Guido Pagliarino

Il Cane


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a richiedere un Governo forte, dittatoriale, che ponesse fine al disordine. P er apparente assurdo, era pur u tile a tale scopo , anche se di certo nolente, l’azione allarmante del terroris m o di sinistra. Quest ultimo era per la maggior parte esercitato da lle Brigate Rosse, ben strutturat e e militarmente armat e, pur non mancando affatto molte organizzazioni minori che operavano episodicamente come, ad esempio , la Lotta Armata per il Comunismo, i Nuclei Armati Potere Operaio, il Gruppo XXII Ottobre, i GAP Gruppi d’Azione Partigiana -Esercito popolare di liberazione . Diversamente da loro, l e Brigate Rosse, o B.R. come i mezzi di comunicazione sovente le chiamavano , già nei primi tempi avevano agito con frequenza e su ampia scala in Lombardia, Liguria e Piemonte. Nell’immediato, purtroppo , l a pericolosità delle B.R. era stata sottovalutat a dai mezzi di comunicazione. M olti media le avevano oltretutto definit e sedicenti, non pochi giungendo a sostenere che si trattava di fascisti desiderosi di lordare l’immagine del comunismo: evidentemente, l’ideale de gl’ intellettuali democratici comunisti , di gran lunga preponderanti in quegli anni su quelli non marxisti , non poteva accettare le azio ni d i violenti sovversivi d’estrema sinistra e dunque , passionalmente , respingeva con sdegno ch e provenissero da individui della sinistra marxiana . Non era ancor a chiaro che il punto di vista ideologico del movimento eversivo principale e dei gruppuscoli suoi analoghi era invece fermamente di sinistra: sinistra rivoluzionaria. Q uei terroristi rossi ritenevano che, finita la seconda guerra mondiale , l’oppressione nazifascista fosse stata rimpiazzata da quella de l mascherato, ma non meno micidiale, potere economico imperialis ta delle multinazionali, ragion per cui fosse indispensabile la continuazione del la lotta armata partigiana, un prosieguo della Resistenza che avrebbe dovuto, in primo luogo, smontare violentemente gli apparati istituzional i d oppressione del proletariato , per a ccendere poi una rivoluzione nazionale liberatoria .

      FOTOGRAFIA FUORI TESTO

      La celebre fotografia, scattata da Paolo Pedrizzetti, del terrorista comunista Giuseppe Memeo con pistola durante lo scontro del 14 maggio 1977 di via De Amicis a Milano. Era stato dapprima un militante di Autonomia Operaia poi era entrato, divenendone uno dei principali membri, nei Proletari Armati per il Comunismo. Catturato e condannato a 30 anni di reclusione per duplice omicidio e sette rapine, iniziò ad allontanarsi e quindi rifiutò i principi della lotta armata. A fine pena, si era dedicato ad un’attività sociale pacifica. Fonte dell’immagine, di pubblico dominio, https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=798951

      

      

      

      

      

      

       La serata d ell ’inaugurazione del nuovo Teatro Regio, contrariamente ai timori, s’era svolta tranquilla e festosa . A l termine, dopo l’esodo di tutte le autorità con le loro scorte armate, Ada e io erava mo usciti in piazza Castello per tornar cene sveltamente al giornale , relazionare oralmente a l direttore il nulla accaduto e andarcene subito dopo a letto a casa di lei .

       Eravamo montati sulla sua auto con trassegnata STAMPA- PRESS