volte la settimana. Ricapito in casa d'Adda nella contrada del Gesù, 1280; ed in casa Belgiojoso, piazza dello stesso nome, 1722. — Vetture all'albergo della Corona contrada San Raffaello, 1009.
Missaglia. — Cavallante al martedì e venerdì, allo stallazzo Formenti sulla corsia del Broletto, 1747. Vedi Galbiate.
Monticello. — Vettura giornaliera all'albergo di San Michele nella contrada de' Pattari, 568.
Monza, parecchie volte tutti i giorni, all'albergo della Corona contrada San Raffaello 1009, arrivano e partono vetture per quella città e suoi dintorni. — Tutti i giorni, allo stallazzo del Cavallino, dicontro all'Ospital Maggiore, 5276.
Oggiono. — Corriere al martedì e venerdì. Ricapito allo stallazzo Biella sulla corsia del Broletto 1753. — Vetture al martedì e venerdì all'albergo della Corona contrada San Raffaello, 1009; ed allo stallazzo dell'Annunciata sulla corsia del Broletto, 1710.
Olginate e stradale. — Cavallante al martedì e venerdì. Vedi Galbiate.
Robbiate e d'intorni. Vedi Merate.
Seregno. — Cavallante al mercoledì e sabbato. Vedi Barzanò.
Vaprio. — Corriere, due volte alla settimana. Ricapito in casa Castelbarco nella contrada di Brera, 1556.
Viganò. — Cavallante al lunedì e venerdì. Ricapito al Cavalletto nella contrada del Rovello, 2312.
Villalbese. — Cavallante al lunedì allo stallazzo Formenti sulla corsia del Broletto, 1749.
Villa Romanò. — Corriere al martedì e venerdì. Ricapito in casa De-Cristoforis sul corso di Porta Nuova, 1494.
Villavergano. — Cavallante al martedì e venerdì. Ricapito allo stallazzo Biella sulla corsia del Broletto, 1753.
Vimercate. — Vettura che arriva e parte tutti i giorni. Ricapito nel vicolo del Zenzuino, 528.
STRADE.
Lunghissimo sarebbe enumerare tutte le strade da cui è tagliata la Brianza, onde ci limiteremo ad accennarne le principali. La strada militare da Milano a Vienna, giunta a Monza, entra nei distretti di Vimercate, di Missaglia, di Brivio, d'Oggiono e di Lecco, indi procede sul lungo della sponda orientale del lago di Como. È un ramo di essa l'altra che si stacca da Monza, viene a Vimercate, Bernareggio, Imbersago, Brivio, e ad Airuno si unisce ancora colla strada militare. Un secondo ramo parte da Monza, va a Biassonno, Canonica, dove si divide in due rami secondarj, di cui quello più occidentale piega verso Albiate, la Costa d'Agliate, e il più orientale attraversa il ponte sul Lambro tra Canonica e il Gernetto, va a Lesmo, a Casate Nuovo, Monticello, Barzanò, Dolzago ove si separa in forma d'un ipsilon, mandando le due linee sulle due sponde del lago d'Oggiono, le quali mettono poi capo nella strada provinciale da Lecco a Como. La quale ultima strada, partita da Lecco, cammina in una direzione tortuosa sotto Valmadrera, pel Piano d'Erba e finalmente decade nella valle ove giace la città del Lario. Queste strade che sono le primarie vengono intersecate da un numero infinito d'altre secondarie, destinate a congiungere paese con paese, ma sarebbe lungo, difficile e forse senza molto vantaggio l'andar tutte rammentandole.
La strada dell'Alzaja vuol essere nominata e per la lunghezza della sua linea e per la sua importanza. È questa una via rialzata, quando tagliata nella roccia, quando nascosta e corrente sul lembo d'un bosco, quando artificiosamente collocata su terra portata, che corre a seconda del naviglio della Martesana, del naviglio di Paderno e dell'Adda, non interrotta da Milano fino a Brivio ed è destinata a cavalli, che traggono le navi a ritroso del fiume, non potendosi in altra guisa rimontare contro la cadenza delle acque.
Anche la Valsassina e la Vallassina sono tagliate di mezzo da due strade faticose per chi è avvezzo alle orizzontali pianure della Lombardia. La prima cominciando a Lecco va a sboccare, dopo aver percorsa tutta la valle, a Bellano; l'altra continuando la strada postale che viene da Monza, giunta ad Erba, entra nella Vallassina ed assecondando il corso del Lambro mette capo a Bellagio terra del lago di Como.
ABITI E COSTUMI.
I nostri signori e gli artigiani, presso a poco hanno una foggia di vestirsi quasi comune con tutta la Lombardia, i primi seguaci più o meno delle usanze che ci manda l'elegante Parigi, i secondi contenti per lo più al frustagno nei giorni di lavoro, al velluto od al grosso panno nei dì festivi.
La classe che si distingue ed ha una forma propria d'abiti sono i contadini, che discerni dagli altri di Lombardia ai calzoni curti, alla marsina di grossa lana o verde o marrone, colle falde abbreviate e quadrate, al cappello dalle larghe tese dalla testiera informata al capo. Il fattore, il sagrista, l'uomo importante ravvisi al largo nastro rosso onde s'allaccia le gambe sotto il confine dei calzoni corti; il ricco massajo, che passò coi suoi risparmj dalla condizione di servo a quella assai migliore di padrone senza perdere punto dell'antica economia, scerni alla lunga marsina, con ampie tasche, fedeli alle calze bianche, ai calzoni abbreviati, rimodernandosi solo un cotal poco nella forma e nella finezza del cappello, lontani però sempre dalle consuetudini comandate dalla moda cittadinesca.
La contadina nella sostanza e nella forma degli abiti poco varia dalle contadine milanesi; ai dì feriali corsaletto e sottana di cotone, grembiule di tela; ai dì festivi corsaletto più sovente di velluto che di panno se inverno, di cotone se estate, di cotone la sottana, di cotone il grembiule. Al collo un vezzo di filigrana o coralli, in testa un'aureola di spilli d'argento, ricchissima nella giovine sposa del contadino benestante, e terminata sul confine delle orecchie in un agone pure d'argento infisso nelle treccie; sulla fronte i capelli con una piccola dirizzatura in due partiti, il più delle volte tirati dietro le orecchie, qualche altra composti in ricci. Questa generale eleganza delle donne brianzuole, è, secondo Gioja, uno dei primi elementi della nostra agiatezza, poichè i mariti raddoppiano la lena del lavoro per procacciare i mezzi di mantenere questa decente pulitezza.
SCRITTORI CHE PARLARONO INTORNO ALLA BRIANZA.
Redaelli Carlo: Notizie storiche della Brianza, del distretto di Lecco, della Valsassina e dei luoghi circonvicini. Milano, presso i Classici Italiani e Rusconi. Opera rimasta sospesa, fascicoli quattro in-8.º Lir. 4. Aust.
—— Dell'antico stato del lago di Pusiano. Milano, Destefanis, un vol. in-32.º Lir. 2. Aust.
Annoni Carlo: Memoria istorico-archeologica intorno al Piano d'Erba. Como, presso i Figli di Carl'Antonio Ostinelli, 1831, un volume in-8.º Aust. Lir. 3.
—— Monumenti e fatti politici e religiosi del Borgo di Canturio e sua Pieve raccolti ed illustrati. Milano, pel Dottor Giulio Ferrario, 1835, un grosso volume in-4.º di pag. 475 corredato di molti rami. Aust. Lir. 30.
Cantù Cesare: La Madonna d'Imbevera. — Racconto. — Milano, presso Truffi e C.º 1835, un volumetto in-16.º Aust. Lir. 2.30.
Cantù Cesare e Michele Sartorio: La Lombardia pittoresca. Milano, presso Ant. Fortunato Stella. Finora pubblicati fascicoli 17 ad Aust. Lir. 2. ciascuno.
Cantù Ignazio: Le Vicende della Brianza e dei paesi circonvicini. Milano presso Santo Bravetta, 1836-37. Opera completa in 6 fascicoli componenti due vol. in-8.º Aust. Lir. 9.
Amoretti Carlo: Viaggio da Milano ai tre laghi Maggiori, di Lugano e di Como e nei monti che li circondano. Milano, presso Silvestri, 1824. Aust. Lir.