di cominciare un'azione devo avere un motivo concreto che mi spinge a fare o non fare qualcosa.
Adesso i conti matematici.
motivo + azione = motivazione
Gli psicologi indicano tre elementi della motivazione:
1 la direzione – che cosa desidero realizzare, dove voglio arrivare.
2 lo sforzo – l'impegno che metto per realizzarla.
3 la costanza – il tempo che metto per realizzarla, non mollo finché non arrivo.
Sappiamo che, nella vita, spesso capitano cose spiacevoli che devono essere ripetute tante volte prima di raggiungere la meta. Sono le azioni noiose. Ecco, in questi casi ci vuole la motivazione più grande, perché senza di essa non abbiamo la volontà di realizzarle. Invece, grazie alla motivazione, molto presto potremo cambiare il nostro atteggiamento verso queste attività. Non voglio si cambia in voglio.
“ Non ho voglia”
Tanti di noi così spesso ripetono questa frase che è diventata una cosa normale, quasi un’abitudine. Il problema è che essa determina la nostra vita, noi abbiamo problemi con la motivazione per fare le cose più semplici: fare le pulizie o studiare... ecc ecc. Tutto spostiamo al dopo.
Famosa frase:
faccio dopo, faccio dopo.
Il pericolo è che le cose da fare si accumulano e diventano così tante che non riusciamo a seguirle. Sono troppe e noi non abbiamo la motivazione per farle. Da un altro lato, invece, sentiamo la nostra responsabilità per farle e ci troviamo tra:
PIGRIZIA E RESPONSABILITÀ
Allora che cosa succede?
Diventiamo nervosi
depressi
ci sfoghiamo sugli altri
andiamo a dormire.
PROVIAMO IN QUALCHE MANIERA A SFUGGIRE!
Però non si può.
DOVE POSSO SFUGGIRE DA ME STESSO E DAI MIEI PROBLEMI?
La fuga non risolve i miei problemi!
anzi
peggiora tutto!
Allora che cosa facciamo?
Dobbiamo affrontare non soltanto i problemi della vita quotidiana, ma prima di tutto noi stessi, per superare l’atteggiamento negativo che abbiamo creato dentro di noi.
fuggire...
nascondersi...
fare finta che tutto è a posto...
NO! COSI’ NON VA BENE!
Dobbiamo capire una cosa molto importante: che i problemi non mancheranno mai nella nostra vita, l’importante è come li affrontiamo, e li affrontiamo nel modo in cui siamo fatti.
Altra cosa molto importante è che non sappiamo quando arrivano i problemi e non sappiamo che cosa arriva, che tipo di problemi.
DOBBIAMO ESSERE PREPARATI E PRONTI PER AFFRONTARLI!
Qua entra sulla scena la famosa motivazione, la cosiddetta azione in moto che tira fuori di noi le risorse nascoste, le potenzialità.
In modo popolare e un po' volgare si dice:
TIRA FUORI LE PA __E!
chi le ha le tira, chi non le ha non tira!
Non posso tirare quello che non ho!
Questo funziona come i nostri risparmi sul conto corrente. Più abbiamo, più siamo sereni e quando abbiamo bisogno, li usiamo.
Le difficoltà.
Una cosa inevitabile nella vita. Non esiste neanche un uomo nel mondo senza le difficoltà.
Vivere sulla terra significa: le difficoltà!
Per questo dovrebbe essere una cosa normale. Dovremmo già essere abituati. Invece no, succede spesso che basta soltanto sentire le parole “difficoltà”, “novità” o “cambiamento” e perdiamo già la volontà d'agire.
La nostra reazione?
Sfuggire!
Dove sfuggire?
Non si può sfuggire da noi stessi!
Se non possiamo sfuggire ci rimane soltanto una cosa da fare, affrontare le difficoltà. Per farlo dobbiamo cambiare il nostro modo di vederle, in modo positivo [4] , come un’opportunità di crescita personale:
1 Vedere ogni fallimento come un vantaggio – vedere ogni fallimento in modo positivo, come un buon insegnamento che dovrebbe suscitare in noi la domanda: dove abbiamo sbagliato? Per non ripetere lo stesso sbaglio in futuro. Il fallimento non può fermarci mai.
2 Trattare ogni difficoltà come sfida – che ha in sé il fattore positivo. La parola sfida contiene in sé l’energia positiva indispensabile per agire e superare gli ostacoli.
3 Ogni sconfitta può essere un contributo per farsi la domanda: che cosa posso migliorare? e che cosa ho imparato?
4 Se ci capita un fallimento, sarebbe bene porci la domanda: di quale buon inizio è questo fallimento?
5 È logico che i nostri fallimenti sono una buona occasione nella crescita personale, è un’opportunità nella conoscenza di noi stesi, ci aiuta a capire le nostre debolezze. Superandoli cresciamo nell'autostima.
6 Il fallimento si riferisce al “qui e adesso” - non dire: “non riuscirò fare mai”, ma “questo giorno non era dei migliori”, “domani è un nuovo giorno”.
7 Trasformiamo la negatività della sconfitta, con le sue emozioni negative, in una cosa positiva. Pensiamo in modo positivo, ma non staccato dalla realtà. Tiriamo fuori dal nostro cuore le potenzialità positive.
8 Il successo si nutre della fede e la fede è lo stato della mente, che attinge la forza dalla profondità del cuore. La fede è mediatrice nel passaggio dall'idea alla realizzazione, è sorgente d'energia che trasforma i pensieri in realtà.
DIO E' CON NOI!
LUI DA OGNI MALE E' CAPACE DI TIRARE FUORI IL BENE. NOI SIAMO A SUA IMMAGINE E DOBBIAMO IMITARLO.
Gesù facendo i miracoli sottolineava l'importanza della fede; spesso sentiamo che diceva: “la tua fede ti ha guarita [5] ”, "Va', la tua fede ti ha salvato".
Perché Gesù dice così?
PERCHÉ SA CHE DA PARTE DI DIO C'È PIENA DISPOSIZIONE.
LA GRAZIA DELLA GUARIGIONE E' PRONTA!
BASTA SOLTANTO PRENDERLA E USARLA!
PER FAR QUESTO CI VUOLE LA FEDE DA PARTE NOSTRA.
Per questo Gesù sottolinea l'importanza della fede dell'uomo.
Per essere guarito l'uomo deve credere!
In questo modo l'uomo permette alla grazia di agire e guarire.
Ascoltate cosa ci dice san Francesco d'Assisi:
“Il Signore concesse a me, frate Francesco, d'incominciare così a far penitenza: poiché, essendo io nei peccati, mi sembrava cosa troppo amara vedere i lebbrosi; e il Signore stesso mi condusse tra loro e usai con essi misericordia. E allontanandomi da essi, ciò che mi sembrava amaro mi fu cambiato in dolcezza d'animo e di corpo [6] ”.
La motivazione è