Dawn Brower

Scioccato Dalla Mia Volpina


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nel brandy. Mi piacerebbe saltare la cena, stasera, e ho bisogno della vostra complicità.”

      Era convinto che Scarlett avrebbe provato a fare lo stesso. Ciò che ignorava era: si sarebbe rintanata nella sua stanza o avrebbe trovato un altro posto in cui nascondersi? Optò per la seconda opzione. Christian voleva disperatamente un abboccamento con lei. Scarlett avrebbe fatto di tutto per non incontrarlo, ma alla fine avrebbe vinto lui.

      "Uno o due bicchieri di Brandy, o anche di più, e per me sarà come trovarmi in paradiso!” esclamò Rhys. Fece un sorrisetto cattivo. "Ciò significa che accetterete di perderete contro di me a biliardo, perché ho intenzione di vincere, stasera.”

      "Potete sicuramente provarci!” ridacchiò Christian, dando un buffetto scherzoso sulla spalla di Rhys con il palmo della mano. "Ma sappiamo entrambi che perderete.”

      "Siete un illuso. - esclamò Rhys - Ma vi lascerò sognare, caro cugino.”

      Christian rise. "Come sempre!”

      Camminarono fianco a fianco verso il maniero. Christian non aveva molta voglia di giocare a biliardo o bere brandy, ma doveva fare qualcosa per far passare il tempo, in modo che Scarlett si convincesse che anche lui intendeva evitarla. Poi, quando meno se lo aspettava… Per ora, trascorrere qualche ora con suo cugino sarebbe stato divertente…

      CAPITOLO SECONDO

      Scarlett aveva inviato le sue scuse alla duchessa per non poter essere presente a cena. Aveva chiesto di essere servita nelle sue stanze, sostenendo di essere troppo stanca del viaggio. La verità era che aveva bisogno di un'altra notte di pace. Lord Blackthorn sarebbe stato a cena, quella sera; quindi, lei aveva deciso di non andarci. Sarebbe rimasta al castello per circa due settimane: come avrebbe fatto ad evitare Christian per tutto quel tempo? Un'ultima notte in santa pace era chiedere troppo?

      Aveva già cenato da tempo. Ora cominciava ad annoiarsi. Si era già riposata abbastanza, anche troppo… La maggior parte degli ospiti si era ritirata nelle proprie stanze; probabilmente non avrebbe corso alcun rischio, se si fosse recata in biblioteca a scegliere un bel libro. Poteva trovare qualcosa da leggere per tenere la mente occupata finché non si fosse sentita abbastanza stanca da dormire. Ma c’'era un problema. La biblioteca di Weston Manor le faceva paura. Lì c’era quel dannato specchio, e lei non aveva molta voglia di vedersi riflessa dentro. E se le avesse fatto vedere qualcosa di ancora più terribile?

      Scarlett arricciò il naso con disgusto. Si stava comportando da sciocca. Era uno specchio, niente di più. Quella visione era stata un'invenzione della sua mente ... e, se avesse continuato a ripeterselo, alla fine ci avrebbe anche creduto. Raddrizzò le spalle e fece un bel respiro. Poteva farlo. Non le ci sarebbe voluto molto per trovare qualcosa degno di essere letto. Conosceva bene la sala biblioteca e sapeva che era organizzata molto bene. Le sarebbe bastato andare direttamente alla sezione che conteneva i libri d’avventura, sceglierne uno velocemente, e si sarebbe ritrovata in camera sua senza nemmeno rendersene conto.

      Presa la decisione, si infilò la vestaglia e si diresse alla porta. Lentamente, la aprì e sbirciò fuori per dare un’occhiata al corridoio. Avrebbe voluto portare una candela con sé, per non inciampare. Ma sarebbe stato un inutile rischio, qualcuno avrebbe potuto vederla: c’erano delle torce ai lati dello scalone, anche se creavano parecchie ombre. Pensò di portarsi comunque un lume e accenderlo solo quando fosse giunta in prossimità della biblioteca…ma scartò subito l’idea. Non voleva sembrare una cospirata, voleva solo andarsi a prendere un libro da leggere!

      Sembrava che non ci fosse nessuno in giro. Bene, molto bene. Scivolò fuori dalla sua camera e si avviò lungo il corridoio il più silenziosamente possibile. Con una candela avrebbe diretto meglio i suoi passi, ma forse era meglio così. Usò i muri per andare avanti, scivolando piano in modo da sentirli sotto le dita. Tirò un sospiro di sollievo quando raggiunse il fondo delle scale. La ringhiera l'aiutò a scendere gli ultimi gradini. Per ora tutto bene, e la sala che le interessava era proprio dietro l’angolo.

      Scarlett fece un respiro profondo e girò a sinistra. Continuò ad andare a tentoni, appoggiandosi al muro per non inciampare in qualcosa, e contò le porte in modo da entrare direttamente nella biblioteca. Era passato parecchio tempo dalla sua ultima visita, quindi sperò di non sbagliarsi. Alla fine raggiunse quella che le sembrava la porta giusta. Con cautela l’aprì e scivolò dentro. Il legno scricchiolò leggermente, e Scarlett trasalì: fino a quel momento era stata molto silenziosa, ma ora quello scricchiolio poteva tradirla! Rimase in attesa, schiacciandosi sulla porta con il cuore in gola. Che stupida! Ma chi poteva esserci in giro, oltre a lei, a quell’ora tarda?

      Lasciò la porta socchiusa, per evitare che facesse altro rumore, e si addentrò nella sala. La luce della luna filtrava attraverso le finestre, rischiarando l’ambiente abbastanza da permetterle di scorgere qualcosa su un tavolo vicino. C’era un candelabro con tanto di acciarino: ottimo! Adesso aveva tutto l’occorrente per cercarsi un libro in pace. Accese le candele e, quando ebbe terminato, appoggiò il candelabro su un altro tavolino, più vicino agli scaffali dei libri. Rischiarata da quella tenue luce aguzzò lo sguardo sul dorso dei volumi, per leggerne i titoli. "Allora…vediamo se c’è qualcosa che mi piace…" borbottò tra sé e sé, mentre faceva scorrere la punta del dito sui bei libri.

      "Potrei consigliarvi un titolo o due." esclamò un uomo alle sue spalle.

      Scarlett sussultò al suono di quella voce. Deglutì a fatica e si voltò, per incontrare lo sguardo di Lord Blackthorn. Cavolo! Era ovvio che solo lui poteva essere ancora in giro, nel cuore della notte!

      "Vi ringrazio, milord, ma credo di essere in grado di farlo da sola!”- esclamò, raddrizzandosi tutta e tenendo la testa alta

      "Sì, ma non è divertente. - rispose l’uomo, con un tono di voce divertito - Alcuni dei migliori libri che ho letto mi sono stati consigliati da un amico fidato.”

      "E’ proprio questo il problema, milord. Non mi fido di voi." rispose Scarlett, acidamente. In realtà era di se stessa che non si fidava, ma non lo avrebbe mai ammesso ad alta voce. Tuttavia il termine usato da Christian, ”amico fidato” le schiarì un po’ le idee. Se lui si considerava un buon amico per lei allora le cose erano due: o mentiva oppure il problema era la propria debolezza nei confronti di quell’uomo. Ma Scarlett temette che in realtà la verità fosse un’altra: entrambi erano innegabilmente attratti l’uno dall’altra, e non sarebbero riusciti a resistere ai propri impulsi.

      Christian era appoggiato allo stipite della porta. Non riusciva a distinguere i suoi lineamenti in quella penombra, ma poteva vedere abbastanza. Scarlett si sentì improvvisamente fragile, davanti a lui. Non avrebbe ceduto alla sua debolezza, mai! Ecco perché non voleva tornare a Weston. Temeva che, quando lo avesse fatto, tra loro sarebbe successo quello che aveva visto nello specchio. Lord Blackthorn non poteva far parte del suo futuro! Detestava già solo l’idea, nel profondo della sua anima ... Scarlett temeva che, se avesse ceduto al suo desiderio per Christian, si sarebbe rovinata con le sue stesse mani.

      Lui sospirò e si avviò verso di lei. Lei fece un passo indietro. Era abbastanza vicino da poterlo vedere più chiaramente ora. Lui sollevò un sopracciglio, beffardamente. “Non siete mai stata un coniglietta spaventata, prima d’ora. Non crederete mica che voglio mangiarvi?”

      Scarlett inclinò la testa di lato. "Ma voi siete davvero un lupo. Credo che mi terrò a distanza.”

      Lord Blackthorn ridacchiò piano. "Forse è più prudente, ma che divertimento c’è?" Le si avvicinò, anche troppo: erano così a contatto che Scarlett potè quasi sentire il calore del suo corpo. "Vi assicuro che, se decidessi di mangiarvi, vi piacerebbe.” Ora la voce di Christian era roca, e Scarlett provò un intenso e lungo brivido dietro la schiena.

      Fece due passi e si voltò per fuggire dalla stanza. Ma lui l’afferrò per un polso e la portò direttamente all’unico posto dove non voleva andare: davanti a quel maledetto specchio. Quella cosa infernale ... Le parve di vederci dentro della nebbia bianca che vorticava confusamente. Deglutì a fatica, ma non riusciva a togliere gli occhi dallo specchio, era come ipnotizzata… Improvvisamente, apparve un'immagine di lei e di Lord