Lodovico Ariosto

Orlando Furioso


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causi Amor, può pareggiar la mia. —

      58

      Ritornò il cavallier nel primo duolo,

      fatta che n'ebbe la cagion palese.

      Questo era il conte Pinabel, figliuolo

      d'Anselmo d'Altaripa, maganzese;

      che tra sua gente scelerata, solo

      leale esser non volse né cortese,

      ma ne li vizi abominandi e brutti

      non pur gli altri adeguò, ma passò tutti.

      59

      La bella donna con diverso aspetto

      stette ascoltando il Maganzese cheta;

      che come prima di Ruggier fu detto,

      nel viso si mostrò più che mai lieta:

      ma quando sentì poi ch'era in distretto,

      turbossi tutta d'amorosa pieta;

      né per una o due volte contentosse

      che ritornato a replicar le fosse.

      60

      E poi ch'al fin le parve esserne chiara,

      gli disse: — Cavallier, datti riposo,

      che ben può la mia giunta esserti cara,

      parerti questo giorno aventuroso.

      Andiam pur tosto a quella stanza avara,

      che sì ricco tesor ci tiene ascoso;

      né spesa sarà invan questa fatica,

      se fortuna non m'è troppo nemica. —

      61

      Rispose il cavallier: — Tu vòi ch'io passi

      di nuovo i monti, e mostriti la via?

      A me molto non è perdere i passi,

      perduta avendo ogni altra cosa mia;

      ma tu per balze e ruinosi sassi

      cerchi entrar in pregione; e così sia.

      Non hai di che dolerti di me, poi

      ch'io tel predico, e tu pur gir vi vòi. —

      62

      Così dice egli, e torna al suo destriero,

      e di quella animosa si fa guida,

      che si mette a periglio per Ruggiero,

      che la pigli quel mago o che la ancida.

      In questo, ecco alle spalle il messaggero,

      ch': — Aspetta, aspetta! — a tutta voce grida,

      il messagger da chi il Circasso intese

      che costei fu ch'all'erba lo distese.

      63

      A Bradamante il messagger novella

      di Mompolier e di Narbona porta,

      ch'alzato gli stendardi di Castella

      avean, con tutto il lito d'Acquamorta;

      e che Marsilia, non v'essendo quella

      che la dovea guardar, mal si conforta,

      e consiglio e soccorso le domanda

      per questo messo, e se le raccomanda.

      64

      Questa cittade, e intorno a molte miglia

      ciò che fra Varo e Rodano al mar siede,

      avea l'imperator dato alla figlia

      del duca Amon, in ch'avea speme e fede;

      però che 'l suo valor con maraviglia

      riguardar suol, quando armeggiar la vede.

      Or, com'io dico, a domandar aiuto

      quel messo da Marsilia era venuto.

      65

      Tra sì e no la giovane suspesa,

      di voler ritornar dubita un poco:

      quinci l'onore e il debito le pesa,

      quindi l'incalza l'amoroso foco.

      Fermasi al fin di seguitar l'impresa,

      e trar Ruggier de l'incantato loco;

      e quando sua virtù non possa tanto,

      almen restargli prigioniera a canto.

      66

      E fece iscusa tal, che quel messaggio

      parve contento rimanere e cheto.

      Indi girò la briglia al suo viaggio,

      con Pinabel che non ne parve lieto;

      che seppe esser costei di quel lignaggio

      che tanto ha in odio in publico e in secreto:

      e già s'avisa le future angosce,

      se lui per maganzese ella conosce.

      67

      Tra casa di Maganza e di Chiarmonte

      era odio antico e inimicizia intensa;

      e più volte s'avean rotta la fronte,

      e sparso di lor sangue copia immensa:

      e però nel suo cor l'iniquo conte

      tradir l'incauta giovane si pensa;

      o, come prima commodo gli accada,

      lasciarla sola, e trovar altra strada.

      68

      E tanto gli occupò la fantasia

      il nativo odio, il dubbio e la paura,

      ch'inavedutamente uscì di via:

      e ritrovossi in una selva oscura,

      che nel mezzo avea un monte che finia

      la nuda cima in una pietra dura;

      e la figlia del duca di Dordona

      gli è sempre dietro, e mai non l'abandona.

      69

      Come si vide il Maganzese al bosco,

      pensò tôrsi la donna da le spalle.

      Disse: — Prima che 'l ciel torni più fosco,

      verso un albergo è meglio farsi il calle.

      Oltra quel monte, s'io lo riconosco,

      siede un ricco castel giù ne la valle.

      Tu qui m'aspetta; che dal nudo scoglio

      certificar con gli occhi me ne voglio. —

      70

      Così dicendo, alla cima superna

      del solitario monte il destrier caccia,

      mirando pur s'alcuna via discerna,

      come lei possa tor da la sua traccia.

      Ecco nel sasso truova una caverna,

      che si profonda più di trenta braccia.

      Tagliato a picchi ed a scarpelli il sasso

      scende giù al dritto, ed ha una porta al basso.

      71

      Nel fondo avea una porta ampla e capace,

      ch'in maggior stanza largo adito dava;

      e fuor n'uscìa splendor, come di face

      ch'ardesse in mezzo alla montana cava.

      Mentre