Blankenship Amy

Una Luce Nel Cuore Dell'Oscurità


Скачать книгу

      Doveva ammettere che, in qualche modo, proteggere la sacerdotessa aveva accresciuto il potere del ragazzo quasi allo stesso livello di un Anziano. Portargli via la ragazza aveva avuto due scopi. Senza una ragione per combattere... il suo potere era diminuito notevolmente.

      Hyakuhei fece scattare la mano sinistra, intrappolandogli i polsi in una presa possente. Toya non ebbe modo di difendersi quando la mano destra del vampiro gli ferì crudelmente la guancia.

      I loro sguardi s’incrociarono per un momento sospeso nel tempo mentre Hyakuhei ritraeva i suoi artigli. Le sue labbra accennarono a un sorriso perfido mentre allungava la mano per sfiorare la ferita che gli aveva appena inferto. «È un peccato rovinare una tale perfezione... somigli molto a tuo fratello.». Si leccò le gocce di sangue sul dito e aggiunse: «Ma non posso permettere che il tuo amore ribelle distragga Kyou da me.».

      Gli lasciò i polsi e Toya indietreggiò, cercando di difendersi dall’attacco successivo, ma ringhiò di dolore quando si ritrovò con due tagli sul petto. Premendosi un braccio sulle ferite, barcollò e, questa volta, Hyakuhei lo lasciò andare.

      Sentiva le ossa dei polsi quasi stritolate e dovette concentrarsi per non far cadere i pugnali a terra. Guardando l’uomo che odiava più della morte, cercò di scrollarsi di dosso il dolore sapendo che non era un gioco... anche i non morti potevano morire.

      «Sciocco, pensavi di salvare tuo fratello uccidendomi? Riesci a stento a tenere in mano i pugnali, figuriamoci ad uccidermi.» gli disse Hyakuhei sogghignando, poi la sua rabbia svanì all’improvviso. La brezza notturna gli spettinò i lunghi capelli color ebano, facendoli sembrare vivi.

      «Non hai mai avuto alcuna possibilità. Ti aiuterò a riposare così non proverai più dolore.» mormorò Hyakuhei, guardando il ragazzo ferito come un padre che rimprovera il figlio ribelle.

      I suoi occhi argentati divennero rossi per quelle parole. «Tu non avrai mai mio fratello, figlio di puttana! Finché respirerà, Kyou non ti permetterà di vincere, e nemmeno io!» urlò Toya lanciandosi verso di lui, in un ultimo tentativo di salvare la sua anima immortale.

      Hyakuhei scomparve un istante prima che il pugnale di Toya potesse trafiggergli il cuore freddo nascosto nel profondo del suo corpo senza età. I suoi occhi rossi fissavano affamati il giovane che pensava di poterlo sfidare.

      Si librò in aria e si fermò per un momento, poi si lanciò all’attacco.

      I sensi di Toya lo avvertirono della minaccia che si avvicinava ma lui non era ancora ben addestrato per individuare da dove stesse arrivando il suo aggressore. Si guardò intorno nervosamente ma le ferite sanguinanti, unite a quella nel suo cuore, lo avevano indebolito e la paura aumentava.

      Le parole del suo cosiddetto “padre” lo avevano colpito. «Non posso lasciarti vincere, mostro. La vita di mio fratello dipende da questo.» sussurrò Toya con il respiro affannoso, e le parole rimbombarono nelle sue stesse orecchie.

      Un brivido di paura gli percorse la schiena mentre guardava il cielo. Spalancò gli occhi per ciò che vide. “Ecco com’è.” pensò.

      Cercò di muoversi ma era bloccato da una forza sconosciuta. I loro sguardi s’incrociarono, quegli occhi rossi gli penetrarono l’anima e Toya capì che stava per morire.

      L’urlo che gli si formò in gola fu sostituito da un gorgoglio. I suoi occhi argentati divennero dorati mentre continuavano a fissare il suo assassino, e il tempo sembrò fermarsi. Iniziava a sentire il proprio corpo che diventava insensibile e iniziò a piangere di nuovo. “Kyoko... Kyou... vi ho deluso, perdonatemi, vi prego.” fu il suo ultimo pensiero mentre emetteva un ultimo respiro.

      Sentiva il proprio battito cardiaco allontanarsi sempre di più mentre il dolore svaniva. Poi sussurrò con stupore irrequieto: «Kyoko... da quanto tempo sei qui?».

      Osservando con un malato senso di piacere, la figura vestita di nero sorrise soddisfatta. Hyakuhei lo adagiò a terra e affondò gli artigli nel petto del ragazzo che aveva gli occhi come il sole, strappandogli brutalmente il cuore che aveva smesso di battere.

      Poi, fissando gli occhi vitrei di Toya, sussurrò: «Mi sono sempre chiesto come fossero gli occhi di Kyou quando piange... scommetto che saranno bellissimi.». Si chinò e lo baciò sulla fronte, poi si alzò e si voltò verso l’uomo che era appena atterrato alle sue spalle.

      Un sorriso sadico gli apparve sulle labbra mentre tendeva il cuore sanguinante davanti a sé, aspettando che Kyou si avvicinasse. «Per te, mio caro. Non c’è più alcun ostacolo tra noi.» gli disse nella brezza.

      Kyou restrinse lo sguardo per il disgusto mentre guardava il cuore fresco che gli stava porgendo. Hyakuhei era un non morto da così tanto tempo da considerare la morte come un dono?

      Kyou voltò le spalle a quella visione inquietante. Aveva percepito l’angoscia di suo fratello ed era venuto a controllare. Ma aveva trovato il suo cosiddetto “padre” e non riusciva più a percepire l’aura di suo fratello.

      Qualcosa non andava e lui sentiva i nervi del proprio corpo formicolare sotto la pelle.

      Non riusciva a vedere il corpo cui apparteneva il cuore perché Hyakuhei gli copriva la visuale, ed essere trattenuto lì invece di andare a cercare suo fratello lo irritava. Non lo vedeva da più di un anno ma, quella sera, aveva capito che Toya aveva bisogno di lui. Doveva essere importante per sentire quella chiamata così forte.

      I suoi occhi dorati fissarono quelli di Hyakuhei, «A chi hai rubato l’anima, questa volta?» gli chiese con disprezzo.

      «Perché non vieni a vedere tu stesso? Sono sicuro che rimarrai molto sorpreso. È il mio regalo per te.». Un sorriso illuminò i suoi lineamenti oscuri mentre si scostava... scoprendo la sua vittima. Allungando una mano, si girò per guardare il cadavere a terra.

      Kyou lo seguì con lo sguardo mentre si avvicinava lentamente, confuso per l’importanza dell’identità di quella vittima. Spalancò gli occhi vedendo la figura che giaceva a terra, mentre un fulmine gli percorreva la schiena. Il suo cuore iniziò a battere forte quando vide i familiari riflessi argentati su quei capelli neri, sporchi e spettinati, che ricoprivano il viso dell’uomo come se volessero nascondere la sua identità.

      Si sentì pervadere dalla rabbia e si rifiutava di ammettere che quello era il corpo massacrato di suo fratello.

      «No!» gridò piegando la testa di scatto all’indietro. Le lacrime gli riempirono gli occhi mentre si voltava verso il responsabile. «Che cos’hai fatto?» sbottò lanciandosi verso di lui, per poi fermarsi a pochi centimetri da lui. I suoi occhi dorati divennero rossi e i canini si erano allungati come quelli di un cane rabbioso. Strinse i pugni mentre aspettava di sentire la confessione.

      «Quello che avrei dovuto fare dall’inizio... eliminare chi non ti ha apprezzava come me.». L’espressione di Hyakuhei si addolcì per un momento mentre guardava il suo preferito.

      Aveva dato a Kyou tutte le attenzioni e l’affetto da quando gli aveva dato il dono dell’immortalità oscura... ma lui non era ancora felice. Era la tristezza nei suoi occhi dorati ad attrarlo... la solitudine dentro di lui era adorabile e somigliava alla sua. Aveva trasformato Toya nella speranza di avere la devozione del suo prezioso pupillo come ricompensa, ma... la cosa aveva solo contribuito a turbarlo di più.

      Hyakuhei osservò le lacrime che gli si stavano formando negli occhi e si rese conto di avere ragione... quel ragazzo era straordinario quando piangeva.

      In quel momento, qualcosa dentro Kyou si ruppe, sfociando in un pianto triste e sconvolgente. Accecato dalla rabbia, si scagliò sull’assassino con i denti e con gli artigli. «Ti strapperò il cuore e lascerò il tuo corpo in pasto alle creature della notte per quello che hai fatto!».

      Il vampiro schivò il colpo con destrezza e bloccò Kyou a terra. Con una calma che non si rifletteva nelle sue iridi rosso rubino, Hyakuhei si chinò verso quel viso che lo perseguitava... il viso di suo fratello.

      «Ho fatto quello che era necessario. Toya non voleva che tu avessi il mio dono e ha cercato di privartene. Con il tempo capirai.» mormorò mentre le