Laura Merlin

L'Eco Delle Anime


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strani?››

      ‹‹Io… non so, non ricordo››. Parlò con voce piatta, priva di vita.

      ‹‹Sarò più preciso, hai sognato di essere bruciata viva?››.

      ‹‹Io no››.

      ‹‹Hai visto strani simboli sul tuo corpo?››.

      ‹‹Io no››.

      Ny cominciò a perdere la pazienza. Si precipitò verso di lei e la prese per le spalle scuotendola con violenza.

      ‹‹Hai visto strani tatuaggi sul mio corpo ieri sera?››.

      ‹‹Io no››, rispose lei per la terza volta.

      Ny mollò la presa dalle spalle di Kay e si mise le mani tra i capelli imprecando. Le cose si stavano facendo complicate. Se fosse stata davvero la Stella, avrebbe dovuto rispondere affermativamente. Un sogno avrebbe dovuto preannunciarle l’uscita dei simboli sul suo corpo, incisi a fuoco nella pelle e, essendo un essere dotato di grandi poteri, avrebbe dovuto avere la facoltà di vedere il marchio reale sulla schiena dei sei demoni.

      Allora perché diavolo aveva risposto di no a tutto?

      Avevano forse sbagliato qualcosa?

      Geb si alzò dal divano e si avvicinò a Ny. ‹‹Hai notato come ti ha risposto?››.

      Ny guardò l’altro demone negli occhi. ‹‹Che vuoi dire?››.

      ‹‹Ti ha sempre risposto dicendo Io no. Questo vuol dire che lei non ha visto i sigilli. Ma qualcun altro probabilmente sì››.

      ‹‹La rossa››, sussurrò Mik. ‹‹Stai dicendo che la rossa è la Stella? Che ci siamo sbagliati e abbiamo preso la ragazza sbagliata?››.

      ‹‹Sì, proprio questo, Mik››. Geb faticava a contenere i fremiti di rabbia che gli scuotevano il corpo. ‹‹Ny, falle le stesse domande facendo riferimento a Nael››.

      Sul volto di Ny spuntò un sorriso terrificante. Poggiò le mani sui braccioli della sedia e si avvicinò minaccioso al viso della ragazza.

      ‹‹Nael ha sognato di essere bruciata viva?››.

      ‹‹Sì››.

      ‹‹Nael ha visto strani segni sul suo corpo in quel sogno?››.

      ‹‹Sì››.

      ‹‹Nael ha visto strani tatuaggi sulla mia schiena ieri sera?››.

      ‹‹Sì››.

      Ora avevano la conferma. La Stella era veramente fra loro, ma non era la bionda seduta al centro della stanza.

      Avevano commesso un errore. Ny non capiva come fosse stato possibile, Geb non sbagliava mai. In ogni caso, non importava. Erano stati previdenti e in quel preciso istante la ragazza dai capelli rossi era con Malexis.

      Non aveva scampo.

      Ny si girò verso Morgan. ‹‹È tutta tua››, disse indicando Kay con il pollice. ‹‹Uccidila!››.

      ‹‹Con molto piacere››.

      Morgan si avvicinò a Kay, le accarezzò i capelli come aveva fatto pochi istanti prima. Fremeva dalla voglia di cibarsi di quella giovane e succulenta anima. Prima il suo appetito non era stato stuzzicato a vuoto. La fortuna sembrava essere dalla sua parte quel giorno.

      ‹‹Come mi dispiace farti questo. Ma sai, sono un demone. Il bacio di poco fa… mmm, mi ha fatto desiderare la tua anima più di qualsiasi altra cosa››.

      Appoggiò le labbra a quelle inerti di Kay, le diede un piccolo bacio e poi le succhiò l’anima con avidità. Era arrivato al punto di desiderarla così intensamente che gli sembrò divina, quasi perfetta. Più l’anima entrava dentro di lui, più il suo corpo si gonfiava di potere.

      Era questo il bello di essere demoni speciali, avevano ricevuto dal loro Signore il lusso di scegliere con che cibo nutrirsi e Morgan, in quel momento, era certo di aver scelto l’anima più pregiata.

      Continuò a succhiare e a succhiare. Le vene gli pulsavano a più non posso. Si sentiva sazio, però non voleva sprecare nemmeno un goccio di quel nettare prezioso. Così continuò finché di quella dolce fanciulla ingenua non restò che un mucchietto di carne raggrinzita.

      CAPITOLO 5

      LA PORTATRICE DEI SIGILLI

      Il ghiaccio nel bicchiere di Nael si stava sciogliendo, un po’ come la pazienza nell’ascoltare Male che parlava a ruota libera. Non le dispiaceva stare in compagnia del chitarrista dei D-Soul, solo che voleva andarsene a casa e chiamare Kay. Era seriamente preoccupata per la sua amica. Non si era fidata molto a lasciarla con Morgan e voleva a tutti i costi ricevere sue notizie al più presto.

      Come se le avessero letto nel pensiero, il telefono squillò. Un messaggio di Kay: settore 2 unità 64 nucleo 175.

      Un indirizzo.

      Di sicuro faceva riferimento al nucleo abitativo di Morgan. Che diavolo le aveva fatto? Era in pericolo, se lo sentiva. Non sapeva che altra spiegazione darsi per quel messaggio. Mise in tasca il telefono in fretta e furia e si alzò di scatto, quasi facendo cadere all’indietro la sedia. Si era completamente dimenticata di Male, voleva soltanto andare in cerca della sua migliore amica e assicurarsi che non le fosse stato tolto nemmeno un capello.

      ‹‹Tutto bene? È successo qualcosa?››. Male la vide sbiancare all’improvviso.

      ‹‹Scusami, i-io… c’è stata un’emergenza. Devo scappare a casa, mi dispiace. Grazie per la compagnia, comunque››. Nael si girò per andare verso l’uscita del locale.

      Male scattò in piedi come un serpente velenoso che attacca la sua preda e l’afferrò per un braccio. Si avvicinò alle labbra della ragazza e sussurrò ‹‹Non te ne vorrai andare senza nemmeno avermi dato un bacio. Credo proprio di essermelo meritato, sai››.

      Lei lo guardò senza capire cosa stesse succedendo. Lo sentì mormorare parole incomprensibili, senza senso. Sembravano pronunciate al contrario.

      Poi, dovette sbattere le palpebre più volte. Accanto a lei non c’era più Male, ma un altro ragazzo. Qualcuno che non si sarebbe mai aspettata di vedere e che le provocò una strana reazione. Le guance le andarono in fiamme e il cuore cominciò a martellare sempre più forte nel petto.

      ‹‹Lo sapevo che ti sarei piaciuto di più così, ora sono sicuro che mi bacerai più volentieri››. Fece una pausa, le accarezzò il volto e lei, rapita dal suo sguardo, lasciò sprofondare la guancia sulla sua mano calda. ‹‹Però è un peccato che non ci siano specchi a disposizione. Vorrei proprio vedere chi è il fortunato che ha rapito il tuo cuore››.

      Una parte nascosta dentro il cervello di Nael si stava chiedendo se davvero fosse innamorata di quel ragazzo.

      Come poteva esserlo se non si erano mai conosciuti?

      Ci si poteva innamorare di un estraneo?

      Se doveva dar retta alle farfalle nello stomaco, alle vertigini e all’impulso di lasciarsi cullare fra le sue braccia… Allora sì! Ci si poteva benissimo innamorare di uno sconosciuto.

      Male poggiò le labbra carnose sopra quelle morbide e sottili della ragazza dai capelli rossi. All’inizio fu un bacio leggero, poi si fece sempre più intenso, più profondo, fino a sentire le loro anime fondersi in una danza sensuale.

      E pericolosa.

      Come in un flash, Nael vide il vero aspetto di Male. Un essere dagli occhi arancioni come le fiamme dell’inferno,