di ametista mentre camminava, aveva l’adrenalina a mille e digrignò i denti quando vide Kyoko che cercava di liberarsi.
Kyoko rimase sbalordita quando Yohji le accarezzò la schiena e le afferrò il sedere, costringendola ad inarcarsi. Percepiva la sua lussuria mentre lui le sorrideva diabolicamente.
«Adesso basta!» esclamò, alzando una mano così in fretta che lui non se ne accorse finché non sentì l’eco dello schiaffo.
Hitomi sentì il rumore e si voltò a guardare la guancia arrossata di suo fratello. Sogghignò ma poi vide arrivare Tasuki con un’espressione furiosa.
Suo fratello era in grado di badare alla ragazza ribelle, perciò si mise davanti a quel tipo per bloccarlo. «E tu dove credi di andare?» gli chiese.
Tasuki incrociò lo sguardo di Yohji. Vide che stava toccando Kyoko e, senza pensarci, sferrò un pugno nello stomaco a Hitomi. Con suo grande stupore, il ragazzo si mosse appena.
Essendo molto più grosso di lui, Hitomi gli tirò un pugno e lo fece sbattere contro la parete opposta. Immaginando che non si sarebbe alzato da terra, scrollò le spalle e si voltò verso suo fratello, alle prese con il suo nuovo giocattolino.
Vedere la ragazza che lottava per liberarsi fece sorridere Hyakuhei. “E così la ragazza non è facile da gestire. Sarà divertente farle cambiare idea.” pensò, poi, guardando il giovane che era corso a difendere il suo onore, decise chi sarebbe stata la sua nuova recluta.
Afferrò Tasuki prima che cadesse a terra. I suoi sensi gli dicevano che era ancora puro… vergine… che strano. Nascondendosi nell’oscurità per non farsi vedere, osservò il ragazzo. Lo aveva visto interagire con la ragazza e altre persone, era la scelta giusta.
«Benvenuto nell’oscurità, figliolo…» sussurrò mentre gli affondava le zanne nella vena. Rimase sbalordito per il suo sapore… un potere nascosto? Aveva un sapore di ametista. Lo strinse più forte, ne voleva ancora.
Tasuki aveva reagito bene al pugno in faccia perché aveva parecchia adrenalina nelle vene. Stava già cercando di rialzarsi quando si sentì afferrare da dietro e si bloccò per la paura quando vide tutto nero. Sentì una voce quasi seducente nell’oscurità e sussultò quando dei denti affilati gli affondarono nel collo. Mentre la vita gli sfuggiva, i suoi ultimi pensieri andarono a Kyoko e al bisogno di raggiungerla. Fece per allungare una mano in un ultimo tentativo di andare da lei quando fu sopraffatto ed emise il suo ultimo respiro.
Kyoko sentiva ancora bruciare la mano con cui aveva schiaffeggiato Yohji. Percepiva molti sguardi puntati su di sé e aveva voglia di sparire. Come se non bastasse, il rumore dello schiaffo era sembrato un colpo di pistola.
“Accidenti a tutto!” ringhiò mentalmente. Avrebbe voluto evitare la cosa ma Yohji si era comportato da idiota. A proposito… non le aveva ancora tolto e mani di dosso. Kyoko lo guardò storto e, a giudicare dalla sua espressione arrabbiata, non credeva che avesse intenzione di lasciarla andare.
Ricambiò l’occhiataccia, aspettando di vedere se l’avrebbe punita o l’avrebbe liberata. Avrebbe scommesso sulla prima opzione…
Kyou sapeva che una ragazza così esile non poteva sfuggire alla lussuria del tipo che la teneva stretta. Immaginò di annientarlo per aver osato toccare ciò che lui aveva intenzione di reclamare per sé. All’improvviso non gli importava se Hyakuhei lo avesse sentito o meno. Proprio mentre si muoveva per uscire dall’ombra, intenzionato ad allontanare la ragazza da quel molestatore, sentì un ringhio cupo.
Stupito, si rese conto che quel verso poteva appartenere soltanto a Lycan. I suoi occhi dorati seguirono il rumore fino alla sua fonte mentre continuava a vibrare a poca distanza dalla ragazza. La rabbia del lupo pervase il corridoio affollato.
Kyou restrinse lo sguardo, chiedendosi se poteva fidarsi a lasciare che una tale forza si avvicinasse a Kyoko. Non vedeva un Lycan da quando era stato trasformato e, comunque, lo aveva visto da lontano. Ricordò di aver detto a Toya che vampiri e lupi mannari non erano amici. Suo fratello gli aveva chiesto il perché e lui non aveva risposto perché aveva solo ripetuto le parole di Hyakuhei, non conosceva il motivo.
Kotaro vide Yohji che infastidiva “la sua ragazza” e perse il controllo. In un batter d’occhio, lo sbatté contro il muro e lo afferrò per la gola, sollevandolo da terra. Aveva già avuto a che fare con i due fratelli debosciati e, dove ce n’era uno, c’era sicuramente anche l’altro.
I suoi sensi si allertarono quando fiutò l’odore di Hitomi e capì che stava arrivando da dietro. Con un calcio ben piazzato, lo fece volare per aria e lo vide atterrare in fondo al corridoio. Le persone si sparpagliarono e l’area si svuotò rapidamente.
Kyoko era seduta a terra con gli occhi spalancati… era successo tutto così in fretta che se n’era accorta a stento. Guardò Hitomi e poi Kotaro, che teneva il collo di Yohji, che stava diventando blu.
Sapendo che doveva fermarlo prima che facesse davvero del male a qualcuno, si rialzò. Gli si avvicinò e gli posò una mano sulla spalla, nel tentativo di calmarlo.
«Grazie Kotaro, adesso sto bene, quindi puoi lasciar andare Yohji. Okay?» gli disse con voce suadente, ma andò nel panico quando lo vide stringere ancora di più la gola del ragazzo. Kotaro si voltò e lei indietreggiò quando notò il colore rosso nei suoi occhi.
«Ho visto dove teneva la mano, penso che sia ora di portare fuori la spazzatura!» ringhiò lui mentre si voltava verso Yohji, che emetteva versi gorgoglianti e diventava spaventosamente blu.
Sentì la propria rabbia placarsi e si rese conto che Kyoko lo stava guardando sconvolta. Volendo tranquillizzarla, afferrò Yohji per il colletto e si diresse verso l’uscita, avrebbe insegnato le buone maniere a quel bastardo. Non c’era bisogno che lei vedesse il resto.
Kyoko sussultò quando Kotaro sbatté la porta, si sentiva ancora in stato di shock. Accidenti, Kotaro poteva essere davvero spaventoso quando si arrabbiava. Si sentiva perfino dispiaciuta per Yohji, in quel momento.
Guardando dietro di sé, vide Hitomi che giaceva ancora a terra, dove Kotaro lo aveva lasciato, e, per una volta, non le dispiaceva che lui fosse stato così protettivo nei suoi confronti. Rabbrividì e cercò di non pensare a cosa sarebbe potuto succedere se non fosse arrivato.
Kyou la vide mordersi il labbro inferiore, era indecisa su cosa fare. Seguendo il suo sguardo, rifletté: “E così ha la protezione del Lycan.”. Si chiese quali altri misteri la circondassero. Quello non era un lupo normale, doveva essere vecchio quanto lui.
Kyoko si avvicinò alle porte a vetri e scrutò il parcheggio buio, chiedendosi dove fosse andato Kotaro. Fece per aprire la porta ma un ragazzino le bloccò la strada. Rimase immobile per un momento quando i loro sguardi s’incrociarono. Era la sensazione più strana che avesse mai provato.
Il ragazzino aveva i capelli bianchi e la pelle quasi altrettanto chiara, ma non era quello il problema. I suoi occhi erano così neri che sembravano senza fondo, le davano la sensazione di sprofondarci. Il ragazzo sorrise, scoprendo a malapena le sue zanne per un momento.
Una mano le sfiorò la spalla all’improvviso e Kyoko gridò terrorizzata mentre si voltava.
Kyou uscì dall’oscurità quando vide il servitore di Hyakuhei all’esterno. Conosceva quel ragazzino ingannevole, era piccolo e sembrava così innocente, ma spesso era il più pericoloso di tutti.
Scivolando dietro Kyoko, i suoi occhi divennero rossi e i suoi canini si allungarono, non gli avrebbe permesso di mordere Kyoko senza togliergli la vita.
Kyoko tenne la mano sulla maniglia, non era del tutto sicura di volerla aprire. Quel ragazzino aveva qualcosa di spaventoso. Quando decise di allontanarsi, sentì una mano sulla spalla e gridò, voltandosi per vedere chi fosse.
Rimase senza fiato quando vide due occhi dorati, incorniciati da lunghi capelli bianchi. Aveva qualche anno più di lei e con le luci negli occhi non riusciva a vederlo bene, eppure somigliava a…
«Toya?» sussurrò incerta, sapendo che si sbagliava, ma… perché le girava la testa?
Non appena i loro sguardi s’incrociarono, Kyou si sentì attratto