Angel Martinez

Gelatina Al Lime E Altri Mostri


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con una strana creatura gelatinosa in un vicolo lascia Kyle Monroe segnato e cambiato per sempre, svelando strane abilità che vorrebbe non avere e facendogli ottenere la riassegnazione a una centrale in cui tutti i poliziotti hanno abilità paranormali difettate.

      Proprio quando sta iniziando ad abituarsi ai suoi disadattati compagni di squadra, arriva il suo nuovo partner. Alto, fisicamente perfetto e a suo dire senza alcun talento psichico malfunzionante, Vikash Soren irrita Kyle in ogni modo possibile. Ma, per quanto gli piacerebbe odiarlo, Kyle si ritrova stranamente attratto da lui, e le loro non-abilità si intersecano in modi inattesi. Se riusciranno a imparare a lavorare insieme, potrebbero essere in grado di fermare il misterioso assassino che ha lasciato corpi mutilati lungo le rive dello Schuylkill.

      Dediche

      Alle mie due Michelle. Loro sanno il perché.

      Riconoscimento dei Marchi

      L’autore riconosce i marchi commerciali e i relativi detentori dei seguenti elementi menzionati in quest’opera di fantasia:

      Kirby: Nintendo Co., Ltd.

      Pepto-Bismol: Procter and Gamble

      X-Files: Twentieth Television, Inc.

      Avengers: Marvel Comics

      Batcaverna: DC Comics

      Burger King: Restaurant Brands International

      Snickers: Mars, Incorporated

      Jell-O: Kraft Foods

      Ziploc: S. C. Johnson & Son

      Mercedes: Daimler AG

      Mr. Moose: CBS

      Captain Kangaroo: CBS

      Mustang: Ford Motor Company

      Popsicle: Unilever

      Wanamaker’s: Wanamaker’s

      Macy’s: Macy’s, Inc.

      Dogfish Head: Dogfish Head Craft Brewery

      Menolly: Anne McCaffrey

      Godzilla: Toho Co., Ltd.

      Rodan: Toho Co., Ltd.

      Gamera: Daiei Film Co. Ltd.

      Transformer: Hasbro, Inc./Tomy Company, Ltd.

      Il Signore degli Anelli: JRR Tolkien, New Line Cinema

      Hop Devil: Victory Brewing Company

      Netflix: Netflix Inc.

      YouTube: YouTube, LLC

      Technicolor: Technicolor SA

      Maleficent: The Walt Disney Company

      Capitolo Uno

      Strano come metà delle sedie della sala briefing fossero vuote e comunque non ci fosse posto dove sedersi. Kyle esaminò le sue opzioni, cercando di scegliere il minore di tanti mali, conscio di essere in anticipo di dieci minuti con mali ancora peggiori a venire.

      Decise per una sedia all’estrema sinistra, nella fila dietro Loveless e davanti a Zacchini. In quel modo avrebbe potuto avere strane voglie e flash improvvisi di immagini scollegate per le due ore successive, ma poteva sopportarlo. Nessuna delle due cose avrebbe fatto del male a chicchessia attorno a lui. La centrale non aveva abbastanza agenti per riempire la stanza, perciò nessuno avrebbe dovuto sedersi accanto a lui.

      Qualcuno sembrava dimenticarselo sempre.

      Krisk entrò a passo strascicato, guardò Kyle battendo lentamente le palpebre e vagò fino al lato opposto della stanza. Nessuno era in grado di spiegargli come Krisk avesse superato l’accademia di polizia, o perché avesse voluto farlo. L’uomo lucertola sembrava capire il linguaggio umano, anche se non parlava mai, e la legalità dei suoi arresti doveva essere opinabile.

      Gatling, Lourdes e Wolf entrarono tutti con gli occhi stanchi del primo mattino, ma erano abbastanza coscienti da evitare il suo lato della stanza. Solo Lourdes avrebbe dovuto preoccuparsene, ma stava diventando un’abitudine per i suoi colleghi del dipartimento girare ben alla larga da lui. Il regolare tic-tic-tic militare dei tacchi della tenente Dunfee li raggiunse dal corridoio e tutti si affrettarono a sistemarsi, gli occhi puntati in avanti e almeno una finta attenzione. Lei diede distrattamente una pacca sulla spalla di Kyle mentre avanzava a passo di marcia, forse per ricordargli che almeno lei non aveva bisogno di temere le sue abilità.

      Il tenente batté il dito sulle sue carte sul leggio in fondo alla stanza, lo sguardo duro che trafiggeva i suoi agenti uno per uno. «Buongiorno, signore e sign…»

      Dei passi a ritmo di corsa la interruppero quando l’agente Virago si fermò in scivolata nel corridoio e poi cambiò marcia per entrare in fretta nella sala briefing.

      «Maledizione, Vance, se non riesci ad arrivare in tempo, non fare un tale spettacolo del graziarci con la tua presenza», scattò il tenente Dunfee.

      Virago le rivolse un ghigno impenitente e si lasciò cadere su una sedia a due posti di distanza da Kyle. Di norma, Kyle si sarebbe spostato o lo avrebbe avvertito, ma il tenente aveva ripreso a parlare. Interromperla una seconda volta ora che aveva iniziato l’appello non sembrava la migliore delle idee. Posso trattenerlo. Solo qualche minuto. Non deve per forza succedere qualcosa.

      «Loveless?»

      Davanti a Kyle, Carrington Loveless III alzò languidamente la mano bianca come un marshmallow. «Presente».

       Visto? Non sta succedendo niente. Va tutto bene.

      «Monroe?»

      Kyle alzò la mano in risposta e un getto di fiamme schizzò dalle sue dita andando a schiantarsi contro il soffitto. Lui tirò indietro la mano, se le infilò entrambe sotto le cosce e si fece piccolo sotto una pioggia di frammenti bruciati di piastrelle del soffitto e mortificazione.

      «Presente», disse strozzato.

      «Vance! Spostati!» urlò il tenente. «Maledizione, dovresti saperlo!»

      Virago si alzò subito dalla sua sedia e andò a prendere posto in piedi contro la parete opposta. «Sta piovendo, signora! Come dovrei sapere che Kirby può risucchiare la mia merda quando non riesco neanche a ottenere una scintilla?»

      «Bada a come parli, e che ti ho detto di quel soprannome?»

      Virago abbassò la testa mormorando delle scuse, ma più di una persona a portata d’udito di Kyle borbottò che il soprannome era fin troppo adatto.

      «Mi dispiace, signora».

      «Non è niente che tu possa controllare, Monroe. Ma queste altre teste vuote possono essere un po’ più consapevoli di dove si trovano in rapporto a te»

      «Sì, signora».

      Scuotendo la testa con aria esasperata, lei finì l’appello, confermò gli incarichi, poi fece cenno di avanzare dalla prima fila a qualcuno non familiare. «Ragazzi e ragazze, lui è il nostro nuovo agente, Vikash Soren».

      Kyle si drizzò a sedere, spostandosi per vedere tra le teste delle persone davanti a lui. Soren sembrava il ragazzo copertina dell’agente di polizia modello: alto e dritto, l’uniforme stirata e inamidata. Stava sul riposo accanto al tenente, a esaminare impassibile i suoi nuovi colleghi. Un piccolo nodo di risentimento si incastrò nello stomaco di Kyle. Durante la sua presentazione al 77°, lui era stato nervoso e agitato, spaventato da quella quantità di… fenomeni. Come fa a stare tanto calmo?

      «L’agente Soren si è trasferito dal dipartimento di polizia di Harrisburg…»

      «Non hanno già abbastanza merda per conto loro lassù?» gridò Wolf nel suo ringhio graffiante.

      «Dato che Harrisburg è nella nostra giurisdizione», proseguì il tenente, mettendolo a tacere con uno sguardo, «inizierà in