Dawn Brower

Scioccato Dalla Mia Volpina


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sempre avuto paura.

      "Sì, non so se mi sta parlando, ma qualcosa sta facendo…” ammise. Scarlett afferrò la mano di Christian e la strinse con forza. Non capiva perché ne sentisse il bisogno, ma non era riuscita a frenarsi. Abbassò lo sguardo sulle loro mani intrecciate, poi i due ragazzi si guardarono fissi negli occhi.

      "Se volevate la mia mano, bastava chiederlo.” ridacchiò Christian.

      "Oh, tacete, per favore!” lo rimproverò lei, poi allungò una mano e toccò lo specchio. Lo sentiva muoversi sotto le dita, come le onde che faceva lo stagno quando gli si lanciava un sasso. Lei sussultò a quel contatto, e ritrasse la mano. "Avete visto?" esclamò.

      "Sì e non credo che dovreste rifarlo.” rispose Christian, con la voce tesa.

      Di colpo lo specchio cambiò: piuttosto che le loro immagini riflesse cominciò a mostrare qualcos’altro, delle ombre…forse il loro futuro. Scarlett rimase senza fiato. Le sembrò di vedere loro due abbracciati, che si baciavano in una stanza molto diversa da quella in cui si trovavano in quel momento. Lui la stava baciando come se non esistesse un domani, e ciò le generò dei sentimenti contrastanti, a metà tra l’eccitazione e l’imbarazzo. A un tratto le scappò un gemito, e subito l’immagine confusa scomparve. Ma Scarlett era sicura di avere dato una sbirciatina al futuro.

      "Quello ..." La voce di Christian si era fatta roca. "Non può essere vero!"

      "Davvero?" Scarlett si voltò verso di lui e inarcò un sopracciglio. "Mi trovate così disgustosa?"

      "Non ho detto questo! - esclamò lui, sulla difensiva. Lanciò uno sguardo alle loro mani ancora intrecciate e liberò di colpo la sua. "E’ solo che ... Lo specchio ci sta attirando in una stupida trappola!"

      "A che scopo?" esclamò lei, stizzita. Quel ragazzo era un vero idiota! Avrebbe voluto schiaffeggiarlo, per averla offesa a quel modo, ma si trattenne. Non meritava di respirare la sua stessa aria!

      "State forse dicendo che lo specchio intende farci da paraninfo?” Sbuffò. "Non siate ridicolo."

      Scarlett gli voltò le spalle e fece per andarsene, quando lui la chiamò. “Secondo voi, quello che abbiamo visto è il futuro, dunque? Avete il dono di prevederlo anche voi?”

      Lei si raddrizzò tutta e non si voltò per incontrare il suo sguardo. La maleducazione di quel tanghero cresceva a vista d’occhio. Scarlett non gli aveva mai parlato del suo dono, come faceva lui a saperlo?

      "State tranquillo, il mio futuro non avrà mai nulla a che fare con il vostro!” esclamò. Dopodiché uscì dal salone. Non gli avrebbe parlato del suo dono, e lei stessa non sapeva se quello che avevano visto nello specchio fosse realmente il futuro…Tuttavia, in un angolo del suo cuore, sperava che Christian avesse ragione, che si trattasse solo di un illusione creata dallo specchio. Detestava l’idea che un giorno avrebbe potuto desiderare quell’uomo, e voler condividere la sua vita con lui. Non gli avrebbe mai permesso di baciarla con la passione che aveva vista riflessa nello specchio. Scarlett, almeno per il momento, non aveva alcuna voglia di prendere marito, e di solito i baci erano gli inganni che conducevano una donna direttamente su quella strada. Christian era fuori discussione: lui e il peso del suo titolo nobiliare. Un giorno sarebbe diventato duca e lei non aveva nessuna aspirazione di essere la sua duchessa o, cosa più importante, la moglie che avrebbe dovuto condividere con lui responsabilità e doveri insopportabili.

      Ma dentro di sé sapeva di non essersi mai sbagliata, e temeva che quello che aveva visto si sarebbe prima o poi avverato. Anche se avesse provato a negarlo fino all'ultimo respiro. Christian le piaceva fin da quando era bambina, ma continuava a ripetersi che quella vita non era per lei. Se lo sarebbe ripetuta nella mente fin quando non si sarebbe convinta davvero... Lui aveva bisogno di una donna di tutt’altra pasta, una che potesse concedersi completamente. E lei non era di quel tipo. Non voleva innamorarsi di nessuno. IL suo cuore sarebbe rimasto insensibile al fuoco dell’amore. Scarlett era fermamente convinta che amare significasse soffrire, e lei non voleva essere infelice. No, non si sarebbe mai innamorata, né ora né mai. Sicuro.

      CAPITOLO PRIMO

       Dieci anni dopo…

      Scarlett guardò fuori dal finestrino della carrozza mentre percorrevano il lungo viale che portava a Weston Manor. In un certo senso, era surreale. Durante l'ultima visita aveva avuto un'esperienza bizzarra, che sperava di non ripetere, con Christian Kendall, il marchese di Blackthorn. Da quel giorno aveva evitato il più possibile di rivederlo.

      Dopo la visione nello specchio, che avevano avuto insieme, aveva fatto di tutto per stare lontana da lui. Quello che aveva visto nello specchio per lei era come un incubo. Non credeva nell'amore ma temeva che la visione nello specchio si riferisse al suo futuro. Si sarebbe innamorata di Christian, e lei non voleva. L'amore era per Scarlett qualcosa di estraneo, un sentimento che non le apparteneva. Lei desiderava altro, nella vita. Le sue visioni le avevano svelato un mondo straordinario, in cui aspirava ad entrare. Un futuro meraviglioso in cui un matrimonio con Lord Blackthrn non era contemplato...

      Quello che aveva visto non doveva assolutamente avverarsi…anche se, a volte, si ritrovava a sognare l’amore con Christian ad occhi aperti. Quando tornava in sé si sentiva più male di quanto avrebbe dovuto, e non capiva il perché, quindi faceva di tutto per non cedere a quel desiderio. Lei e Christian erano troppo diversi: non aveva alcuna intenzione di crollare un giorno tra le sue braccia.

      Ormai aveva preso la decisione di non sposarsi ed era determinata a mantenerla. In qualche modo era riuscita a rimanere lontana da Lord Blackthorn per tutto quel tempo, e avrebbe continuato a farlo. Ma il destino ha i suoi disegni e, ora che era tornata a Weston Manor, Scarlett temeva che qualcosa l’avrebbe costretta a riprendere la strada che credeva di aver abbandonato per sempre.

      Aveva fatto di tutto, per non partecipare a quel maledetto ricevimento nella tenuta, ma sua madre era stata ferrea. Doveva far compagnia a sua cugina, Lady Giacinta Barrington, che si era intestardita di sposare un principe straniero. Lei almeno stava inseguendo il suo sogno, diventare Principessa. Scarlett aveva provato a dissuaderla in tutti i modi, ma quella ragazza era testarda come una mula. Quando si sarebbe accorta del grave errore che stava facendo, sarebbe stato ormai troppo tardi. L’uomo adatto per Giacinta era Carrick, e lei continuava a non capirlo. Erano destinati a stare insieme.

      "So che ora vi sentite indispettita e arrabbiata con me, - stava appunto dicendo a Giacinta Lady Havenwood, sua zia - ma sono davvero lieta che abbiate deciso di partecipare a questo ricevimento. Sarà la vostra ultima occasione per trovare un degno marito, prima di tornare nella nostra Contea per l’inverno.”

      "Forse sono condannata a rimanere una vecchia zitella.” rispose Giacinta, con tono amaro. “E magari è meglio così.. Comunque preferisco rimanere a Havenwood. Sono sicuro che, quando sarà il momento, Elijah mi permetterà di restare in tenuta con lui.”

      "Non siate così melodrammatica, mia cara - disse Lady Havenwood, sospirando - Non diventerete affatto una vecchia zitella. Dovete solo essere più…amabile. Consentite agli altri di guardare nella vostra anima, e capiranno che bella persona che siete!”

      Scarlett avrebbe voluto sbuffare. Sua zia aveva certo delle buone intenzioni, ma non conosceva affatto i reali desideri della figlia. In un certo senso, sua cugina era fortunata. Il dono dell’empatia che aveva la madre di Scarlett non concedeva a nessuno di mantenere un segreto! Riusciva sempre a leggere dentro le persone. Se anche la sua cara zia avesse potuto scavare un po’ nella testa di Giacinta, forse si sarebbero capite. Scarlett sperava vivamente che un giorno le due donne avrebbero abbattuto il muro di incomprensione che le divideva; amava molto entrambe.

      Scarlett sapeva che Giacinta desiderava l’amore più di ogni altra cosa nella vita, ma stava per fare un grande errore e avrebbe voluto fare qualcosa per evitarglielo. Il destino non è inciso nella pietra. L’uomo destinato a lei era Lord Carrick, ma Giacinta non aveva capito ancora di amarlo, e chissà perché si era intestardita che voleva diventare Principessa a tutti i costi. Giacinta alzò lo sguardo su Lady Havenwood e disse:

      "Madre, voi avete trovato l'amore