dalla curiosità, iniziò a sfogliare le pagine alla ricerca delle immagini. Si accigliò quando non ne trovò nessuna e richiuse subito il libro, sibilando quando si tagliò con la carta per il movimento brusco.
“Ahi.”. Si accigliò di nuovo, ricordando i tagli che si procurava da bambina con i fili d’erba. La stupiva sempre come una ferita così piccola potesse fare così male.
Skye sogghignò quando lei si guardò il dito ferito con un’espressione imbronciata. “Sai, le immagini che vedi nella tua mente sono molto meglio di qualsiasi illustrazione che troveresti tra le pagine.”.
Al piano di sopra, Kane era inchiodato al muro mentre lottava con Michael. Pensò di aver sbagliato a crederlo nei guai, sembrava giocherellone come al solito.
“Sei un tipo delicato, eh?” lo derise Michael.
“Ma posso comunque prenderti a calci nel culo fino alla settimana prossima.” ribatté Kane con impertinenza.
Michael sorrise e lo lasciò andare, facendolo scivolare a terra. Si guardarono a vicenda mentre lui poggiava i piedi a terra. Iniziarono a ridere perché nessuno dei due si era reso conto che Michael aveva tenuto Kane sollevato da terra.
Kane stava per alzarsi quando sentì un odore stuzzicante. Si accigliò quando notò che il color ametista degli occhi di Michael fu sopraffatto dal nero. Lo vide inspirare profondamente e poi guardarsi indietro, verso le scale.
Michael deglutì quando sentì l’odore del sangue di Aurora. Era una piccola quantità ma abbastanza da riaccendere con forza la sete che aveva dimenticato momentaneamente. In un baleno, uscì nel corridoio e scomparve dalla vista di suo fratello.
Il viso di Kane perse ogni traccia di divertimento e umorismo. L’unica volta che aveva visto degli occhi così neri era stato quando aveva guardato in quelli di un demone.
“Ok... non è un buon segno.” disse, uscendo anche lui nel corridoio.
Con altrettanta rapidità, seguì Michael al piano di sotto. Non ci voleva uno scienziato per capire cos’era quell’odore e da dove proveniva. Entrò nella biblioteca appena in tempo per vedere Michael inginocchiarsi accanto ad Aurora, prendendole la mano tra le sue.
Aurora trasalì quando Michael le apparve accanto all’improvviso, prendendole la mano. Il gesto interruppe la loro concentrazione e lei si chiese cosa stesse facendo, poi lui le sollevò la mano per esaminare il taglio che si era procurata con la pagina. Fuoriuscì una goccia di sangue e Aurora immaginò che forse lui non voleva far macchiare il libro.
Guardandolo negli occhi, fu sorpresa di vedere il suo splendente color ametista ridotto a piccole chiazze, sparse in un mare di oscurità. “Michael?” sussurrò, sapendo che c’era qualcosa che non andava in lui.
Tutti i movimenti cessarono quando lui si portò lentamente il dito ferito alle labbra e lo baciò. Poi, incapace di resistere alla tentazione, si mise la punta del dito in bocca e iniziò a succhiarla sensualmente. Voleva assaporarla ancora, dunque lasciò che i propri denti sfiorassero la ferita.
Aurora sussultò quando sentì il calore iniziare a strisciarle lungo il corpo, andando ad annidarsi tra le sue gambe. Sussultò per la sensazione di quella lingua che si sfregava eroticamente sul proprio dito, poi si morse il labbro quando i denti aguzzi sfiorarono la ferita, provando dolore e sollievo allo stesso tempo.
Skye rimase fermo a guardare il Dio del Sole con estasi. Il legame tra lui e Aurora non era spezzato del tutto, perciò provava inavvertitamente una parte di ciò che lei stava provando... ed era meraviglioso. Cercò di fare respiri profondi per nascondere la respirazione affannosa.
Michael chiuse gli occhi e assaporò la piccola ondata di potere, finché essa non si trasformò in uno schiacciante desiderio di prosciugare altri demoni. Sentendo un silenzio assordante, alzò lo sguardo e vide Kane che lo osservava attentamente dalla soglia della porta. Imprecò mentalmente, sapendo di essersi appena tradito davanti al suo perspicace fratello.
Kane sapeva che Michael non era in sé, ma quella era proprio una cosa assurda. Nel momento in cui i loro sguardi s’incrociarono, vide la sete di Michael come se fosse qualcosa di tangibile, di contagioso... che crea dipendenza. Suo fratello aveva prosciugato ben più di un demone e gli aveva mentito a riguardo.
La sua mente cercava delle risposte e, all’improvviso, capì perché Michael beveva sangue demoniaco. Se poche gocce di sangue di Caduto provocavano una tale reazione... figuriamoci prosciugare un demone, cioè una creatura generata dai Caduti.
Kane spostò lo sguardo su Aurora, notando il rossore sulle sue guance e il respiro divenuto irregolare. Era eccitata per la sensazione delle labbra di Michael sulla pelle e non capiva che, se lui avesse perso il controllo, le cose sarebbero diventate molto pericolose. Lei non aveva colpe, aveva scatenato la strana dipendenza di Michael senza volerlo.
‘Ecco un’altra prova che l’amore è cieco.’ pensò Kane tra sé.
Il pavimento vibrò sotto i suoi piedi ma non vi prestò attenzione, finché non vide un libro che iniziava a tremare su uno scaffale. Guardandosi intorno, ne vide altri che iniziavano a fare la stessa cosa. Allungò una mano per rimettere a posto il libro più vicino, poi vide la lampada sul tavolino accanto a Michael che iniziava a scivolare verso il bordo.
“Michael.” il sussurro Kane riecheggiò forte nel silenzio della stanza.
Michael percepì l’avvertimento nella voce di Kane e si scostò da Aurora, rendendosi conto di ciò che stava facendo. Ritraendosi dalla ferita, posò un lieve bacio sulla punta del dito e si sforzò per allontanarsi con calma.
“Devi stare attenta, a volte le pagine di questi vecchi libri sono taglienti.” le disse sorridendo, distraendola così da quello che aveva appena fatto.
Aurora ritrasse lentamente la mano e la strinse, sentendo ancora il calore di quelle labbra sulla pelle. Si portò la mano al petto e, con l’altra, schermò in modo protettivo quella meravigliosa sensazione, poi fece un cenno a Michael con un’espressione radiosa.
“Prometto di stare attenta.” gli disse timidamente, e Skye annuì. Nessuno dei due aveva notato le vibrazioni nella stanza perché la loro attenzione era fissa sul bacio sensuale di Michael.
Con grande sollievo di Kane, le vibrazioni cessarono all’istante e la lampada si fermò ad un paio di centimetri dal bordo.
“Aurora, Skye, tornate pure alla vostra lettura. Noi andiamo a perlustrare la zona in cerca di qualsiasi cosa che possa costituire un pericolo per gli umani.” dichiarò Kane, pregando che Michael cogliesse il suggerimento e andasse con lui. “E poi, restando qui, saremmo solo una distrazione.”.
“Direi.” Skye spalancò gli occhi, rendendosi conto di averlo detto ad alta voce. Sorrise quando Aurora ridacchiò.
Michael maledisse se stesso e concluse che Kane aveva ragione... uscire da quella stanza era la cosa migliore da fare, per ora. D’altra parte, però, essere seguito da Kane non lo entusiasmava molto, era l’ultima cosa di cui aveva bisogno in quel momento.
Voltandosi verso di lui, gli sorrise e disse “Tu vai verso est, io vado a ovest.”.
Passò accanto a Kane con l’intenzione di fare esattamente come aveva appena detto e si augurò che i demoni fossero abbastanza stupidi da trovarsi nei paraggi. Era appena uscito sul portico quando Kane lo raggiunse e lo afferrò per un braccio, facendolo sobbalzare.
“Che stavi facendo?” gli chiese Kane sibilando. “Era solo un taglietto, non erano necessarie tutte quelle attenzioni.”.
“Stava sanguinando.” ringhiò Michael, come se quella risposta fosse sufficiente... ma non lo era, e lo sapevano entrambi.
Kane lo fissò e ripeté “Sanguinando...”, poi scosse la testa. “Così non va, Michael. Ti comporti come un tossico in cerca della sua prossima dose ed è il sangue di Aurora che ti crea questa dipendenza.” dichiarò Kane con lo sguardo fisso, adesso aveva capito tutto. “Ecco perché prosciughi i demoni.