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Sophie Love è l'autrice di bestseller come la serie romantica LA LOCANDA DI SUNSET HARBOR, composta da otto libri, e la commedia romantica LE CRONACHE DELL'AMORE, che comprende cinque libri. La sua nuova serie TERRE SPETTRALI, comprendente (al momento) tre libri, è un cozy mystery: un giallo soft, di piacevole lettura.
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Copyright © 2020 di Sophie Love. Tutti i diritti riservati. Salvo per quanto permesso dalla legge degli Stati Uniti U.S. Copyright Act del 1976, è vietato riprodurre, distribuire, diffondere e archiviare in qualsiasi database o sistema di reperimento dati questa pubblicazione in alcuna forma o con qualsiasi mezzo, senza il permesso dell’autore. Questo e-book è disponibile solo per fruizione personale. Questo e-book non può essere rivenduto né donato ad altri. Se vuole condividerlo con altre persone, è pregato di aggiungerne un’ulteriore copia per ogni beneficiario. Se sta leggendo questo e-book senza aver provveduto all’acquisto, o se l’acquisto non è stato effettuato per suo uso personale, è pregato di restituirlo e acquistare la sua copia. La ringraziamo del rispetto che dimostra nei confronti del duro lavoro dell’autore. Questa storia è opera di finzione. Nomi, personaggi, aziende, organizzazioni, luoghi, eventi e incidenti sono frutto dell’immaginazione dell’autore o sono utilizzati in modo romanzesco. Ogni riferimento a persone reali, in vita o meno, è una coincidenza. Immagine di copertina Copyright Chris Mt, utilizzata con il permesso di Shutterstock.com.
TERRE SPETTRALI: OMICIDIO E COLAZIONE (Libro #1)
TERRE SPETTRALI: MORTE E BRUNCH (Libro #2)
TERRE SPETTRALI: RANCORE E PRANZO (Libro #3)
ORA E PER SEMPRE (Libro #1)
SEMPRE E PER SEMPRE (Libro #2)
SEMPRE CON TE (Libro #3)
SE SOLO PER SEMPRE (Libro #4)
PER SEMPRE E OLTRE (Libro #5)
PER SEMPRE, PIÙ UNO (Libro #6)
PER TE, PER SEMPRE (Libro #7)
NATALE PER SEMPRE (Libro #8)
UN AMORE COME IL NOSTRO (Libro #1)
UN AMORE COME QUELLO (Libro #2)
UNA AMORE COME IL LORO (Libro #3)
UNA AMORE COSI’ GRANDE (Libro #4)
UN AMORE COME IL VOSTRO (Libro #5)
CAPITOLO UNO
Nel sentire i rumori del trapano e del martello provenienti dall'esterno, Marie avrebbe dovuto sentirsi rassicurata: in fondo, erano il segnale che i lavori alla casa procedevano per il meglio. Invece quei suoni le procuravano una strana sensazione. Le sembrava infatti, come in certi cartoni animati, di udire in continuazione l'effetto sonoro di un registratore di cassa. Ogni volta che il cassetto si apriva, il suo denaro prendeva il volo. Più chiodi piantava Benjamin, il suo prezioso tuttofare, più i suoi soldi mettevano le ali. Ogni volta che tintinnava la catena del dondolo in veranda, ancora più quattrini se ne andavano. Se Marie avesse ascoltato molto attentamente, avrebbe potuto sentire il pianto digitale del suo conto in banca.
Ci fosse stato anche solo un ospite in più lì a June Manor, quei rumori non le avrebbero dato poi così fastidio. Date le circostanze, invece, si domandava per quale motivo avesse deciso di intraprendere quei lavori. Perché scomodarsi a migliorare il posto, se tanto non veniva nessuno?
Conosceva la risposta. Benché di recente il bed-and-breakfast avesse avuto la sua dose di controversie e pubblicità negativa, Marie sperava comunque che l'affare si sarebbe sgonfiato presto. In fin dei conti… le notizie non potevano certo aver raggiunto tutti. C'era ancora, certamente, qualcuno che ignorava che lei aveva affermato che il suo bed-and-breakfast fosse infestato dai fantasmi, per essere in seguito sbugiardata. Quelle notizie erano circolate, sì, ma in cerchie ristrette, tra piccoli gruppi online e, naturalmente, tra gli abitanti di Port Bliss. Tutto sarebbe indubbiamente ritornato alla normalità… vero?
Quella almeno era la sua speranza. Ma si trattava di una speranza labile, specie considerando i suoi piani per quella notte. Fermarsi a pensarci la faceva sentire nervosa, forse anche un po' spaventata. Ma in ballo c'erano ventimila dollari. Quelli sì che avrebbero attutito i rumori causati da Benjamin in veranda, fino a renderli meno allarmanti.
Seduta al tavolo della sala da pranzo, Marie si trovava in una posizione ideale: era abbastanza vicina ai lavori da poter capire a che punto fossero, ma era anche abbastanza distante da non rimanerne troppo traumatizzata. Lanciava frequenti sguardi al suo cellulare, in ansiosa attesa della telefonata che avrebbe dato inizio a quella che si prospettava già come una notte molto strana.
Mentre aspettava, sentì aprirsi la porta d'ingresso. Doveva essere Posey, tra le pochissime persone a entrare a June Manor senza bussare prima. Poco dopo, infatti, vide avanzare verso la sala da pranzo proprio la sua gentile e talentuosa cuoca. Non portava con sé nessuna borsa, segno che avrebbe preparato la cena per l'unico ospite del bed-and-breakfast usando gli ingredienti che già si trovavano nel frigorifero.
“Benjamin ha quasi finito di rimettere in sesto il dondolo,” disse Posey. “Sta venendo davvero bene.” Esitò prima di entrare in cucina e lanciò un'occhiata curiosa a Marie. “C'è qualcosa che non va?”
“Oh, un sacco di roba. Ma, in questo preciso istante, mi chiedo semplicemente se non stia per commettere un grosso errore.”
“Oh, vero! Me ne ero quasi dimenticata. È come un appuntamento galante, giusto? Tu e Brendan?”
Il suono di quel nome le provocava emozioni confuse. Dopo tutto, Brendan Peck era l'autore di quelle registrazioni che le avevano fatto credere che il suo bed-and-breakfast fosse infestato. Ed era sempre stato lui, in seguito, a smontarle, per evitare a sé stesso e a Marie di essere sospettati in un caso di omicidio. Gli eventi avevano poi preso una piega assurda, quindi non sarebbe stato poi tanto strano se avesse sviluppato sentimenti piuttosto freddi verso una tale persona. Ma il fatto che Brendan sembrava una persona molto genuina non l'aiutava affatto. Così Marie si ritrovava adesso a dover combattere con tutte le sue forze quella che sembrava a tutti gli effetti una piccola cotta nei suoi confronti.
“Uhm, assolutamente no,” rispose Marie. “Starmene rinchiusa in una casa a sperare che il mio cane riesca a stanare e mettere in fuga un fantasma non è affatto un appuntamento galante.”
“Ma starai insieme a lui, giusto?” arguì Posey, con un sorrisetto malizioso. “Tipo, per tutta la notte?”
“Sei una persona orribile, Posey. Però… sei anche un angelo. Sei sicura di volerti occupare tu del posto stasera?”
“Tesoro, non c'è quasi nessuno. E ho salvato il numero di telefono di Benjamin. Sì, penso di potermela cavare. Mi piacerebbe soltanto poter avere Boo con me, sono affezionata a quel bastardino.”
Come evocato dalla menzione del suo nome, Boo zampettò dentro la stanza. Sollevò il muso guardando Posey con aria speranzosa, e scodinzolò quando lei gli fece una grattatina tra le orecchie. “Allora, stasera si va a caccia di spettracci, vero, ragazzo?”
In risposta alla voce acuta di Posey, la sua coda si mosse ancora più rapidamente. La seguì in cucina, sperando forse che avrebbe lasciato cadere una briciola o due mentre preparava la cena. Marie rimase di nuovo da sola, seduta al tavolo della sala da pranzo mentre tentava di convincersi che non stava per commettere un grosso errore. Come pensava di potersi tenere alla larga dalla comunità di appassionati di paranormale, se di sua spontanea volontà si stava ricacciando in una situazione di quel tipo?
Quando il telefono squillò, quasi si lasciò sfuggire un piccolo urlo di paura.
Oh