Блейк Пирс

Quasi perduta


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di una situazione in cui lei poteva essere un vero valore aggiunto per quella famiglia.

      Quando era scappata di casa spaventata, all’età di sedici anni, Cassie aveva deciso di seguire i passi della sorella e allontanarsi per sempre dagli abusi del padre. Ma dopo essere riuscita a scappare dal suo controllo rabbioso, era finita in una relazione dannosa con il suo tossico ex ragazzo, Zane.

      Poi, quando era volata in Francia per scappare da Zane, era finita nel peggiore incubo di tutti.

      Dopo tutto quello che aveva passato, pensava che fuori città, in un remoto paesino sulla costa, sarebbe stata al sicuro, e avrebbe finalmente potuto fare esperienza di un ambiente familiare dove sentirsi necessaria, motivo principale per cui aveva deciso di fare la ragazza alla pari in un primo momento.

      Cassie sperò di poter utilizzare il tempo a disposizione in quella casa per riprendersi.

      CAPITOLO TRE

      Il tragitto verso la casa di Ryan Ellis durò più tempo del previsto. Sembrava impossibile evitare il terribile traffico diretto a sud, che intasava l’autostrada; e dei lavori in corso la obbligarono ad allungare la strada due volte.

      Il tempo aggiuntivo trascorso in strada le fece quasi finire la benzina. Dovette usare i soldi che le erano rimasti dal prestito di Jess per fare il pieno. Col timore che Ryan potesse pensare che avesse cambiato idea, Cassie gli mandò un messaggio per scusarsi ed avvisare che sarebbe arrivata in ritardo. Lui rispose immediatamente, dicendo di non preoccuparsi e guidare con calma.

      Quando la ragazza lasciò l’autostrada per addentrarsi nella campagna inglese, si ritrovò di fronte una vista idilliaca. Allungò il collo, per poter vedere al meglio oltre le siepi ben curate, e osservare i campi coltivati che si estendevano in una scacchiera di diverse sfumature, dal verde scuro al marrone dorato, con fattorie scenografiche e fiumi tortuosi. Quel paesaggio ordinato le donò una sensazione di pace, sebbene Cassie fosse cosciente del fatto che le nuvole in avvicinamento fossero un chiaro segnale dell’arrivo di precipitazioni nel pomeriggio, e sperò di arrivare a destinazione prima che iniziasse a piovere.

      Più di sei ore dopo essere partita da Londra, Cassie arrivò al pittoresco villaggio sul mare. Anche nella cupa luce di quel pomeriggio, il paesino pareva incantevole. L’auto crepitò sulle strade di ciottoli, da cui la ragazza riuscì a scorgere alcuni tratti del porto, visibile tra una casa e l'altra. Ryan le aveva detto di guidare attraverso il paese e lungo la strada che costeggiava la scogliera. Casa sua si trovava qualche chilometro più lontano, e si affacciava sul mare.

      Sostando fuori dalla tenuta, per aprire il cancello, Cassie rimase stupefatta di fronte alla vista della casa che si ergeva oltre lo stesso, che pareva troppo bella per essere vera. Sembrava il luogo in cui lei aveva sempre sognato di vivere. Una casa semplice, ma meravigliosa, con linee spioventi e dettagli in legno che si adattavano armoniosamente alla natura che la circondava, che le ricordava una nave ormeggiata in porto. Ad eccezione del fatto che quell’edificio era annidato su una scogliera, con un’incredibile vista sull’oceano sottostante. Nel giardino ben curato vi erano due altalene, una oscillante e una basculante. Erano entrambe alquanto arrugginite, e Cassie ritenne che il loro stato fosse un indizio dell’età dei bambini.

      La ragazza si guardò nello specchietto retrovisore e si sistemò i capelli. La sua chioma ondulata era splendente e in ordine, grazie agli sforzi fatti quella mattina, e il suo rossetto color corallo era immacolato.

      Cassie parcheggiò sul selciato e camminò verso la casa, percorrendo un sentiero delimitato da aiuole. Anche in quel periodo dell’anno, le stesse brillavano di boccioli gialli, e Cassie riconobbe dei caprifogli piantati alle loro spalle. Era certa che in estate fossero un’esplosione di colori.

      La porta d’ingresso si aprì prima che lei potesse raggiungerla.

      “Buon pomeriggio, Cassie. Piacere di conoscerti. Sono Ryan”.

      L’uomo che l’aveva salutata era una testa più alto di lei, in forma, e sorprendentemente giovane, con capelli castani in disordine e dei penetranti occhi azzurri. Stava sorridendo, e sembrava davvero felice di vederla; indossava una maglietta di Eminem sbiadita e dei vecchi jeans consumati. Cassie notò che aveva un panno da cucina incastrato nella vita.

      “Ciao, Ryan”.

      Gli strinse la mano. L’uomo aveva una presa calda e ben ferma.

      “Mi hai beccato mentre stavo pulendo la cucina per il tuo arrivo. Ho messo a bollire dell’acqua; bevi il tè? So che è una tradizione tipicamente inglese, e se preferisci, c’è anche del caffè.

      “Va benissimo il tè”, disse Cassie, rassicurata da quel benvenuto perfettamente normale.

      Mentre chiudeva la porta e si dirigeva verso la cucina, pensò tra sé e sé che Ryan Ellis era molto diverso da come se lo era immaginato. Era molto più amichevole di quanto avesse previsto, e Cassie adorava il fatto che fosse disposto a pulire la cucina.

      La ragazza si ricordò del suo arrivo alla dimora del suo precedente impiego. Non appena aveva messo piede nel castello francese, aveva percepito la tesa e terribile atmosfera di conflitto. In questa casa, non provava nulla di tutto ciò.

      Mentre camminava sul lucido pavimento in legno, Cassie fu impressionata da quanto fosse ordinata la casa. C’erano persino fiori freschi sul tavolo dell’atrio.

      “Abbiamo abbellito casa per te”, disse Ryan, come se le stesse leggendo nel pensiero. “Saranno passati mesi dall’ultima volta che è stata così in ordine”.

      Alla sua destra, Cassie notò un salotto con un’enorme porta scorrevole che si affacciava su una veranda. La camera appariva raffinata ed accogliente, grazie ai divani in pelle, che avevano un aspetto incredibilmente comodo, e ai dipinti ad olio alle pareti. La ragazza non potè fare a meno di fare un confronto con l’ostentato arredamento del castello dove aveva lavorato in precedenza. Sembrava che in questa casa vivesse una vera famiglia.

      La cucina era pulita ed in ordine, e Cassie non potè non notare la qualità degli elettrodomestici. Il bollitore, il tostapane e il robot da cucina erano top della gamma. Cassie riconobbe il loro disegno decorativo da un articolo che aveva letto in una rivista sull’aereo, e si ricordò di come fosse rimasta impressionata dal prezzo.

      “Hai pranzato?” le chiese Ryan dopo aver versato il tè.

      “No, ma non importa...”

      Ignorando le sue proteste, l’uomo tirò fuori dal frigo un piatto pieno di frutta, muffin e panini.

      “Durante il fine settimana, mi piace avere una scorta di cibo a disposizione. Vorrei poter dire che questo è apposta per te, ma in realtà è lo stesso che preparo solitamente ai bambini. Dylan ha dodici anni, e inizia a mangiare come un adolescente, Madison ha nove anni e fa un sacco di sport; preferisco si ingozzino di questo tipo di cose piuttosto che di dolci o cibo spazzatura”.

      “Dove sono i bambini?” chiese Cassie, sentendo un’altra ondata di nervosismo al pensiero di incontrarli. Con un padre tanto divertente e genuino, probabilmente erano proprio come Jess li aveva descritti, ma lei aveva bisogno di esserne certa.

      “Sono usciti in bici dopo pranzo, per andare a trovare un amico che vive in fondo alla strada. Gli ho detto di sfruttare il pomeriggio prima che cominci a piovere. Dovrebbero essere a casa a breve. Altrimenti, sarò costretto a tirare fuori la Land Rover e andare a prenderli”.

      Ryan diede un’occhiata fuori dalla finestra per osservare il cielo, che si stava oscurando.

      "In ogni caso, come ti ho spiegato, ho davvero bisogno di aiuto per il prossimo periodo. Sono un genitore single ora, e i bambini hanno bisogno di tutte le distrazioni possibili. Inoltre le scadenze del mio lavoro sono inderogabili”.

      “Che lavoro fai?” domandò Cassie.

      “Sono il proprietario di una flotta di barche da pesca, e da turismo, che opera dal porto in paese. Questo periodo dell’anno è quello in cui viene fatta manutenzione alle barche, e al momento ho una squadra sul luogo,