gli esplosivi prima delle cinque di questo pomeriggio, il timer farà scattare gli esplosivi. A meno che non otteniamo quello che vogliamo, chiaramente.”
Joey parlò velocemente. “Turk, chiama Marcus Moore al telefono. Digli di venire qui il prima possibile.” La sua compagnia spesso aveva dei contratti con il governo degli Stati Uniti e Marcus Moore era il capo della sezione dell’FBI della città ed era anche il loro contatto. Attualmente avevano un contratto ufficiale per perseguire Esteban Fernandez come nemico degli Stati Uniti di America...ed era per questo motivo che stavano discutendo i modi per proseguire la lotta contro il signore della droga.
“Sì, capo.” Andò al telefono della sua scrivania per chiamarlo.
“Cosa vuole esattamente, signore?” chiese Miriam.
“Voglio Joey Justice. C’è una bella somma sulla sua testa offerta da una certa persona, e io voglio quella taglia. Il mio scopo è consegnarlo a Esteban Fernandez, e prendere la taglia che posta su di lui.”
“Porca merda!” urlò Louie. “Un altro maledetto imitatore! Sapevo che quegli stronzi nel parco non sarebbero stati gli ultimi! Ma questa maledetta buffonata non finirà mai?” Colpì il tavolo della sala con un pugno mentre si sfogava.
Misty diede un colpetto al braccio di Louie. “Calmo, grand’uomo...nessuno ha ancora Joey.”
Louie la guardò con furore. “Metti l’enfasi sull’ ‘ancora’, piccola donna. Temo che sarà solo questione di tempo.”
Turk entrò nella sala operativa. “Marcus è per strada, capo.”
Joey annuì “Grazie, amico. Potresti stare qui per alcuni minuti, Turk...e Tony è ancora qui?”
Turk annuì.
“Chiamalo. Anche lui deve essere qui. “A tutti gli altri disse stancamente, “Merda. Spero nessuno abbia altro da fare oggi.”
Sugli schermi, Miriam Apple stava proseguendo a far domande a McGee.
“Signore, vorrebbe dirci il suo nome?” chiese Miriam.
“Ragazza, credo che tu stia cercando di fregarmi ma non vedo nessun problema nel dirtelo. Il mio nome è Gary McGee. Ho già chiamato Joey Justice, e gli ho spiegato la situazione.”
“Può dirci la risposta del signor Justice, signor McGee?”
“Mhmm...come era la battuta di quel film di pirati? Non riesco a ricordarla...ma, il signor Justice ha scelto di rifiutare il mio invito. Gli ho detto che era un vero peccato e che avrebbe dovuto accendere la TV. Poi ho riappeso.”
“Considererebbe l’ipotesi di svelarci il luogo dove sono nascosti i bambini?”
La telefonata venne interrotta. Miriam si tenne l’auricolare e poi cominciò a ricapitolare i dati salienti del rapimento per i nuovi telespettatori.
TONY ARMSTRONG, L’ADDETTO in uniforme incaricato degli altri operai non specializzati della Justice Security, e incaricato del front desk, entrò nella sala operativa.
Joey e gli altri lo aggiornarono velocemente della crisi in atto, poi Joey gli diede le istruzioni.
“Usa il canale criptato delle nostre nuove radio, e mettiti in contatto con più persone possibile. Turk e il resto di noi comincerà con il personale in borghese. Abbiamo bisogno di tutte le informazioni possibili su questi rapitori, e ci servono entro mezzogiorno. Chi sono, dove sono, come sono armati...dobbiamo saperlo, e dobbiamo saperlo ora. Tutti usino, soldi, minacce, anche percosse per ottenere le risposte. Capito?”
Tony sorrise. “Ricevuto, Joey.” Tony uscì per andare al front desk.
“Turk?”
“Vado, capo.” Lasciò la stanza per andare nella sua scrivania in corridoio.
Due minuti più tardi il telefono della sala operativa vibrò. Joey rispose.
“Sì, Turk?”
“Marcus Moore sulla linea uno, capo.”
“Grazie,” disse Joey. Premette la linea uno sul vivavoce.
Si sentirono in sottofondo i rumori del traffico.
“Ciao, Marcus,” disse Joey. “Sei in viva voce e tutti i soci ti stanno ascoltando. Sei completamente al corrente della situazione?”
“Sì e ascolta, Joey, ho un suggerimento,” disse Marcus. “No, in realtà è un ordine come tuo collegamento e Capo di Sezione incaricato delle indagini sul rapimento. Volevo aspettare di arrivare lì, ma sono bloccato nel traffico di questa maledetta statale.”
Proseguì, “Ci serve uno specialista di bambini per questo caso, Joey. Voglio che chiami Nicholas Turner, e che tu lo faccia venire lì. Lo chiamerei io ma devo chiamare l’Agenzia e prepararli alla rottura di qualche procedura. Offrigli un migliaio di dollari al giorno con un gran bonus. L’Agenzia è d’accordo.”
Joey guardò i suoi soci. “Marcus, sei sicuro?”
“Questa cosa è troppo grossa per gestirla da soli amico mio. Ci serve qualcuno specializzato in casi che coinvolgono bambini e questo è Nicky...in questo campo non c’è veramente nessun altro, perché ha un talento...speciale, diciamo così, per trovare i bambini scomparsi. Quindi fallo venire lì, lo fai per favore?”
Capitolo 3
Nicholas arrivò in ufficio alle otto e quarantacinque quella mattina. Cindi lo stava già aspettando in corridoio.
“Buon giorno signor Turner,” disse a Nicholas.
“Oh! Giusto! Buongiorno Cindi!” rispose.
“Non è una mattinata stupenda, signore?”
Nicholas sorrise mentre apriva la porta. “Sì, molto...e non si era detto che mi chiamava Nicholas?”
Cindi sorrise timidamente. “Sì, signore.”
Nicholas aprì la porta e lasciò entrare Cindi per prima. La seguì e chiuse la porta dietro di sé. Guardò l’ufficio. Aveva in realtà due scrivanie, ma una era coperta con un computer, il telefono e altre cose...ed era la scrivania dove solitamente lavorava. L’altra scrivania aveva un computer e un telefono...e una vasta gamma di dipinti che Meredith aveva dipinto e gli aveva dato per abbellire un po’ il suo ufficio. Questa scrivania era anche più vicina ai raccoglitori dei documenti. La indicò.
“Credo che lei possa usare quella scrivania, se le va bene,” disse a Cindi.
“Andrà benissimo, signore,” rispose lei.
Cindi si diresse verso la scrivania, si tolse la borsetta dalla spalla e la mise in uno dei cassetti della scrivania. Controllò gli altri cassetti e tirò fuori penne, matite, blocchi per appunti e altro materiale di cui poteva avere bisogno.
“Ora va meglio,” disse. “Pronta a tutto. Da dove vuole che cominci?”
Timidamente disse Nicholas, “Le dispiacerebbe appendere quei dipinti per me?”
Cindi sorrise “Ne sarei lieta!”
“Grazie. Questo mi risparmierebbe un sacco di tempo.”
Mentre Nicholas si sedeva alla sua scrivania e cominciava a controllare il suo computer, Cindi cominciò a guardare i quadri.
“Li ha dipinti sua moglie?”
“Mm? Oh...sì.”
“Molto brava.”
“Grazie. Riferirò il complimento.”
Il telefono suonò e Cindi rispose.