A. C. Meyer

Il Regalo Di Natale


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      Il regalo di Natale

      A.C. Meyer

      Traduzione: Benedetta De Rose

      © 2020 - A.C. Meyer

      Copyright © 2018 por A. C. Meyer

      Redazione e copertina: Luizyana Poletto.

      Traduzione: Benedetta De Rose

      Questo libro è un’opera di finzione. Qualsiasi nome, luogo, personaggio ed evento sono frutto dell’immaginazione dell’autrice. Qualsiasi somiglianza con persone reali, vive o morte, con eventi o luoghi è pura coincidenza.

      Tutti i diritti riservati e protetti dalla Legge 9.610 del 19/02/1998. Senza il previo consenso per iscritto dell’autrice, nessuna parte di questo libro potrà essere riprodotta o trasmessa con qualsiasi mezzo: elettronico, meccanico, fotografico, incisione o qualsiasi altro, fatta eccezione per l’uso di brevi citazioni in recensioni del libro.

      La violazione dei diritti d’autore è un reato contemplato nella legge n. 9.610/98 e punibile ai sensi dell’articolo 184 del Codice penale brasiliano.

      Alcuni suggerimenti per un regalo di Natale:

      Perdono per un tuo nemico,

      Tolleranza per un tuo avversario.

      Il tuo cuore per un tuo amico.

      Un buon servizio per un tuo cliente.

      Carità per tutti.

      Buon esempio per i bambini.

      Rispetto per te stesso.

      Oren Arnold

      Per Lu, la sorella che la vita mi ha dato. Che la sua vita possa essere magica ogni giorno.

      Playlist

      All I want for Christmas is you — Mariah Carey

      Jingle Bell Rock — Glee Cast

      Santa Claus is coming to town — Michael Bublé

      Rockin’ around Christmas tree — Miley Cirus

      You make it feel like Christmas — Gwen Stefani

      Oh holy night — Christina Aguilera

      The first Noel — Glee Cast

      Ascolta la playlist cliccando qui.

      01

      In una dimensione molto lontana dalla comprensione umana esistevano esseri di luce che preservavano l’ordine dell’universo. Avevano poteri indistruttibili, si specchiavano nella fonte di tutte le virtù e trasmettevano tutta la loro saggezza agli esseri inferiori, guidando le persone nelle loro missioni. Avevano il compito di rimuovere gli ostacoli che si opponevano al compimento degli ordini di Dio, allontanando gli spiriti malvagi che tormentavano gli umani per deviarli dai loro scopi, e mantenendo così al sicuro le creature e l’ordine della Divina Provvidenza. Erano esseri molto importanti, perché erano in grado di trasmettere conoscenza ed energia divina. Immersi nella forza di Dio, questi esseri illuminati riversavano spesso benedizioni dall’alto sotto forma di miracoli.

      Ovviamente Gabriela non era uno di essi. Ogni qualvolta sentiva Angela, una dei guardiani e sua guida, chiamare il suo nome, si chiedeva: cosa avrò fatto di male adesso?

      - Ciao? - rispose quasi chiedendo, non sapendo cosa volesse la guardiana da lei. Da quando era giunta lì, era passata sotto diversi guardiani, ma non era ancora riuscita a raggiungere un grado di abilità sufficiente per passare a un livello superiore. Ogni volta che aveva l’opportunità di mettere in atto ciò che aveva appreso, succedeva qualcosa e tutto andava per il verso storto. Fu quello che successe l’ultima volta. Finì in una grande confusione quando, per un problemino di scioltezza della lingua, fece sì che una tonnellata di cioccolata fuoriuscita da una fabbrica in Germania andasse a ricoprire una strada intera. Sulla Terra i giornali attribuirono la colpa a un piccolo difetto tecnico, ma lei, Angela e tutti gli altri angeli e guardiani, sapevano chi fosse il vero colpevole. Ancora oggi, nonostante fossero passate alcune settimane, Gabriela continuava a morire di vergogna quando incontrava il Grande Guardiano.

      - Avvicinati, mia cara - la voce dolce di Angela la invitò, e lei la seguì fino al suo tavolo.

      Gabriela si avvicinò esitante, come succedeva tutte le volte che entrava nella stanza di uno dei guardiani, ma l’anziana le rivolse quel sorriso che aveva il potere di calmare tutti gli angeli, dai più giovani ai più anziani come lei. I suoi vivaci occhi azzurri la osservavano con affetto e la guardiana fece segno alla ragazza di avvicinarsi ancora.

      Questa sorrise e Angela annuì mettendosi dietro l’orecchio una ciocca di capelli lunghi fino al mento e tanto bianchi da sembrare una nuvola. Gabriela trovava incredibile che la guardiana si mostrasse tanto gioviale nonostante i suoi capelli brillassero come un’aureola.

      - Ho una missione per te, mia cara - parlò e la sua espressione era seria per la prima volta.

      - Ah...davvero? - chiese Gabriela arrotolandosi una ciocca di capelli biondi sulla punta del dito, era già nervosa e sentiva il peso della responsabilità.

      - Naturalmente - disse alzando gli occhi, come se la domanda della ragazza fosse del tutto superflua. Il che aveva senso, poiché da apprendista non doveva dubitare quando una guardiana diceva di avere un compito per lei.

      Spero solo che non riguardi nessun tipo di dolci, pensò.

      - Certo - mormorò, guardando in basso mentre muoveva i piedi.

      - Devo dirti, mia cara, che questa è una missione molto speciale. Dopo quello che è successo le ultime due volte, il Grande Guardiano era deciso a retrocederti alla carica di aiutante, ma sono riuscita a convincerlo a darti un’altra possibilità. L’ultima - sottolineò.

      La giovane rabbrividì a quelle parole e sentì gli occhi riempirsi di lacrime. Essere stata promossa apprendista era stata una grande conquista e tornare a essere un’aiutante sarebbe stato il disonore più grande che un angelo potesse mai ricevere nel regno dei cieli. Era come firmare un certificato di incapacità e tutti, senza alcuna eccezione, avrebbero saputo che aveva fallito con le sue guide e i suoi guardiani.

      - Ma... ma... - iniziò, ma la guardiana alzò l’indice, e la ragazza tacque immediatamente.

      - Hai un cuore dolce e puro, Gabriela, ed io ho fiducia nel tuo potenziale. E poi, tra ragazze ci si deve aiutare, giusto? - Sbatté le palpebre e sorrise. - So che hai... Alcune difficoltà, mia cara, ma ho bisogno della tua dedizione totale a questa missione.

      Gabriela si mise una mano sul petto e sentì una stretta al cuore. Che la guardiana riponesse la sua fiducia in lei era un grande onore, ma allo stesso tempo sapere che quella era per lei l’ultima possibilità di dimostrare di essere degna di proseguire il suo percorso era fonte di preoccupazione.

      Angela si alzò, la prese sottobraccio e la condusse davanti a un grande schermo posto sull’altro lato della stanza. Dopo aver premuto alcuni pulsanti, lo schermo si accese e comparve un posto bellissimo. Marcela, la migliore amica di Gabriela - che era stata da poco promossa grazie al successo di una missione -, le aveva già parlato di quel dispositivo. Era collegato alla Terra e trasmetteva in tempo reale tutto ciò che succedeva laggiù. Era incredibile! Era la prima volta che la ragazza vedeva quel dispositivo di cui tanto aveva sentito parlare e ne era affascinata.

      - Che bel posto... - mormorò mentre osservava la città illuminata. All’improvviso notò gli chalet in stile coloniale e un brivido le corse lungo la schiena. - Avrò di nuovo a che fare con i tedeschi? - chiese allarmata. - Ma quanto alla lingua...

      Angela sollevò la mano e la interruppe.

      - Quel luogo si chiama Gramado. Si trova nel Sud del Brasile.

      - Ohhh - mormorò la ragazza, tornando a guardare lo schermo. - E cosa dovrei fare questa volta?

      La guardiana guardò nella