuovo, la natura da sola fa il lavoro come cade la neve. Loro ci vogliono far tacere “il bene” tutti i giorni, non crearti troppi problemi finiscila, creano la grave mancanza.

      Ricordi, immagini di vita, il futuro è il presente, non come dire a un certo punto si deve arrivare, vero come occorre allearci per annientare lo stato del male, dichiararci di un altro stato, poi continuare. La serata è molto calma sarebbe bello pensare che ci siamo solo noi, non tutti… quindi si dice forse c’è il male ma, di sicuro al giorno d’oggi esiste, bisogna esser viventi per sapere. Credo nessuna mezza epoca sia inservibile come questa che viviamo: il futuro libera la pace delle esperienze dominate, la distruzione del potere falso. Ah già! Loro comandano e io vivo in una bottiglia. Il bene ci sommerge no! Quello è il male che ci ha promesso il falso, ma basta sempre allargare lo schermo in panoramico e unire la piantina geografica per capire la comunicazione, il confronto tra opinioni comuni, disegni che verificano realtà, un bene è proprio come le altre cose, anzi sono altre o giù di lì. Una cosa cara ma di sicuro fattibile vera, non una realtà fuori, un fuori casa, singolare nel punto: le carceri o gli indumenti.

      Il mondo porta una piaga, nessuno ha la soluzione, questa è la verità o, forse sarà la dimensione e la vicinanza al problema, ciò può significare che ‘l progetto non si può adeguare ma la legge è una sola, unica comunque, le persone sono dissolte sì ma il contesto non è presentato, chi domanda se il bene esiste. Si vive un male organizzato, sembra un sogno, un incubo, l’importante è credere in Dio in un posto dei peggiori mai esistiti come questo, dillo a tutti: anche solo supera. Poteri nuovi, potere di nuovo. Si manca di riconoscenza in un mondo dove un’anarchia maligna regna, l’ultima delle cose reali che fa cambiare il pensiero, creando confusione. Vogliono fare il bene i ragazzi, questo deve succedere cominciando dal disconoscere il male ma, è mattina stanno tutti dormendo che strano vero.

      Il bene sarà un sogno per molti ma in realtà mi pare l’uscita dal male, serve restare attenti a non adorare quegli animali senza Dio spostati sempre da quel mostro, prima di tutto attenti alle parole che si sentono, e al loro significato tutte assieme nella frase. Chi ha unito un bene con un male per farli vivere assieme, verrà giustiziato il giorno del giudizio, se non l’hanno già fatto e comunque la faccenda è molto presente nella vita di ognuno, sta all’utilizzo che se ne fa, tranne quello comune di non osservanza o alla mal creanza del bene.

      Nessuno lo dice è cominciata una nuova era, non l’hanno ancora capito? Solo un bene può programmare la vita, io il padrone e l’io. Sarà colpa anche del regolamento multi fascista nelle nostre istituzioni o, dell’assunzione di male addosso che poi di questi tempi è una posizione immortale, chi programma un software senza offendere non è uno spento, serve invece esser bravi ha togliersi di dosso tutto e tutti. Il mondo si è fermato, tutti siamo fermi, le cariche sono già state stabilite, il tempo passa noi rimaniamo sempre più soli, tra di noi le cose diventano più chiare, si dice se ancora non s’è svegli, allora davvero avremmo sbagliato.

      Qui nell’anno zero cinque si notano ancora molti soprusi, abbandoni poiché è tutto abbandonato nell’insieme, c’è sempre bisogno di un confronto, come si fa a far vivere i ragazzi senza storia o, bene come prodotti legali non presentati, forse ci vuole un po’ di palestra. Parti di cervello attaccate al proprio fanno in modo di non parlare, voglio un mondo libero non come in Italia o in Europa poi questo silenzio, via le carceri, le porte siano quelle poste al loro posto, come le finestre. Quello non è un sogno, se vuoi è la realtà dopo più tardi. L’ultimo clamore garantito a questa brutta realtà che cambia fino all’assoluto bene, la dichiarazione del giorno che abitiamo sconvolgerà sempre di più, un mondo nuovo è il futuro ma, il passato non si può cancellare, anzi va recuperato per creare una linea continua.

      Case, focolai, la sera, la mattina, le luci dei lampioni, sorprende la facoltà d’ognuno in recuperarsi oggi e trovare la via, l’esclusione dal male provoca sensazioni nuove. Bello il futuro e tutta l’arte per farlo presente, cos’è il domani. Siamo potenze in Dio circa il novanta per cento delle popolazioni, la presenza sorprende sempre tutti però non ti fermare alla quantità, forse è ancora presto, nessun genitore ha volontà di non far stare i propri figli nel male e, di aprire la bocca.

      

      Chiudo a presto, ad una felice e migliore prossima ventura, G.

      4. Disco

      21.11.2005

      1. Titolo. Esistono due habitat principali, divergenti dal bene vero. Uno: il bene, un software demoniaco basato su etichette invece di luci, cioè vivere nel male senza parlare, molto presente bello, stabile, contatti sintattici e aerei di vario genere capaci di farci esistere nel bene, anche con la presenza del male. Due: il bene più libero, la vita organizzata tra i beni, una presa di coscienza del male, un modo molto amichevole e amoroso d’accordo secondo cui i soldi, le amicizie girano a volte in modo illegale. Creperemo la terra per riabituarla, organizzati a esclusione di un male per vivere in modo adagiato la sicurezza del prossimo bene, non solitudine imposta dalla negazione dell’esistenza. Un bene nella nostra terra è tanto negato o proibito, in consultabile eppure ovvio, privo dell’essere uno che non può vivere. Potenza è verità, noi siamo soli.

      2. Due. Nell’anno zero cinque si vive nel male, levati dalla vita, in parziale assenza, chi muore non esiste più, il peso delle cose può solo essere visualizzato, schedato in uno spazio chiamato albergo. Spiegazioni sono in uno schema legale, risolutivo al chiaro, le luci e le voci, i colori e le denunce. Fuori, la gente