Amy Blankenship

Calore


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Quando l’immagine della sua anima si delineò, Kriss si aspettò di vedere l’argento scintillante di un’anima pura, ma con sua grande sorpresa l’anima di questo caduto era contaminata. I suoi occhi si spalancarono realizzando che quest’uomo era un ibrido.

      Quindi questo era ciò che aveva percepito quando la creatura era esplosa via dalla chiesa. Kriss cercò di stabilire se questo ibrido fosse cattivo quanto il demone effettivo con cui era stato imprigionato. Sentì un colpo mentre la sua visione fu respinta e Kriss sbatté le palpebre. L’unica persona che avesse mai incontrato, in grado di impedirgli di vedere la propria anima, era Dean.

      Inalando profondamente e poi espirando lentamente, Kriss decise che c’era solo un modo per scoprirlo. Proprio quando si mosse, il caduto gli rivolse un sorriso tutt’altro che amichevole e fece un passo indietro, scomparendo mentre saltava dal bordo del tetto e fuori dalla vista.

      Riconoscendo un invito quando ne riceveva uno, Kriss annuì e, con un salto in corsa, fece una capriola giù dal cornicione dell’edificio. Prima di atterrare al suolo quattro piani più sotto, qualcosa lo colpì al fianco e sentì delle braccia stringersi intorno a sé.

      â€œNo.” disse Dean, placcando Kriss a mezz’aria.

      â€œPensavo che volessi trovarlo e catturarlo.” urlò Kriss, improvvisamente furioso. Cercava Dean da giorni e lo faceva incazzare che Dean fosse ovviamente abbastanza vicino da sapere che era lì, ma che non sarebbe uscito allo scoperto.

      â€œNon è un coniglio.” disse Dean mentre cambiavano direzione e salivano sul tetto dell’edificio. “E poi, lo osservo da un po’, non vuoi sapere cosa sta facendo?”

      â€œCosa?” Kriss si accigliò.

      Dean si allontanò immediatamente per mettere distanza tra loro. “Sta seguendo Misery, il demone che lo teneva intrappolato nella grotta.”

      In quel momento, le nuvole sottili sopra di loro si dissiparono, permettendo alla luce della luna di proiettarsi su di loro, e creare ombre sul tetto che rivelarono la loro vera identità. Dean dovette distogliere lo sguardo dalla perfezione di Kriss...doveva sempre distogliere lo sguardo.

      â€œBeh, forse ci permetterà di aiutarlo ad ottenere una piccola vendetta.” suggerì Kriss. “È passato un po’ di tempo, ma insieme potremmo probabilmente sconfiggerla.”

      â€œNe dubito.” Dean guardò nella direzione in cui era andato il caduto. “Ogni volta che mi avvicino a lui, sento la sua rabbia e la sua paura.”

      Kriss fissò nella stessa direzione comprendendo la verità. “Forse ha un buon motivo per avere paura di noi.” Iniziò a dirgli che era un ibrido...non un caduto a tutti gli effetti, ma Dean lo interruppe.

      â€œNon importa, perché non si fida di noi.” Dean si avvicinò al cornicione e guardò la città.

      Sapeva che Kriss pensava di aver capito tutto. Quindi questo caduto non era un purosangue... …era abbastanza vicino ed era quello che contava. Negli ultimi giorni Dean aveva guardato diverse volte nella sua anima e non aveva visto il male che etichettava la maggior parte degli ibridi come demoni. Agli occhi di Dean, questo lo rendeva uno di loro. A pensarci bene...forse era ora di far notare a Kriss quel piccolo particolare.

      â€œÃˆ più puro di quanto pensi, non un ibrido. La sua anima è diversa dalla nostra, ma non c’è il male in essa...adesso è piena di paura, sfiducia e desiderio. Spero che tu non sia cambiato così tanto da non riuscire a vedere il bene in lui.”

      Sapeva che Kriss non aveva mai dato la caccia agli ibridi distruggendoli senza una buona ragione. Kriss era uno degli ultimi caduti ad essere mandato qui, molto tempo dopo che le guerre demoniache erano finite...banditi in questo mondo solo per sbarazzarsi di una parte della popolazione maschile. Kriss non lo sapeva, ma Dean era molto più vecchio.

      Dean era stato uno dei capi della ribellione che pose fine alla guerra tra demoni...sebbene inviando alcuni purosangue sottoterra per aver massacrato senza motivo ibridi che non erano demoniaci. Alcune cose erano peccaminose...non importa cosa si pensa.

      Kriss ebbe un flashback di quando voleva uccidere Kane e poi aveva trovato un’anima lacera, ma stranamente pura, che lo fissava. Non aveva mai visto una tale stranezza. Se Kane era umano o demone con un’anima così danneggiata...lui sarebbe stato male puro. Lui sarebbe stato male puro. Si chiese se Dean avesse ragione...se forse aveva perso la propria capacità di giudizio.

      Vivere tra gli umani da così tanto tempo gli aveva insegnato che anche le migliori intenzioni hanno sempre un lato oscuro. Aveva deciso molto tempo fa che avrebbe serbato la morte solo per la forma più concreta del male, il resto lo avrebbe lasciato risolversi da sé.

      â€œPer quanto tempo intendi seguirlo?” chiese Kriss con curiosità.

      â€œFinché non capisce che non sono una minaccia.” rispose Dean misteriosamente.

      Kriss inclinò la testa e guardò Dean, notando diversi fori di proiettile sui suoi vestiti. “Che diavolo hai combinato? Puzzi di fumo e quelli sui tuoi vestiti non sono buchi di tarme.”

      â€œLascia che ti chieda una cosa.” Dean non guardò Kriss. “Sei davvero qui per me? O hai solo bisogno di una distrazione perché stai evitando i tuoi sentimenti per Tabatha?”

      Kriss si allungò, strattonando il braccio di Dean e girandolo, per guardarlo in faccia. “Perché è sempre guerra con te?” gli chiese.

      Dean scosse il braccio dalla presa di Kriss “Forse perché posso vedere nella tua anima quello che tu non vedi.”

      Kriss distolse lo sguardo e quando si girò Dean se n’era andato.

      *****

      Kane aprì silenziosamente la finestra della camera da letto di Tabatha e sgattaiolò dentro. La stava osservando attraverso le finestre ma sentire la sua agitazione non gli piaceva, e il fatto che non riuscisse a leggere i suoi pensieri lo stava facendo impazzire. Tutto quello che poteva sentire erano sussurri quasi silenziosi provenienti dalla sua mente.

      Guardò il soffitto, chiedendosi di chi fosse stata la brillante idea di fare di lei l’unica persona che lui non poteva ascoltare, quando poi era l’unica che volesse davvero sentire. Kane mantenne l’oscurità attorno a sé mentre si appoggiava alla porta aperta e la vide alzarsi dal divano nel salotto.

      Tabatha spense la radio. Aveva pensato che la musica di sottofondo avrebbe reso l’appartamento meno vuoto, invece le dava solo fastidio. Le mancava il suo coinquilino.

      Kriss era sparito da settimane e sapeva che era in grado di badare a se stesso, ma questo non le impediva mai di preoccuparsi. Quel demone, la sua pelle rabbrividì al ricordo, era stato capace di intrappolare Dean, anche se solo per un paio d’ore. Era difficile accettare che là fuori ci fossero cose che potrebbero fare del male a Kriss.

      Si passò le dita sulla spalla e sul petto dove era stata ferita, non sentendo altro che la pelle morbida intatta. Pensava di essere stata un genio, facendo credere a Kane di essere sotto il suo incantesimo...lo scherzo le si era ritorto contro. Inoltre, lui le aveva detto di non ricordare di aver visto Misery...ma lei la ricordava ancora. Alzando lentamente le dita si toccò le labbra, desiderando ricordare esattamente quello che Kane le aveva fatto.

      Forse era stata sotto il suo incantesimo per tutto il tempo e per qualche motivo ne ricordava solo una parte. Le aveva detto che avrebbe vegliato su di lei...l’avrebbe seguita. Tabatha sentì i peli sulla nuca drizzarsi e la stanza sembrò rimpicciolirsi.

      Allontanando le dita dalle labbra sussurrò “Kane, sei qui?”

      Kane afferrò il telaio della porta per non andare verso di lei, ma nessun potere sulla terra poté impedirgli