Edward Gibbon

Storia della decadenza e rovina dell'impero romano, volume 7


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regno di Francia196.

      Dopo il successo della Guerra Gotica, Clodoveo accettò gli onori del Consolato Romano. L'Imperatore Anastasio ambì di dare al più potente rivale di Teodorico il titolo e le insegne di quell'eminente dignità; pure il nome di Clodoveo per qualche ignota causa non è stato inserito ne' Fasti nè dell'Oriente, nè dell'Occidente197. Nel giorno solenne, il Monarca della Gallia, col diadema sul capo, fu investito nella Chiesa di S. Martino, della tunica, e del manto di porpora. Di là si trasferì a cavallo alla Cattedrale di Tours; e passando per le strade spargeva profusamente con le proprie mani un donativo d'oro e d'argento alla lieta moltitudine, che non cessava di ripeter le sue acclamazioni di Console, e d'Augusto. L'autorità, che di fatto, o di diritto avea Clodoveo, non poteva ricevere alcun nuovo aumento dalla dignità consolare. Essa era un nome, un'ombra, una vana pompa; e se il conquistatore avesse voluto pretendere le antiche prerogative di quel sublime uffizio, sarebbero queste spirate dentro lo spazio dell'annua durata di esso. Ma i Romani eran disposti a venerare nella persona del loro Signore quell'antico titolo, che gl'Imperatori stessi condiscendevano a prendere: il Barbaro medesimo pareva, che contraesse una sacra obbligazione di rispettare la maestà della Repubblica; ed i successori di Teodosio, col cercarne l'amicizia, tacitamente dimenticavano, e quasi ratificavano l'usurpazione della Gallia.

      Venticinque anni dopo la morte di Clodoveo venne dichiarata finalmente quest'importante concessione in un trattato fra' suoi figli, e l'Imperador Giustiniano. Gli Ostrogoti d'Italia, incapaci a difendere i loro distanti acquisti, avevan ceduto a' Franchi la città d'Arles, tuttavia decorata della sede d'un Prefetto del Pretorio, e di Marsilia, arricchita da' vantaggi del commercio, e della navigazione198. Fu confermata questa cessione dall'autorità Imperiale; e Giustiniano, generosamente cedendo a' Franchi la sovranità de' paesi di là dalle Alpi, che già possedevano, assolvè i Provinciali dall'obbligo di fedeltà; e stabilì sopra un più legittimo, sebbene non più solido, fondamento il trono de Merovingi199. Da quel tempo in poi essi goderono il diritto di celebrare in Arles i giuochi Circensi: e per un singolar privilegio, ch'era negato fino al Monarca Persiano, la Moneta d'oro, coniata col nome, e l'immagine loro, ebbe un libero corso nell'Impero200. Un Istorico Greco di quel tempo ha lodato le private e pubbliche virtù de' Franchi con un parziale entusiasmo, che non si può sufficientemente giustificare coi loro annali domestici201. Ei celebra la gentilezza ed urbanità, il regolare governo, e l'ortodossa religione di essi; ed arditamente asserisce, che questi Barbari non si potevan distinguere da' sudditi di Roma, che per l'abito ed il linguaggio loro. Forse i Franchi spiegavano già quella socievol disposizione, e vivace grazia, che in ogni tempo ha mascherato i loro vizi, ed alle volte nascosto l'intrinseco loro merito. Forse Agatia ed i Greci, furono abbagliati dal rapido progresso delle loro armi, e dallo splendore del loro impero. Dopo la conquista della Borgogna, la Gallia, in tutta la sua estensione, a riserva della Gotica Provincia di Settimania, era soggetta a' figli di Clodoveo. Esse avevano estinto il regno Germanico della Turingia, ed il vago loro dominio penetrava di là dal Reno nel cuore delle native loro foreste. Gli Alemanni ed i Bavari, che avevan occupato le Romane Province della Rezia e del Norico, al mezzo giorno del Danubio, si riconoscevano umili vassalli de' Franchi; ed il debole ritegno delle Alpi, era incapace di resistere alla loro ambizione. Quando l'ultimo de' figli di Clodoveo, che sopravvisse agli altri, nella sua persona riunì l'eredità e le conquiste de' Merovingi, s'estendeva il suo regno molto al di là de' confini della moderna Francia. Pure questa, tal è stato il progresso delle arti e della politica, di gran lunga sorpassa in ricchezza, popolazione e potenza gli spaziosi, ma selvaggi reami di Clotario, o di Dagoberto202.

      I Franchi o Francesi son l'unico Popolo d'Europa, che possa dimostrare una continua successione dai conquistatori dell'Impero occidentale. Ma la loro conquista della Gallia fu seguita da dieci secoli d'anarchia e d'ignoranza. Quando risorsero le lettere, gli studiosi, che si eran formati nelle scuole di Atene e di Roma, sdegnarono i Barbari loro maggiori; e passò un lungo tratto di tempo avanti che la paziente fatica potesse preparare i materiali necessari, per soddisfare, o piuttosto eccitare, la curiosità de' tempi più illuminati203. Finalmente l'occhio della critica e della Filosofia si rivolse alle antichità di Francia; ma anche i Filosofi sono attaccati dal contagio del pregiudizio, e della passione. I sistemi più disperati, ed esclusivi della personal servitù de' Galli, o della volontaria loro ed uguale alleanza co' Franchi, si sono audacemente immaginati, ed ostinatamente difesi: e gl'intemperanti disputatori si sono vicendevolmente accusati di cospirare contro le prerogative della corona, contra la dignità de' Nobili, o la libertà del Popolo. Pure l'aspro conflitto ha esercitato ultimamente le armi nemiche dell'erudizione e dell'ingegno, ed ogni antagonista, ora vincitore ora vinto, ha estirpato qualche antico errore, e stabilito qualche verità interessante. Un imparziale straniero, istruito dalle scoperte, dalle dispute, ed anche dagli errori loro, può descrivere, con gli stessi autentici materiali, lo stato de' provinciali Romani, dopo che la Gallia fu sottomessa alle armi, ed alle Leggi de' Re Merovingici204.

      La più rozza e servil condizione della società umana è sempre diretta da regole fisse e generali. Quando Tacito osservò la primitiva semplicità de' Germani, scuoprì alcune massime costanti, o costumanze di vita pubblica e privata, che si conservarono da una fedel tradizione fino all'introduzione dell'arte di scrivere, e della lingua Latina205. Prima dell'elezione dei Re Merovingici, la più potente tribù, o nazione de' Franchi deputò quattro venerabili Capitani a comporre le leggi Saliche206; ed il loro lavoro fu esaminato, ed approvato in tre successive adunanze dal Popolo. Clodoveo dopo il suo Battesimo, ne riformò vari articoli, che sembravano incompatibili col Cristianesimo: il Gius Salico fu di nuovo emendato da' suoi figli; e finalmente sotto il Regno di Dagoberto fu rivisto e promulgato il Codice medesimo nell'attuale sua forma, cento anni dopo lo stabilimento della Monarchia Francese. Dentro l'istesso periodo di tempo, furon trascritti e pubblicati gli usi de' Ripuari; e Carlo Magno medesimo, legislatore del suo secolo, e del suo paese, aveva diligentemente studiate i due corpi di leggi nazionali, che tuttavia si osservavan da' Franchi207. La stessa cura si estese anche a' loro vassalli, e furon diligentemente compilati e ratificati dalla suprema autorità de' Re Merovingici i rozzi istituti degli Alemanni e de' Bavari. I Visigoti ed i Borgognoni, le conquiste de' quali nella Gallia precederono quelle de' Franchi, dimostrarono meno impazienza a procurarsi uno de' principali vantaggi della società incivilita. Enrico fu il primo de' Principi Goti, che pose in iscritto le usanze ed i costumi del suo Popolo; e la composizione delle Leggi Borgognone fu un effetto di politica, piuttosto che di giustizia, per sollevare il giogo e riguadagnar l'affezione de' Gallici loro sudditi208. Così, per una singolare combinazione, i Germani formarono le semplici loro istituzioni in un tempo, in cui si condusse all'ultima sua perfezione l'elaborato sistema della Giurisprudenza Romana. Possiamo confrontare nelle Leggi Saliche, e nelle Pandette di Giustiniano, i primi rudimenti e la piena maturità del sapore civile; e per quanto possiamo esser prevenuti in favore de' Barbari, le nostre più tranquille riflessioni attribuiranno a' Romani i superiori vantaggi, non solo della scienza e della ragione, ma anche dell'umanità e della giustizia. Pure le leggi de' Barbari erano adattate a' bisogni e desiderj, alle occupazioni ed alla capacità loro; e tutte contribuivano a conservar la pace, ed a promuovere i vantaggi della società, per uso della quale in principio erano state fatte. I Merovingi, in cambio d'imporre una regola uniforme di condotta a' diversi lor sudditi, permisero ad ogni Popolo, e ad ogni famiglia del loro Impero di usare liberamente le domestiche loro costituzioni209; nè i Romani furono esclusi da' comuni vantaggi di questa civil tolleranza210. I figli abbracciavan la legge de' loro padri, la moglie quella del marito, il liberto quella del padrone; ed in tutte le cause, nelle quali fossero di varia nazione le parti, l'attore o l'accusatore era tenuto a seguitare il foro del reo, che può