del suo predecessore, il reverendo Brian Doles, ma Casey aveva bisogno che la gente sapesse che lui non era come quell’uomo. Non aveva mai preso in considerazione di picchiare un amante. Forse la città aveva solo bisogno di una possibilità per guarire.
Si versò una tazza di caffè e camminò pigramente attraverso il salotto fino alla camera da letto. Anche se la stanza anteriore e la cucina erano già sistemate, la maggior parte dei suoi effetti personali era ancora allineata lungo le pareti, negli scatoloni. Casey non aveva ancora il coraggio di scavare nei ricordi. Lasciare la famiglia e trasferirsi nel Wyoming era stato un passo difficile per lui. Sua mamma non riusciva ancora a capire perché avesse voluto andare.
Forse sarebbe ritornato a Kansas City dopo Pasqua, per una breve visita. Sentiva già la mancanza delle nipoti e dei nipoti, ed era appena arrivato lì. Le foto della sua famiglia unita lo avrebbero dovuto consolare, ma sapeva che gli avrebbero fatto sentire ancora più nostalgia di casa.
Superando gli scatoloni, Casey si diresse nel piccolo bagno fuori dal salotto. Se doveva incontrare Halden Kuckleman, era meglio non avere addosso l’odore del proprio sperma. Casey e la sua mano erano diventati amici intimi da quando si era trasferito in città. Anche se si dava sollievo più volte al giorno, non riusciva mai a dare sollievo a quel prurito che non riusciva a raggiungere.
Posò la tazza sul lavandino, si spogliò e si guardò nello specchio. Sapeva di essere attraente. La fila di uomini che cercavano di attirare le sue attenzioni a casa ne era la prova, ma come lo considerava la gente di Cattle Valley? Sì, per la maggior parte del tempo portava degli occhiali con la montatura dorata, ma non credeva che gli dessero un’aria da sfigato. Forse il taglio che sua madre gli aveva consigliato era troppo corto. Casey si passò la mano sulla testa bionda. Non credeva che fosse troppo corto, anzi era proprio adatto alla sua nuova vocazione. Doveva esserci qualcosa in lui che non attraeva gli uomini di quella cittadina.
Lo squillo del telefono distolse il suo sguardo dallo specchio. Abbassò gli occhi, chiedendosi se rispondere oppure no. Era nudo come il giorno in cui era nato e quella casa tendeva ad avere un po’ di spifferi. Preoccupato all’improvviso che potesse essere Halden che chiamava per disdire l’appuntamento, Casey corse verso il telefono, con il membro che ciondolava.
“Pronto,” disse affannato.
“Ehi, Casey?”
“Ciao, Nate.” Casey sorrise. Nate Gils e i suoi compagni erano gli unici amici che avesse finora.
“Ti ho chiamato in un brutto momento?” chiese Nate.
“No, mi stavo semplicemente preparando per infilarmi sotto la doccia. Sono riuscito a convincere Halden Kuckleman a dare un’occhiata all’edificio.” Casey si sedette sul divano, consapevole che i motociclisti di passaggio avrebbero potuto guardare dalla finestra. Sapeva che non sarebbe sembrato bello, se avessero scorto il loro nuovo reverendo che se ne andava in giro nudo.
“Bene, congratulazioni,” ridacchiò Nate. “Per aver convinto Hal, senza bisogno di spogliarsi. Sono sicuro che di solito fai così.”
“Sì, sono un esperto nel denudarmi, anche se non di recente,” rise Casey. La cosa più bella di Nate, era che non c’era bisogno di nascondere quello che si era in realtà.
“Ti ritroverai incastrato ancora prima di rendertene conto. Mi stavo chiedendo se ti andrebbe di andare a pranzo, più tardi.”
Casey si strofinò la mano sul pisello in bella mostra, una povera cosa abbandonata. “Dovremmo pranzare presto. Non so bene a che ora verrà Halden, ha detto solo dopo pranzo.”
“Alle undici da Deb?” chiese Nate.
“Perfetto. Ci vediamo lì.” Casey chiuse la telefonata e ritornò nel bagno. Solo allora si concesse un appuntamento con l’acqua calda e la sua mano.
Dopo aver scorto Nate, Casey si fece strada attraverso la sala affollata. “Ciao,” disse, scivolando sulla panca di fronte al suo amico.
“Quindi,” iniziò Casey, togliendosi il cappotto, “come sta venendo la palestra?”
Nate fece spallucce e posò il menu. “Bene, ma lentamente. Finalmente abbiamo firmato il finanziamento. Rio è a Huston a parlare con dei tipi che conosce riguardo all’acquisto del materiale.”
“Oh, ecco perché mi hai chiesto di uscire a pranzo,” scherzò Casey.
“Odio questa faccenda. Ogni istante di lontananza è una tortura per me.” Nate si passò una mano tra i capelli e guardò fuori dalla finestra. “Io resto qui a supervisionare la ristrutturazione, mentre lui gironzola per il Texas con degli amici.”
“Da quanto tempo è via?”
“Da ieri mattina.”
Casey scoppiò a ridere e scosse la testa. “A sentirti parlare, credevo che fosse via da una settimana.”
“A me sembra una settimana,” disse Nate mettendo il broncio.
Stella arrivò a prendere l’ordinazione prima che potessero continuare. “Prendo l’involtino al peperoncino e cannella.” Casey posò il menu sul piccolo sostegno ed aspettò che Nate ordinasse.
“Perché prendi sempre quello strano miscuglio?” chiese Nate.
“Cosa, l’involtino al peperoncino e cannella? Sono cresciuto mangiandolo.” Casey fece spallucce. “È sempre stato il mio pranzo preferito a scuola. Non credo di aver mai pensato che fosse strano.”
“Voi del Kansas siete un po’ strani in quanto a cibo. Come quando ordini una Coca, ma in realtà intendi una Pepsi; è proprio strano, amico.”
Casey si grattò la mascella. “È quello che dice la maggior parte della gente a casa, invece di bibita frizzante. Qualcuno chiede se vuoi una Coca, e tu rispondi sì, portami una Pepsi.” Casey ci pensò su e spinse via il piatto. “Giuro che questa è l’ultima volta che vado con te in un luogo pubblico,” disse Casey, guardando Nate.
Nate prese il tovagliolo e iniziò a pulirsi la bocca. “Perché, ho del cibo sulla faccia?”
“No, accidenti, è perché quasi ogni uomo appetibile che è entrato qui dentro ha cercato il contatto visivo con te e tutti mi stanno completamente ignorando.” Casey si tolse gli occhiali e si strofinò gli occhi. Era talmente frustrato.
“Ehi, non sminuirti, sei un uomo incredibilmente bello,” disse Nate perlustrando la stanza con lo sguardo.
“Okay, se sono incredibilmente bello, perché tutti stanno fissando te?”
Nate fece spallucce e alzò le mani. “Ho detto che sei bellissimo, ma questo,” Nate indicò se stesso, “è il pacchetto completo e qualcosa di più. Inoltre, il fatto che sappiano che non sono disponibile è d’aiuto. I frutti proibiti piacciono molto.” Nate non riuscì più a mantenere un’espressione seria e scoppiò a ridere. “Sto solo scherzando. Dai tempo al tempo e arriveranno.”
“Lo spero, perché non sono fatto per il celibato.” Casey tirò fuori il portafogli e mise la sua parte di denaro per il pranzo sul tavolo. “Ora devo andare. Visto che è stato così difficile convincere Halden a farsi vedere, non vorrei proprio fare tardi.”
“È qualcuno che ti farà piacere incontrare. È un uomo con un bel fisico. Quando si sono diffusi i pettegolezzi sull’apertura della nostra palestra, Hal è stato il primo a chiamare. Dopo avergli dato un’occhiata, gli ho detto che andrebbe meglio come istruttore che come socio. Tuttavia, ha rifiutato. Ha detto che non ama molto stare in mezzo alla gente. A quanto ho sentito, ha solo un vero amico in città ed è Gill. La cosa divertente è che, essendo Gill così silenzioso, non sapevo neppure che avesse degli amici in città. Non chiedermi cosa fanno quei due quando sono insieme, ma sono sicuro che non sto sparando stronzate.”
“Intendi dire che pensi che si vedano?” chiese Casey, mettendosi il cappotto.
Nate scosse la testa. “No, da quanto ho capito sono solo amici.”
Casey annuì