no.
Se dici la verità succedono due cose: o capiscono perché hai agito in una determinata maniera e ti perdonano o non capiscono e decidono di farti la guerra.
Gabriel decise di farmi la guerra.
La rabbia che ribolliva nel suo sguardo mi fece spaventare.
Un fremito percorse il suo corpo.
Poco prima i suoi occhi erano dolci, pieni di preoccupazione, ma in quel momento mettevano i brividi.
Erano completamente neri.
Lo stomaco mi si bloccò in gola.
Che avrei potuto fare se mi avesse attaccato?
Non conoscevo i miei poteri.
Una nuvola di polvere si alzò attorno a Gabriel, come un piccolo tornado. La terra tremò sotto i miei piedi e con un balzo si lanciò verso di me.
Un lampo nero in mezzo a tutto quel verde.
Portai le mani sopra gli occhi, pronta allâimpatto.
Aspettai qualche secondo.
Non successe nulla.
Aprii un varco fra il medio e lâanulare e spiai cosa stava accadendo.
Di fianco a me, appoggiato al cavallo con i piedi e le braccia incrociate, vidi Gabriel.
Era tornato normale e ora stava sogghignando come un gatto quando gioca con la sua preda.
Mi sentii piccola piccola e molto indifesa.
Gabriel con soli due passi si mise di fronte a me. Mi stava osservando dallâalto al basso con quel sorriso sarcastico stampato in faccia.
â¹â¹Questa volta ti ho risparmiato, la prossima volta non sarai così fortunataâºâº.
Mi aveva appena minacciata?
Sì.
Una prova a tuo favore. Vuole ucciderti, sta solo cercando lâoccasione giusta.
Quella vocina mi stava facendo saltare i nervi.
Scrollai le spalle per liberarmi da tutti i problemi che affollavano la mia povera testa dolorante e ritornai in sella al cavallo.
â¹â¹Mai far arrabbiare un angelo della morteâºâº, mi avvisò Sonia.
Ormai era troppo tardi.
â¹â¹Non posso più tornare indietro e non ho paura di luiâºâº, o almeno era quello che volevo credere.
Di paura ne avevo, e tanta. Prima però dovevo seguire quello che mi era stato detto dalla Dea. Avrei cercato di conoscere i miei poteri e, quando mi sarei sentita pronta, avrei combattuto contro chi mi voleva morta.
Anche contro Gabriel, se il destino avesse deciso così.
9
PREMONIZIONI
Dopo un lungo viaggio, finalmente arrivammo a casa.
Una folla di esseri magici ci accolse, esultando per il nostro ritorno e lanciando fiori.
Scendemmo da cavallo e proseguimmo a piedi.
Gabriel aveva detto che era meglio metterli al sicuro nel loro nascondiglio e si dileguò senza dire una parola.
Meglio così, ero ancora spaventata da quello che era successo prima.
Qualcosa brillò di fronte a me e mi riportò con i piedi per terra.
Era una piccola fata.
Indossava un vestito rosso che le fasciava il minuscolo corpo e ricadeva leggero e a campana sopra le sottili gambe. Un paio dâali, che presumevo fossero rosse dal colore della polvere che le cadeva attorno, facevano un movimento talmente veloce da essere impercettibile e tenevano sospeso a mezzâaria il corpicino della ragazza.
I capelli biondi le arrivavano fino ai piedi e svolazzavano di qua e di là a ogni minimo movimento. Portava in testa una graziosa corona di fiori colorati, tutti intrecciati tra loro, e in mano teneva una margherita grande quasi quanto lei.
â¹â¹Gloria e Onore a voi, somma Dea. Io sono Twinkle e a nome di tutto il popolo fatato, la prego di accettare il nostro umile donoâºâº. E allungò il fiore verso di me. â¹â¹Questa non è una semplice margherita, in realtà contiene polvere fatata. Sono certa che ti sarà molto utile in futuro per poter scoprire quali sono i tuoi nemiciâºâº.
â¹â¹Le servirà eccome, alloraâºâº, disse Sonia trattenendo un sorriso.
Non risposi.
Mi limitai a darle un pizzicotto sul braccio.
Guardai la piccola Twinkle dagli enormi occhioni blu. Trovavo quel nome davvero buffo, mi ricordava uno di quei pupazzi che emettono suoni strani schiacciando la pancia.
Le porsi la mano, così che potesse consegnarmi il dono. Appoggiò i piccoli piedi scalzi sul palmo e stese la margherita come una mamma metterebbe nella culla il suo bambino.
Le ali erano ferme e, finalmente, potei osservarle bene. Erano grandi, ricoprivano quasi tre quarti del suo corpo. Il sottile strato membranoso di cui erano rivestite era di un rosso scarlatto ed erano decorate con sottili filamenti dorati e brillanti che formavano esotici arabeschi.
â¹â¹Accetto volentieri questo dono, Signora delle fate. Gloria e Onore a voiâºâº.
Twinkle portò la mano con le dita incrociate sul cuore e si inchinò. Subito dopo, anche il suo popolo la imitò. Centinaia di piccoli esseri volanti inchinati di fronte a me. Dalle loro ali scendeva un arcobaleno di polvere fatata.
Sorrisi, ero sinceramente grata di quel regalo.
Mi sentivo in pace e sollevata, ci voleva proprio dopo una giornata come quella.
Ora non desideravo altro che andarmene a letto, e magari una doccia calda se mi era concesso.
La piccola fata si alzò dallâinchino. â¹â¹Neman, usa con molta attenzione la polvere di fata. Usala quando ne avrai veramente bisogno, solo così potrà funzionareâºâº.
â¹â¹E se volessi scoprire chi è contro di me? Come devo usarla?âºâº, questa era unâinformazione che avrei sfruttato prima o poi.
Dovevo scoprire chi stava dalla mia parte e chi no.
Avrei aspettato il momento giusto, bisognava solo avere pazienza.
E quella non mi era mai mancata.
Twinkle incrociò le gambe, si sedette sulla mano e cominciò a spiegare. â¹â¹Vedi, devi fare in modo che chi sospetti sia contro di te tocchi o abbia vicino a sé la margherita. Devi metterla in una tasca o regalarla o altro, e nel momento in cui avviene il contatto⦠bamâºâº, e schioccò le minuscole dita, â¹â¹Il gioco è fatto! Se lâaura di questa persona è dorata, tutto apposto, sta dalla tua parte. Se invece è nera, fuligginosa⦠Beh, ti conviene dartela a gambeâºâº.
Sembrava una cosa facile da fare.
Aura dorata, amico.
Aura fuligginosa, nemico.
Semplice!
â¹â¹Grazie Twinkle, ne farò buon usoâºâº. La fatina si alzò, fece un inchino veloce e raggiunse gli altri esserini volanti.
Un rumore di zoccoli si fece largo tra la folla e attirò la mia attenzione.
Era Calien, sempre con la camicia