senza conoscere i principi dell'apprendimento che abbiamo elencato prima non è possibile effettuare un proficuo allenamento.
3) Conoscere i fattori chiave dell'insegnamento: i fattori chiave dell'insegnamento sono:
a) lo scopo: riguarda obiettivi che di solito sono a medio e lungo termine, per esempio il miglioramento del gioco d’attacco della squadra oppure il miglioramento della forza. Dallo scopo emergono gli obiettivi a breve termine.
b) gli obiettivi: riguardano:
– il gioco con la palla (passaggi, controlli, triangolazioni, ecc.);
– il gioco senza palla ( movimento combinato, azioni di sostegno, incrociate, ecc.).
Non si può insegnare tutto in una volta, ma determinare un ordine di priorità e una sequenza logica d’allenamento.
c) l’ordine di priorità e la sequenza logica – non si possono insegnare efficacemente diversi aspetti del gioco in una volta;
– tra due fattori uno avrà sempre una precedenza logica sull'altro. Se non si rispetta una sequenza logica, diventa tutto più difficile. Lo stesso avviene se s’insiste ad insegnare cose giuste, ma al momento sbagliato. Molta attenzione deve essere posta alla progettazione e all’organizzazione.
d) la progettazione e l’organizzazione:
la progettazione comporta il miglior uso delle attrezzature e deve essere fatta in anticipo per dare luogo alla migliore organizzazione possibile.
L'organizzazione di un efficace seduta d’allenamento, prevede:
● la scelta della zona del campo da utilizzare per l'allenamento;
● il giusto numero di giocatori che partecipano;
● un allenamento realistico (i giocatori devono essere impiegati nelle loro posizioni reali e negli esercizi dovrebbero giocare in modo realistico; le porte devono essere sempre di grandezza regolare perché i due aspetti essenziali del calcio sono i tiri e la segnatura delle reti);
● un adeguato inizio dell'esercizio e qualità dei passaggi (molti allenamenti si trascinano stancamente perché viene data poca attenzione al modo di iniziare l'esercizio e i passaggi sono poco curati);
● semplicità e chiarezza (tutti i giocatori devono ben comprendere ciò che si vuole fare ed ottenere con quel tipo d’allenamento).
e) la capacità d’osservazione: l'osservazione di una seduta d’allenamento deve portare il tecnico a capire se:
– gli allenamenti si svolgono in modo conforme all'organizzazione;
– l'atteggiamento dei giocatori è stimolato ed interessato;
– l'azione del gioco collettivo raggiunge lo scopo;
– l'azione specifica dei singoli è proficua per il lavoro di gruppo.
Se tutto questo non viene raggiunto, bisogna porsi delle domande:
– fisicamente il giocatore è in grado di svolgere quel compito?
– l'esercizio spaventa il giocatore?
– è un problema tecnico?
– di quale tecnica si tratta?
– è un problema tattico?
1. mancanza di comprensione (isolare e spiegare le singole parti);
2. mancanza d’intuizione (il giocatore non vede l'azione che si svolge per tre motivi:
– azione troppo affollata;
– azione troppo veloce;
– gioca a testa bassa.
1. mancanza d’applicazione (il giocatore comprende ciò che si vuole da lui, ma sbaglia l'esecuzione perché cerca di realizzare cose troppo difficili).
f) La comunicazione: tutto quello che è stato detto sinora conta poco se l'allenatore non è capace di comunicare. Un allenatore può comunicare in due modi:
1. tramite la dimostrazione evidenziando le seguenti qualità:
– azioni di gioco corrette;
– azioni svolte in modo semplice;
– dimostrazione chiara, evidenziando il fattore principale;
– stabilire un obiettivo minimo;
1. tramite la parola: la comunicazione tramite la parola è molto importante, ma dipende dalla convinzione con cui parla l'allenatore. L'allenatore prima di parlare, deve pensare per un momento a ciò che deve dire per essere certo del significato delle parole, deve evitare parole o discorsi complicati e guardare gli ascoltatori mentre parla. Infine deve parlare sempre in chiave positiva perché è più efficace dire "fai questo" invece di dire "hai sbagliato a fare questo".
La comunicazione in cifre
Il 70% della nostra vita lo passiamo a comunicare verbalmente. Questo tempo è così ripartito:
per ascoltare 45%
per parlare 30%
per leggere 15%
per scrivere 10%
di ciò che leggiamo il 10%
di ciò che ascoltiamo il 20%
di ciò che osserviamo il 30%
di ciò che ascoltiamo e osserviamo il 50%
di ciò che diciamo il 80%
di ciò che spieghiamo il 90%
a sentire il 50% di ciò che si dice;
ad ascoltare il 50% di ciò che si sente (solo il 25%);
a comprendere il 50% di ciò che ascoltiamo (solo il 12,5%);
a credere il 50% di ciò che comprendiamo (solo il 6,25%);
a ricordare il 50% di ciò che crediamo (solo il 3,125%).
Allenare significa comunicare. Alcuni parlano ma comunicano poco e stentano ad entrare in relazione, altri invece, parlano troppo e lasciano poco tempo all’ascolto.
Ogni insegnante deve tener sempre presente l’importanza della sequenza:
L'allenatore deve essere molto abile ed attento nelle partite d’allenamento. La partita d’allenamento rappresenta il culmine della seduta, lo sviluppo finale di una buona azione di gioco di squadra. Le tecniche e gli esercizi a piccoli gruppi sono come pezzi di un mosaico ed insegnare a metterli in pratica durante la partita è come cercare di completare il mosaico. Aspettarsi che quei pezzi vadano da soli al loro posto, è eccessivo ottimismo. Per ottenere soddisfacenti