Блейк Пирс

Il Volto della Morte


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PROLOGO

       CAPITOLO UNO

       CAPITOLO DUE

       CAPITOLO TRE

       CAPITOLO QUATTRO

       CAPITOLO CINQUE

       CAPITOLO SEI

       CAPITOLO SETTE

       CAPITOLO OTTO

       CAPITOLO NOVE

       CAPITOLO DIECI

       CAPITOLO UNDICI

       CAPITOLO DODICI

       CAPITOLO TREDICI

       CAPITOLO QUATTORDICI

       CAPITOLO QUINDICI

       CAPITOLO SEDICI

       CAPITOLO DICIASSETTE

       CAPITOLO DICIOTTO

       CAPITOLO DICIANNOVE

       CAPITOLO VENTI

       CAPITOLO VENTUNO

       CAPITOLO VENTIDUE

       CAPITOLO VENTITRE

       CAPITOLO VENTIQUATTRO

       CAPITOLO VENTICINQUE

       CAPITOLO VENTISEI

       CAPITOLO VENTISETTE

       CAPITOLO VENTOTTO

       EPILOGO

      FACCIA:

      --La parte anteriore della testa, che negli esseri umani si sviluppa dalla fronte al mento e include la bocca, il naso, le guance e gli occhi.

      --In matematica, la forma delimitata dai confini di un oggetto tridimensionale.

      --Una delle superfici poligonali di un poliedro.

      PROLOGO

      Linda si sedette, cercando di mettersi a proprio agio sui vecchi, logori cuscini. La sedia, che negli ultimi quindici o venti anni aveva sostenuto il peso di innumerevoli benzinai, era in condizioni abbastanza buone, come il resto del posto.

      Almeno aveva una sedia. E una TV, anche se era così piccola e antiquata che poteva a malapena distinguere i volti dal rumore proveniente dallo schermo.

      Linda sospirò e diede un paio di colpetti alla TV, cercando di ottenere un’immagine più nitida. Stava aspettando che iniziasse il suo programma preferito e voleva almeno riuscire a capire di quale personaggio si trattasse.

      Quantomeno era improbabile che venisse disturbata. Quest’angolo del Missouri occidentale non era certo molto frequentato, e sarebbero potute trascorrere ore tra un cliente e l’altro. Non viveva nessuno nel raggio di chilometri e la strada era stata soppiantata da una nuova autostrada che conduceva le persone a destinazione attraverso un percorso più diretto. Probabilmente, era soltanto questione di tempo prima che il posto chiudesse, quindi Linda era intenzionata a concedersi un po’ di relax finché poteva.

      La sigla del suo programma preferito andò in onda, familiare in modo rassicurante, nonostante l’audio metallico. Linda si sistemò nuovamente contro lo schienale, cercando di mettersi il più comodamente possibile, e prese un sacchetto di patatine dall’espositore alle sue spalle.

      “Oh, Loretta,”disse il personaggio sullo schermo. “Come hai potuto farmi questo? Non sai che siamo …”

      Il dialogo fu coperto dal tintinnio della campanella sopra la porta. Linda scattò in piedi, quasi inciampando da sola nel tentativo di assumere un’aria attenta. Con un’espressione colpevole, infilò il pacchetto di patatine aperto su un ripiano sotto il bancone.

      “Salve,”disse il cliente, sorridendo. Sembrava divertito, ma in modo gentile, come se stessero condividendo uno scherzo tra di loro. “Ehm, potrei usare il bagno, per favore?”

      Era abbastanza piacente. Un tipo magro, con un aspetto giovanile. Poteva avere una trentina d’anni. A Linda piacque subito. Aveva questa specie di sesto senso nei confronti dei clienti. Riusciva a capire immediatamente se le avrebbero causato qualche seccatura.

      “Mi spiace, caro,”disse. “Possono usarlo soltanto i clienti paganti.”

      “Oh,”disse, guardandosi intorno. C’era un espositore di dolci scadenti al lato del bancone, pensato per spingere i bambini ad attirare l’attenzione dei loro genitori. “Prendo queste.”

      Prese un sacchetto di caramelle e lo posò delicatamente sul bancone, proprio davanti agli occhi di lei. Si frugò le tasche per cercare degli spiccioli, e le diede la somma esatta.

      “Ecco a lei, signore,”disse Linda, porgendogli una delle chiavi del bagno. “E’ proprio sul retro dell’edificio. Appena fuori, dietro l’angolo.”

      “Oh, grazie,”disse l’uomo, prendendola e picchiettandoci contro il pollice, mentre guardava verso il parcheggio. “Ma …ehm …Le dispiacerebbe mostrarmi dov’è?”

      Linda esitò. Stavano trasmettendo il suo programma preferito e ne aveva già perso una parte. E, nonostante la sua sensazione che quel ragazzo fosse assolutamente perbene e normale – persino attraente, se lei avesse avuto dieci o quindici anni in meno – un leggero dubbio aleggiava nella sua mente. Avrebbe davvero dovuto lasciare il bancone per mostrargli la toilette? Da sola, al buio, con uno sconosciuto, fuori dalla visuale della strada?

      Andiamo, Linda, pensò tra sé e sé. Stai soltanto cercando di perdere un altro po’ di tempo a guardare quel programma. Ora, alzati da quella sedia e fai il tuo lavoro.

      “Certo,”disse, sebbene fosse ancora piuttosto riluttante. “Venga con me.”

      Il sole era tramontato forse mezz’ora fa, quindi non c’era da meravigliarsi che a lui servisse una mano per trovare il bagno. Non era facile muoversi in un luogo estraneo, al buio. Linda iniziò a guidarlo nella direzione corretta, calpestando le erbacce che