i triangoli.
“Porca miseria! Non avevo visto quei quattro sovrapposti.”
“E questo è un enigma semplice. Ecco perché le sto dicendo che non dovrebbe rischiare i propri soldi.”
“Lei gioca?” chiese la ragazza.
“No. Il Ringmaster pensa che non sarebbe etico poiché conduco io il gioco. E in ogni caso, se vincessi io, gli altri giocatori sarebbero davvero molto arrabbiati.”
“Immagini di sì. Cosa ci guadagna?”
“Blinker, Leticia e io prendiamo cento dollari ogni sera.”
“Qual è il piatto più grosso che abbia mai visto?”
“Sedicimila.”
“Accidenti! Okay…” Aprì la clutch e tirò fuori un mazzetto di banconote. “Ci sto.”
“Le sto dicendo di starne fuori. Finirà per perdere i soldi.”
“E allora? Se perdo, dovrò solo fare un’ora di straordinario.”
“Bene, solo non si dimentichi che l’ha chiesto lei.”
Mise dieci banconote da cento dollari sul tavolo.
Lui tolse i soldi dal tavolo e glieli restituì. “Li tenga fuori vista, e non li dia a me. Li passi a Blinker, al bar. Ma aspetti un attimo.” Aprì un messaggio e lesse velocemente la risposta. “No, troppo tardi. Le nove buste sono già per strada. Il gioco per stasera è fatto.”
“Bè, peccato,” disse lei. “Non posso neppure spendere i miei soldi.”
“Mi spiace. Ma può restare a vedere se qualcuno vince.”
“Posso vedere l’enigma di stasera dopo che è finito il gioco?”
Lui scosse la testa. “Soltanto chi paga può vederlo.”
“Okay. Vado a dare i mille a Blinker per domani sera.” Lo guardò con gli occhi a fessura. “Se le va bene.”
Bell si strinse nelle spalle. “Certo. Solo, si assicuri di dirgli che sono per il prossimo gioco.”
“Il mio nome è ‘Gigi,’ tra l’altro.” Gli porse una mano.
“Bell1 Casper.”
“Okay, Bill. Ora, devo andare a lavoro. Vedo circa seimila dollari seduti al bar.”
“Sì.” Guardò gli uomini al bar, molti dei quali la stavano fissando. “Ma è ‘Bell,’ non ‘Bill.’”
“Oh, mi scusi. Come ha fatto sua madre a inventarsi questo nome?”
“Era incinta seduta su una panca della St. Joseph’s Catholic Church. Proprio nel momento in cui mio padre urlò ‘Gesù Cristo!’, le campane iniziarono a suonare il primo rintocco della mezzanotte.”
Gigi rise. “Okay, Bell. Complimenti a sua madre. Ci vediamo domani sera per i miei soldi.”
Bell sorrise mentre Gigi si allontanava. Fece a Blinker un pollice in su.
Capitolo Due
Altre due signore molto truccate vennero al tavolo di Casper quella sera, ma nessuna delle due andò a segno.
Coco Phoenix sedeva a chiacchierare con Bell mentre guardava gli uomini entrare e uscire.
“Chi è la ragazza nuova?” chiese Coco mentre aspettava.
“Gigi.”
“È un’imbrogliona.”
“Sì.” Bell guardò Gigi andarsene con un altro ragazzo. “Lo so. Che cosa stai facendo?”
Coco alzò il vestito colorato perché vedesse. “E’ un prendisole.”
Coco Phoenix
Il vestito aveva dei bei dettagli ed era disegnato per essere indossato sopra un bikini, o short e reggiseno.
“Adoro quei colori. Stai seguendo uno schema?”
“No, ho solo iniziato a cucire, e la fantasia è venuta fuori da sola.”
Un gentiluomo ben vestito si avvicinò e li guardò furtivamente, poi il suo sguardo cadde su Coco e arrossì mentre si avvicinava al tavolo.
“Dove sei stato, Lester?” Coco lasciò correre l’ago e il filo rosso senza alcun bisogno di prestare attenzione alle dita.
“Sono sgattaiolato fuori dalla casa dei vecchi per venirti a cercare.”
“Ecco dove andrò presto.” Lei si alzò per lasciargli il posto.
“Bene. Dì loro di portarti a Glen Acres.” Le fece l’occhiolino. “Così non dovrò più evadere.”
“Conoscendoti, probabilmente ci butteranno fuori per il troppo fracasso notturno.”
“Ne varrebbe la pena.” Lanciò un’occhiata a Bell. “Com’è andata stanotte, ragazzo?”
“Bene, signor Cravens. Come la tratta Wall Street?”
“I maledetti mercati sono sull’ottovolante questa settimana.”
“È il periodo giustoper comprare oro?”
“Non c’è guadagno con l’oro. I gioielli sono inutili, a meno che non le piaccia portarli attorno al collo. Se ne compra qualche oncia, cosa se ne fa? Deve tenerle al sicuro, oppure metterle in una cassetta di sicurezza in banca. No, le materie prime su cui investire sono altre. Soia e maiale. Questa estate, i cinesi compreranno navi intere di entrambi. Avranno un miliardo di persone da sfamare.”
“Hmm… materie prime.”
“Già.” Il signor Cravens sorrise a Coco. “Andiamo a divertirci un po’ o no?”
“Non so, Lester, sono piuttosto impegnata.” Alzò il prendisole perché lui lo vedesse.
“Wow. Sembrerai dolce con quello addosso.”
“Sai che andrai nel medesimo posto per aver mentito e per aver rubato.” Arrotolò il suo lavoro all’uncinetto e lo mise in borsa.
“In prigione?” L’uomo si alzò e le porse la mano. “All’inferno?”
“Glen Acres.”
Lui rise.
Gigi trovò tre clienti prima dell’una di notte.
Dopo che tornò da un altro incontro, Bell la guardò sedersi su uno sgabello accanto a un ragazzo che indossava una giacca grigio tortora.
Una ragazza nuova si avvicinò al suo tavolo e le chiese se fosse su Tinder, e lui rispose di no.
“Le piacerebbe un appuntamento veloce?”
Era una ragazza sulla ventina, capelli rossi, bel corpo, bel sorriso.
“Al momento sto lavorando.” Indicò il mucchio di buste aperte e fogli sparsi.
“Questo è uno strano posto per lavorare.”
“È un gioco strano.”
“Un gioco?”
Ecco l’esca, ora lancia l’amo, Bell, e tirala su.
“È un po’ complicato.”
La donna raccolse una delle buste, ci guardò dentro, poi ne aprì un’altra. Entrambe erano vuote. “Questo gioco complicate ha qualcosa a che fare con nove buste vuote?”
Mentre parlava con Bell, teneva lo sguardo fisso sugli uomini al bar. Era apparentemente interessata a ciò che Bell stava dicendo, ma ancora di più a carpire un trucco.
“Sì.” Girò la pila di buste a faccia in giù. “Prima, mi sono state consegnate queste buste. Io le ho distribuite a nove giocatori, e prima delle dieci uno di loro se n’è andato con novemila dollari.”
Lei