totale, prima di appoggiare la schiena e scivolare a terra. Quinn si avvicinava e lui non voleva trasformarsi di fronte al puma, ma sapeva di doverlo fare. Kat li avrebbe informati comunque...quindi che aveva da perdere? Incapace di vedere le proprie ferite sotto la pelliccia, si trasformò lentamente e cercò ancora una volta di alzarsi in piedi.
Quinn si fermò quando vide il maschio umano che era al bar... Warren lo aveva chiamato Trevor. Sibilò quando il suo senso dellâolfatto gli diceva che Trevor non era un mutante normale...o almeno di nessuna specie che avesse mai incontrato. Non sapere cosâavesse di fronte non aiutava molto a placare la sua collera.
Fece un altro passo in avanti ma Warren si mise davanti a lui e si avvicinò a Trevor, ritornando alla forma umana mentre lo faceva. Quando Trevor barcollò, Warren lo afferrò per un braccio e lo mise su una spalla. Non câera motivo di lasciare che Quinn colpisse un uomo che era a terra.
Trevor guardò Warren e sorrise quando realizzò la loro situazione imbarazzante. âBel casino, adesso siamo tutti nudi.â mormorò e svenne allâistante.
Warren scosse la testa e non poté fare a meno di sorridere perché Trevor aveva fatto una giusta osservazione. Era in momenti come questo che era contento di avere il cellulare con sé e di portarlo in quel modo. Appoggiò piano Trevor al muro e stava per prendere il cellulare quando sentì Quinn iniziare a ringhiare.
Quinn si era trasformato e guardava Kat priva di sensi. I suoi vestiti erano a pochi passi, distrutti dalla sua trasformazione e non indossabili. Conservando il pensiero per dopo, Quinn iniziò ad esaminare le ferite e si fermò quando vide il sangue che fuoriusciva ancora dal suo interno coscia.
Spostando la gamba quanto bastava per capire da dove provenisse il sangue, si bloccò quando vide un marchio di accoppiamento. Il ringhio uscì dalla sua gola prima che potesse fermarlo. Qualcuno aveva marchiato Kat e lâaveva abbandonata.
Quinn sentì la gelosia sollevarsi dal profondo e si avvicinò per annusare la pelle e vedere se ci fosse ancora lâodore. Il che lo fece solo infuriare di più ... lei non aveva lâodore di un altro uomo, aveva un odore meraviglioso.
Guardando lâaltro uomo davanti al quale era accovacciato Warren, Quinn si chiese se il marchio di accoppiamento le fosse stato lasciato dal mutante biondo.
Warren prese il cellulare deciso ad ignorare i capricci di Quinn per il momento. Kat aveva bisogno di aiuto e lui non aveva intenzione di dire a Quinn di chi fosse il marchio di accoppiamento. Che se ne andasse allâinferno scoprendolo da solo.
âSignora Tully?â chiese Warren poi sorrise. âSto bene, signora. Mi chiedevo se potesse venire al Moon Dance. Mia sorella e il suo amico Trevor sono stati feriti e hanno bisogno di cure che solo lei puoi dargli.â
Warren rimase in silenzio per un momento, poi annuì âGrazie, signora Tully.â
âNon sapevo che conoscessi Tully.â disse Quinn con calma. Aveva incontrato Tully non molto tempo dopo che le famiglie si erano separate.
Warren sorrise mentre componeva un altro numero. Quinn pensava di essere lâunico autorizzato a spiare? âNick è finito nei guai più di quanto riesca a ricordare. La signora Tully lo rattoppa sempre e la sua casa è sempre aperta se abbiamo bisogno di un posto dove stare.â
âSono sorpreso che non ci siamo incrociati prima dâora.â rispose Quinn diventando un poâ più sospettoso.
âNick, siamo in un vicolo a dieci isolati ad ovest del club e ci serve un passaggio. Porta dei vestiti per tre uomini e per tua sorella, e vieni con lâHummer.â Warren riattaccò senza aspettare che Nick rispondesse e rivolse la sua attenzione a Trevor.
âà lui che ha lasciato il marchio di accoppiamento su Kat?â chiese Quinn.
âQuesto, amico mio, non sta a me dirtelo.â disse Warren misterioso.
Capitolo 5
Nick aveva appena fatto scendere Steven e Jewel al Night Light quando ricevette la telefonata. Jewel era stata molto tranquilla dopo lo stratagemma di Dean in chiesa, ma poteva dire che qualunque cosa avesse fatto il caduto per tenerla calma stava iniziando a svanire. Più si allontanavano dalla chiesa, più diventava paranoica. Poteva solo immaginare lâinferno che il suo amico stava per passare.
Facendo un cenno a Steven, Nick prese in fretta il telefono e lo maneggiò per un attimo facendolo quasi cadere. Alla fine lo prese con il terzo anello e rispose.
âChe câè.â ringhiò. La sua espressione divenne di profonda preoccupazione prima di schiacciare il pedale dellâacceleratore. Per fortuna, aveva deciso di prendere lâHummer per portare Steven e Jewel al Night Light.
Fece mente locale e tirò un sospiro di sollievo quando si ricordò che Warren aveva lasciato dei vestiti in auto dopo il loro ultimo viaggio in campeggio. Nessuno si era preoccupato di toglierli e questo risparmiò a Nick di passare prima da casa. Era positivo che Warren e Quinn fossero quasi delle stesse dimensioni ... non câera niente di peggio che cercare di entrare in vestiti troppo stretti.
Attivando il localizzatore GPS del suo telefono, ottenne la posizione esatta di Warren. Girando lâangolo successivo senza rallentare, Nick sapeva che non gli sarebbe piaciuto quello che avrebbe visto una volta arrivato lì.
In un secondo momento, Nick prese il cellulare e chiamò Devon per aggiornarlo sui nuovi sviluppi. Devon poteva aver lasciato la città volentieri, ma aveva fatto promettere a Nick di chiamarlo più volte al giorno per tenerlo al corrente su tutto.
*****
Steven fece entrare Jewel nel locale e la scortò rapidamente al piano di sopra. Quando arrivarono nella sua stanza chiuse la porta, ma non a chiave. Non voleva che lei si sentisse in trappola.
Jewel sbatté gli occhi e si guardò intorno nella stanza in cui era stata portata. Il letto era a due piazze con sopra un piumone verde scuro. Un paio di cuscini decorativi erano adagiati sul letto e, tra le altre cose, un animale di peluche...un puma. Non poté fare a meno di ridere e una risatina nervosa le sfuggì prima che potesse trattenerla.
Il cassettone era laccato di nero con un grande specchio e al centro câera una piccola pianta di bambù. Dallâaltro lato della stanza câerano un paio di poltrone a sacco, un enorme televisore a schermo piatto sulla parete, e una console per videogiochi con parecchi giochi sparsi davanti.
Jewel non capiva il perché della propria calma, ma stava lentamente svanendo per essere sostituita dal terrore. Perché diavolo si trovava lì?
âPerché mi hai portata qui?â chiese Jewel girandosi per guardare Steven.
âPerché qui sarai al sicuro.â rispose Steven. âNon tornerai dal tuo fidanzato né da tuo padre.â
Ciò che restava della sensazione di calma svanì immediatamente e Jewel scosse la testa con forza. âNo, devo tornare indietro! Se non lo faccio, Anthony mi ucciderà .â
âNon può ucciderti se non ti trova.â Steven ragionò con una voce così fredda da risucchiare il calore dalla stanza.
âE Padre Gordon?â chiese Jewel alzando la voce. âSe vanno da lui, scopriranno dove sono.â Jewel iniziò a camminare. âPapà sarà così furioso e Anthony... Non voglio pensare a cosa farà .â
Steven ricordò il livido grande quanto una mano che lei aveva prima. âPerché diavolo vuoi proteggere tuo padre quando lui, ovviamente, non protegge te!â
âChi ti ha dato il diritto di metterti in mezzo!?â Jewel urlò, sentendosi più a suo agio adesso che lui le stava urlando contro.
âSai che ti dico? Bene.â Steven