La scrittrice debuttante Fiona Grace è autrice della serie di GIALLI INTIMI E LEGGERI DI LACEY DOYLE, che comprende nove libri (e ne prevede altri in uscita); della serie di GIALLI INTIMI E LEGGERI TRA I VIGNETI DELLA TOSCANA, che comprende tre libri (e ne prevede altri in uscita); della serie di GIALLI DI UNA DUBBIOSA STREGA, che comprende tre libri (e ne prevede altri in uscita); e della serie di GIALLI DELLA PANETTERIA SULLA SPIAGGIA, che comprende tre libri (e ne prevede altri in uscita).
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SCETTICA A SALEM: UN EVENTO DELITTUOSO (Libro #1)
INVECCHIATO PER UN OMICIDIO (Libro #1)
INVECCHIATO PER LA MORTE (Libro #2)
INVECCHIATO PER IL CAOS (Libro #3)
ASSASSINIO IN VILLA (Libro #1)
UNA MORTE E UN CANE (Libro #2)
I CINQUE DEL SALOTTO (Libro #3)
UN VISITA PREOCCUPANTE (Libro #4)
UCCISO CON UN BACIO (Libro #5)
CAPITOLO UNO
Mia Bold aveva precisamente trentotto minuti per registrare il suo podcast, portare fuori il cane, farsi una doccia, vestirsi e uscire dalla porta per andare al lavoro. Programma serrato, ma fattibile.
Regolò il braccetto del microfono a condensatore e se lo avvicinò alla bocca. Si sentì un leggero fruscio quando ruotò leggermente il pomello del volume d’ingresso, abbassando il livello del suono in cuffia. La app del gobbo elettronico emanava un soffuso bagliore blu che veniva proiettato nel suo ordinato studio di registrazione.
Fuori, il sole stava iniziando a sorgere su Fishtown, un quartiere trendy di Philadelphia, incuneato nell’ansa del fiume Delaware, a nord-est del centro cittadino. Mia adorava l’atmosfera artistica di quella zona, con i colorati e moderni graffiti che decoravano gli edifici industriali dell’inizio del secolo scorso. Quest’ora del mattino era il momento ideale per registrare. Prima che i furgoni dei corrieri attraversassero rumorosamente la strada, che i bar aprissero e i temuti ausiliari del traffico entrassero in azione per controllare le auto parcheggiate in sosta vietata. Questo era il momento magico in cui il mondo era ancora avvolto in un bozzolo di quiete. E lei poteva immergersi nel suo lavoro e concentrarsi, senza temere distrazioni. Ma non sarebbe durato a lungo. Come sempre. Mia fece un respiro profondo e premette il tasto Record.
“Benvenuti a The Vortex, dove esploriamo le più oscure paure dell’uomo, posti stregati e fenomeni misteriosi. Le esperienze paranormali sono reali o si possono spiegare per mezzo della scienza? I fantasmi si muovono tra noi o sono semplici prodotti della nostra immaginazione? Mi chiamo Mia Bold, e questo è l’episodio ventitré: Il curioso caso del Castello di Warwick.”
La voce di Mia era calda e sicura, con una sfumatura di caustico umorismo. Il suo vecchio professore di comunicazione, il dottor Lee, le diceva sempre che aveva una voce tanto mielosa che avrebbe potuto usarla per acchiappare mosche. Ed era a tutt’oggi il miglior complimento che avesse mai ricevuto.
Osservò il copione che aveva rimaneggiato durante tutto il fine settimana, poi guardò la frase incorniciata che teneva in bella vista sulla sua scrivania: una citazione di Steve Allen, leggenda della radio e scettico come lei.
La radio e il teatro della mente. La televisione è il teatro di chi ne è privo. Quell’affermazione riassumeva perfettamente la filosofia del suo podcast. Ammalia il pubblico con una storia, poi aprigli gli occhi presentandogli i fatti.
Bevve un sorso d’acqua e continuò. “Immaginate di trovarvi in una fossa buia e umida. Potete muovervi a stento. Sopra di voi c’è una griglia di metallo. Dal soffitto pende una gabbia, dentro alla quale vengono torturati dei prigionieri. Questo posto orribile si chiama Oubliette, il recesso più profondo della prigione, le originarie segrete del Castello di Warwick. Le anime spezzate e fatte morire di fame qua dentro hanno impresso la loro essenza nel tessuto dell’esistenza, come molti sostengono? I visitatori raccontano spesso di aver sentito dei lamenti e la sensazione di essere afferrati da qualcuno mentre scendevano i gradini. Sono pochi quelli che sono capaci di restare a lungo nei meandri delle segrete. Un uomo è stato così coraggioso da indagare sui racconti: il famigerato cacciatore di fantasmi Vic Tandy. Cos’ha trovato in quel posto orribile? È stato…”
Sentendosi chiamare per nome, un cane meticcio di dubbie origini fece la sua comparsa. Tandy aveva orecchie cadenti, pelo arruffato e intelligenti occhi marroni. Inclinò la testa di lato e scrutò Mia intensamente. Quando lei tentò di ignorarlo, il cane sollevò una zampa e la posò sulla sua gamba. Non aveva intenzione di arrendersi. Mia mise in pausa la registrazione.
“Andiamo, Tandy. Lasciami stare un momento. Stavo per arrivare alla roba interessante.” Gli accarezzò la testa, arruffandogli il pelo. “Ancora un paio di minuti, e poi andiamo fuori.” Tandy colse il messaggio e zampettò verso la sua ciotola dell’acqua, facendo ticchettare le unghie sul pavimento di legno a ogni passo.
Mia fece un respiro profondo. Questa era la parte più importante. Voleva dimostrare alla gente che la scienza è in grado di sfatare la maggior parte delle sciocchezze sul paranormale. Avviò di nuovo la registrazione.
“… Cos’ha scoperto Vic Tandy? Qualcosa che non si può misurare: alti livelli di infrasuoni. Balene ed elefanti usano questo genere di onda sonora per comunicare attraverso lunghe distanze. Il tono di un infrasuono a diciannove hertz o più basso può essere percepito al limite dall’udito umano e crea nel percipiente una visione distorta, suoni sibilanti, sentimenti di timore, disagio, repulsione e brividi. Quindi: il Castello di Warwick è stregato? O è stata piuttosto la combinazione di infrasuoni e immaginazione a creare i suoi fantasmi?”
Mia sorrise sotto i baffi mentre finiva il paragrafo. Se gli infrasuoni creavano un senso di timore, la sua voce doveva invece generare sicurezza. Lei voleva aiutare la gente a ragionare sulle cose.
Una folata di vento entrò nella stanza, facendo svolazzare le carte appese alla bacheca sopra alla scrivania. Con delle puntine, Mia vi aveva fissato degli articoli inviati da ascoltatori di tutto il mondo che le chiedevano di indagare su abitazioni infestate o attività paranormali, sperando che lei fosse in grado di sfatare le loro paure, come sempre. Mia era sempre alla disperata ricerca di nuovi casi, per non fossilizzarsi a parlare sempre di fatti vecchi e risaputi. Queste persone erano in pena, avevano bisogno di risposte, e a lei dispiaceva non avere il tempo e le risorse per lanciarsi in una di queste indagini. Molti dei titoli di quegli articoli davano i brividi, e le storie che presentavano richiedevano un’occhiata più accurata. Mia sapeva che ogni volta,