che stavolta tu chiuda il caso come si deve. Vuole che batti un fuoricampo. Con me in squadra, non potrai fare l’eroina in solitario, stavolta.”
Avrebbe voluto controbattere l’ultima parte, ma sapeva che aveva ragione, così si limitò a sorseggiare la sua birra. Dal jukebox giungeva la voce di Bryan Adams e Mackenzie si ritrovò ad ordinare un’altra birra.
“Dimmi una cosa” disse Mackenzie. “Se non fossi in squadra con te, come affronteresti il caso? Cosa faresti?”
“Le stesse cose che hai fatto tu. Lavorare a stretto contatto con la polizia, cercando di farmi degli amici. Prendere appunti. Elaborare teorie.”
“E ne hai?” gli chiese.
“Le stesse che hai esposto prima, durante la conferenza. Secondo me siamo sulla pista giusta... dobbiamo pensare a questo tizio come a una specie di collezionista. Un tipo schivo e solitario. Sento di poter affermare con certezza che non rapisce le donne per ucciderle. Proprio come hai detto tu.”
“Quello che mi turba” disse Mackenzie “è pensare a tutti gli altri motivi che potrebbero spingerlo a rapire quelle donne.”
“Hai notato che lo sceriffo Bateman ha fatto restare quella donna poliziotto nella sala per tutto il tempo?” le chiese Ellington.
“Sì. Si chiama Roberts. Credo che l’abbia fatto per mantenere la conversazione incentrata sui fatti ed evitare che si cominciasse a fare congetture sui motivi per cui l’indiziato tiene prigioniere le donne. Parlare di stupro e abusi sessuali diventa più facile se non sono presenti donne.”
“E tu sei turbata da questo argomento?” le chiese Ellington.
“Un tempo sì. È triste, ma ormai mi sento quasi anestetizzata. Non mi turba più.” Non era vero al cento per cento, ma non voleva farlo sapere a Ellington. La verità era che spesso erano proprio cose come quelle che la spingevano a dare il meglio di sé.
“È uno schifo, non trovi?” fece Ellington. “Quando parte della tua umanità diventa insensibile a cose del genere.”
“Sì, proprio così” disse Mackenzie, poi si nascose dietro il boccale di birra per un momento, stupita che Ellington avesse fatto un’ammissione del genere. Certo, era solo un commento, ma dimostrava un certo grado di vulnerabilità da parte sua.
Mackenzie finì la birra e posò il bicchiere sul bancone. Quando il barista si avvicinò per riempirlo, lei gli fece cenno di no. “Basta così” disse. Quindi, voltandosi verso Ellington, disse: “Hai detto che offrivi tu, no?”
“Certo. Dammi un attimo e poi ti accompagno alla tua camera.”
La scossa di eccitazione che provò a quel commento fu imbarazzante. Per fermare i propri pensieri prima che si avventurassero su sentieri pericolosi, scosse la testa dicendo “Non è necessario. So badare a me stessa.”
“Lo so bene” ribatté Ellington, posando sul bancone il suo boccale vuoto. “Un’altra per me” ordinò al barista.
Uscendo dal locale, Mackenzie lo salutò con la mano. Mentre attraversava il parcheggio, una piccola parte di lei non poté fare a meno di domandarsi come sarebbe stato tornare al motel con Ellington al suo fianco, un’incognita che li attendeva una volta chiusa la porta e tirate le tende.
***
Quell’ondata di desiderio si affievolì in meno di venti minuti. Come al solito, Mackenzie ricorse al lavoro per distrarsi da certe tentazioni. Aprì il computer portatile e controllò subito la posta elettronica. Trovò molte email inviatele dalla polizia di Bent Creek – adesso la stavano davvero viziando.
Le avevano fornito cartine della zona, i verbali dei quattro casi di persone scomparse degli ultimi dieci anni, gli studi sul traffico condotti dallo Stato dell’Iowa nel 2012, e addirittura una lista di tutti gli arresti effettuati negli ultimi cinque anni che riguardavano persone con precedenti per aggressione. Mackenzie lesse tutto attentamente, dedicando un po’ più di tempo ai casi di scomparsa.
In due casi si riteneva che si trattasse di ragazzi scappati di casa e Mackenzie si trovò d’accordo, dopo aver letto i verbali. Erano entrambi classici esempi di adolescenti arrabbiati e stanchi della vita di paese, che se n’erano andati di casa prima che i genitori avessero gradito. Una era una ragazzina di quattordici anni, che aveva poi contattato la famiglia due anni fa per informarli di vivere piuttosto agiatamente a Los Angeles.
Gli altri due casi erano più difficili da capire, invece. Uno vedeva coinvolto un bambino di dieci anni che era stato rapito dal parco-giochi della chiesa. Soltanto tre ore dopo la sua scomparsa ci si mobilitò per cercarlo. Chiacchiere di paese ipotizzavano che fosse stata la nonna a portarlo via, a causa della situazione nella famiglia. I problemi di famiglia, più l’età del bambino e il fatto che fosse un maschio fecero dubitare a Mackenzie che esistesse un legame con le donne rapite.
Il quarto caso era più promettente, ma sembrava vago. Il primo segnale d’allarme era che si trattava di un incidente stradale. Nel 2009, Sam e Vicki McCauley erano usciti di strada durante una bufera di neve. Quando la polizia e l’ambulanza erano giunti sul luogo dell’incidente, Sam era in fin di vita e morì durante il tragitto in ospedale. Aveva implorato per sapere come stesse la moglie. Da quello che avevano potuto capire, Vicki McCauley era stata sbalzata fuori dal veicolo, ma il suo corpo non fu mai trovato.
Mackenzie rilesse il verbale due volte, senza trovare specificato cosa avesse causato la fuoriuscita del veicolo. Si ripeteva più volte che la strada era ghiacciata, e anche se era una spiegazione più che plausibile, Mackenzie pensò che sarebbe stato meglio approfondire la cosa. Dopo aver riletto un’ultima volta il racconto dell’incidente, passò al caso di Delores Manning. L’unico legame che pareva esserci tra i due casi era che entrambi avevano avuto problemi con la macchina.
Tentando un approccio diverso, cercò di trovare collegamenti fra le donne rapite e quei vecchi casi. Era quasi impossibile, però. Due casi erano stati archiviati come allontanamenti volontari da casa, e anche se in entrambi i casi si trattava di ragazze, c’erano troppe questioni in sospeso. Oltretutto, le donne appena scomparse erano state prelevate dalle loro auto. Forse perché rimanere bloccati per strada era qualcosa che accadeva piuttosto spesso. Era ben diverso da un’adolescente che scappava di casa. Le cose non combaciavano per niente.
Questo tizio non vuole adolescenti scappati di casa per ottenere più attenzioni dai genitori. A lui interessano delle donne che, chi per un motivo chi per un altro, sono in macchina di notte. Forse si rende conto della fiducia che un estraneo all’apparenza gentile instilla nelle persone, soprattutto nelle donne.
D’altra parte, però, era anche vero che in genere le donne sono più diffidenti nei confronti di un uomo che le avvicina per strada. Soprattutto se la macchina è in panne ed è notte.
Allora forse lo conoscono...
Ma anche quell’ipotesi sembrava strampalata. Da quello che avevano sentito da Tammy e Rita Manning, era alquanto improbabile che Delores conoscesse qualcuno a Bent Creek.
Tornò sul caso dei McCauley, principalmente perché era l’unico con la minima somiglianza. Aprì l’ultima email che aveva ricevuto dalla polizia di Bent Creek e rispose:
Vi ringrazio molto per la collaborazione. Mi domandavo se poteste mandarmi qualche altra informazione il prima possibile. Mi servirebbe una lista dei parenti dei McCauley che vivono nel raggio di ottanta chilometri, e un recapito telefonico. Se possibile, vorrei anche il numero dell’agente di Delores Manning.
Si sentiva quasi pigra a chiedere le informazioni a quel modo. Ma se la polizia di Bent Creek si offriva di aiutarli così facilmente, voleva sfruttare quell’opportunità al massimo.
Quando ebbe inviato l’e-mail, Mackenzie aprì un altro dossier... un dossier da cui era riuscita a distaccarsi per quasi tre settimane. Lo aprì e recuperò una fotografia in particolare.
Era un biglietto da visita con il nome di suo padre scritto a mano sul retro. L’altra metà della foto mostrava il nome di un negozio: Antiquariato Barker: Articoli da Collezione Rari Nuovi o Vecchi.