T. M. Bilderback

Le Campane Dell'Inferno - Un Romanzo Della Serie Justice Security


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scosse la testa e sorrise. “Mi scusi, signora Moore. Mi son distratto.”

      Cindi sorrise. “Capisco.”

      “Che ne direbbe di lunedì, giovedì e venerdì?” Nicholas disse gli orari e una generosa paga oraria.

      “Va bene, signor Turner. Accetto il lavoro.”

      “Ottimo! Ma deve chiamarmi Nicholas, e dovrò controllare le sue referenze.”

      “Solo se mi chiama Cindi, e le porterò tutte le referenze di cui ha bisogno per i suoi controlli. Quando vorrebbe iniziare?”

      “Domani le andrebbe bene?”

      Cindi sorrise di nuovo. “Certo.”

      Si alzarono entrambi e Nicholas strinse la mano di Cindi. “Benvenuta a bordo, Cindi.”

      “Felice di esserci, Nicholas. Sarò qui presto domattina.”

      SNICKERS ERA RIMASTO abbastanza a lungo nella porta posteriore per vedere chi era venuto a far visita a Nicholas. Quando vide Cindi, qualcosa ‘suonò’ dentro la sua testa, e decise di aspettare fuori dall’edificio che ospitava l’ufficio del suo amico detective.

      Se qualcuno avesse chiesto a Snickers perché voleva seguire quella donna, non sarebbe stato in grado di dare una risposta coerente. Qualcosa dentro di lui gli diceva semplicemente di scoprire qualcosa in più su di lei, che Nicky doveva sapere, e Snickers ascoltava i suoi presentimenti.

      Si mise dall’altra parte della strada rispetto all’ufficio di Nicholas, dentro un piccolo minimarket, a osservare l’entrata dell’edificio. Dopo circa quindici minuti, Cindi uscì dall’edificio, si fermò per un attimo e sembrò guardare nel vuoto.

      Snickers sentì un brivido lungo la schiena, ma sapeva che lei non poteva vederlo. Lui era ben all’interno del negozio, guardando dalle grandi vetrine anteriori del negozio, ed era un luminoso e soleggiato tardo pomeriggio.  Non poteva vederlo. Solo agitazione, credo, pensò tra sé.

      Cindi sorrise tra sé, girò a sinistra e cominciò a camminare verso il centro. Snickers, sul lato opposto della strada, lasciò il negozio e cominciò a camminare nella stessa direzione. Era a circa mezzo isolato dietro di lei. Forse sta andando da McFeely’s!

      Snickers aveva seguito Cindi per un paio di isolati quando lei improvvisamente attraversò la strada diagonalmente, sempre diretta verso il centro. Snickers rallentò un po’ il suo passo, e lasciò sempre un mezzo isolato di distanza, questa volta, però, sullo stesso lato della strada. Rallentò un altro po’, dando a Cindi un po’ più di spazio tra loro, facendo così diminuire le possibilità di essere individuato. Improvvisamente Cindi girò l’angolo.

      Snickers aumentò un po’ la velocità, non volendo perderla. Girò lo stesso angolo che Cindi aveva girato pochi secondi prima.

      La donna non c’era da nessuna parte.

      Snickers si fermò. Lungo la strada davanti a lui vide cinque persone, e nessuna di loro era Cindi.

       Okay, che cazzo sta succedendo? Dove è andata?

      Snickers si incamminò lungo il vicolo tra l’angolo dell’edificio e il successivo. Era buio e pieno di ombre. Non vedeva Cindi da nessuna parte.

      Si girò di nuovo e ricominciò a guardare lungo la strada. Ora sto avendo una brutta sensazione...

      Snickers aveva appena terminato il pensiero che un paio di mani lo afferrarono per le spalle e lo trascinarono nelle ombre del vicolo.

      “Ora noi due faremo una lunga chiacchierata” disse Cindi dall’oscurità.

      Capitolo 2

      La Justice Security Incorporated possedeva la sua sede su una strada alberata in una zona migliore della città. L’edificio a sei piani occupava auna grande parte dell’isolato, con zone di parcheggio per i visitatori, e un bel giardino, simile a un parco, sul lato meridionale. L’edificio stesso era costruito con spessi muri di cemento armato. Ogni finestra era fatta con spessi vetri antiproiettile, compresa la porta di entrata per i visitatori. L’edificio si estendeva per sei piani anche sottoterra. Gli ultimi tre piani sottoterra erano usati come una zona di deposito dei veicoli, e ospitava vari veicoli blindati e antiproiettile per essere usati come equipaggiamento protettivo per trasportare e difendere gli impiegati e i clienti. Il livello sotterraneo successivo era l’armeria. Tutti i tipi di armi erano immagazzinati nell’armeria a temperatura controllata, dai revolver alle pistole automatiche, ai mortai, ai missili terra aria fino a varie armi perforanti. C’erano armi e munizioni a sufficienza nell’armeria per abbattere il governo di una piccola nazione, nel caso fossero stati assunti per un incarico del genere...e lo avevano fatto, due volte, un paio di anni prima con un incarico governativo ultrasegreto. Il piano sopra l’armeria era il deposito dei documenti. Questo piano conteneva i documenti cartacei, le memorie dati, i computer e le ricerche di cui c’era bisogno per eseguire e portare a compimento i contratti. L’ultimo piano sotterraneo era dedicato al garage per gli impiegati e ci si poteva accedere da un’entrata a piano terra chiusa da una spessa e pesante porta di acciaio incorporata nelle mura di cemento dell’edificio.

      A livello terra, il piano terra ospitava la zona della reception, la mensa, la zona per il personale della sicurezza, la parte dedicata ai medici e la sala d’attesa per i visitatori. Il primo e il secondo piano erano occupati dagli uffici per gli impiegati, dalle sale per le conferenze, da piccole sale riunioni e dagli uffici delle segreterie. Il terzo piano ospitava gli uffici dei dirigenti e la sala operativa. Il quarto piano era per gli ospiti, e l’ultimo piano ospitava gli appartamenti per i dirigenti dell’azienda. Sul tetto dell’edificio c’era una pista per elicotteri, con due elicotteri neri blindati pronti per volare senza alcun preavviso. L’azienda possedeva anche un jet privato e due grandi aerei per il trasporto merce, che erano ospitati in un campo aereo privato appena a sud della città. Una volta c’era un secondo jet ma era stato abbattuto poco tempo prima nel deserto di Mojave in Nevada.

      La Justice Security era stata creata pochi anni prima da quattro amici universitari che ne erano rimasti i direttori. Avevano aggiunto due altri soci, e, più recentemente, se ne era aggiunto un altro quando il principale concorrente della Justice Security, Jim Dandy, si era unito a loro. I sette soci erano i proprietari e gli unici azionisti della società.

      Joey Justice, da cui prendeva il nome l’azienda, era un uomo comune. Alto circa un metro e settantacinque, aveva capelli scuri e intensi occhi marroni a cui di solito non sfuggiva nulla. Aveva fondato l’azienda con lo scopo di fornire servizi di sicurezza mitigati dalla giustizia, come il nome stesso diceva. Era molto innamorato della donna della sua vita, che era anche una delle cofondatrici dell’azienda.

      Misty Wilhite, la donna della vita di Joey, era alta circa un metro e sessantacinque. Aveva capelli castano ramati lunghi fino alle spalle e gli occhi verdi. Era estremamente attraente, ma aveva una forza che poteva atterrare una persona il doppio di lei. Anche lei era molto innamorata di Joey, e condivideva i suoi ideali di sicurezza e giustizia. Non si erano ancora sposati, ma si erano appena fidanzati.

      Dexter Beck era il nerd dei computer. Alto poco più di Misty, Dexter era spesso sottostimato dai suoi avversari. La comprensione arrivava subito dopo perché Dexter era anche un maestro di arti marziali che sapeva usare parecchi metodi di autodifesa. I sistemi di sicurezza e i computer usati dalla Justice Security erano creati, programmati e gestiti da Dexter.

      Percival “King Louie” Washington era il quarto membro fondatore della Justice Security. Louie era alto quasi un metro e novanta e aveva un imponente struttura muscolare. Era anche molto intelligente e parecchio scafato. La sua pelle era color cioccolato, e si teneva la testa rasata. Gli altri tre membri fondatori lo avevano soprannominato “King Louie” durante il primo anno di università a causa della sua somiglianza con un