(l. V. p. 338, 339) ripete le parole di Lampadio, come dette in Latino,
166
Egli era venuto dalla costa del Ponto Eussino, ed esercitava uno splendido ufizio, λαμπρας δε στρατειας εν τοις βασιλειοις αξιουμενος; insignito d'un ragguardevol posto militare fra gl'Imperiali. Le sue azioni giustificano il suo carattere, che Zosimo (l. V. p. 340) espone con visibile compiacenza. Agostino venerò la pietà d'Olimpio, che esso chiama vero figlio della Chiesa. Baron.
167
Zosimo l. V p. 339, 339. Sozomeno l. IX. c. 4. Stilicone propose d'intraprendere il viaggio di Costantinopoli, per divertire Onorio da quel vano pensiero. L'Impero Orientale non avrebbe obbedito, e non si sarebbe potuto vincere.
168
Zosimo (l. V. p. 336-345) ha copiosamente ma senza chiarezza riferito la disgrazia e la morte di Stilicone. Olimpiodoro (appresso Fozio p. 177), Orosio (lib. VII c. 38. p. 571, 572), Sozomeno (l. IX. c. 4), e Filostorgio (l. XI. c. 3. l. XII. c. 2) suppliscono un qualche barlume.
169
Zosimo l. V. p. 333. Il matrimonio d'un Cristiano con due sorelle, scandalizza il Tillemont (
170
Si fa onorevol menzione di due suoi amici da Zosimo (l. V. p. 346.), cioè di Pietro Capo della scuola dei Notari, e di Deuterio, Gran Ciamberlano. Stilicone s'era assicurato della Camera; e fa maraviglia, che sotto un Principe debole tal precauzione non fosse capace di renderlo sicuro.
171
Sembra, che Orosio (l. VII. c. 38. p. 571, 572) copiasse i falsi e furiosi manifesti, che si sparsero per le Province dalla nuova amministrazione.
172
Vedi il
173
Agostino medesimo è contento dell'efficaci leggi, che Stilicone avea pubblicato contro gli Eretici e gli idolatri, e che tuttavia sussistono nel Codice Teodosiano. Ei solo prega Olimpio a confermarle. Baron.
174
Zosimo l. V. p. 351. Noi possiamo osservare il cattivo gusto di quei tempi nell'ornare le statue con tali inetti abbigliamenti.
175
Vedi Rutilio Numaziano (
176
Alle nozze d'Orfeo (modesta comparazione!) tutte le parti della natura animata contribuirono i varj lor doni, e gli Dei stessi arricchirono il lor favorito. Claudiano non aveva nè greggi nè armenti, nè viti, nè ulivi. La sua ricca sposa suppliva a tutto questo. Ma egli portò nell'Affrica una lettera commendatizia di Serena, sua Giunone, e fu reso felice (
177
Claudiano sentiva l'onore come uno che lo merita (
178
Vedi l'epigramma XXX.
Mallius indulget somno noctesque diesque:
In somnis Pharius sacra, profana rapit.
Omnibus hoc, Italae gentes, exposcite votis,
Mallius ut vigilet, dormiat ut Pharius.
Adriano era Fario (d'Alessandria). Vedasi la sua vita pubblicata dal Gotofredo;
179
Vedasi la prima lettera di Claudiano. Pure in alcuni luoghi cert'aria di sdegno o d'ironia scuopre la segreta sua ripugnanza.
180
La vanità nazionale ha voluto farlo passare per Fiorentino o Spagnuolo. Ma la prima lettera di Claudiano prova, ch'egli era nativo d'Alessandria; Fabric.
181
Compose i primi suoi versi al tempo del Consolato di Probino l'anno 395.
Romanos bibimus primum, te Consule, fontes
Et Latiae cessit Graja Thalia togae.
Oltre alcuni epigrammi Greci, che tuttavia sussistono, il Poeta Latino avea scritto in Greco le antichità di Tarso, di Anazarbo, di Berito, di Nicea ec. Egli è più facile di riparare la perdita della buona poesia, che dell'antica storia.
182
Strada (
183
La serie de' fatti, dalla morte di Stilicone fino all'arrivo d'Alarico sotto Roma, non si trova che in Zosimo
184
L'espressione di Zosimo; καταφρονησιν εμποιησαι τοις πολεμιοις αρκοντας; capaci d'eccitare il disprezzo a' nemici, è forte e vivace.
185
«Eos qui Catholicae sectae sunt inimici, intra palatium militare prohibemus. Nullus nobis sit aliqua ratione conjunctus, qui a nobis fide et religione discordat.»
186
Addisson (nelle sue opere
187
Hinc albi Clitumni greges, et maxima taurus
Victima; saepe tuo perfusi flumine sdero
Romanos ad tempia Deum duxere triumphos.
Oltre Virgilio, molti altri Poeti Latini, Properzio, Lucano, Silio Italico, Claudiano ec., i passi de' quali posson trovarsi appresso Cluverio ed Addisson, hanno celebrato le trionfali vittime del Clitunno.
188
Si è presa qualche idea della marcia d'Alarico dal viaggio d'Onorio fatto pei medesimi luoghi (Vedi Claudiano
189
La marcia e la ritirata d'Annibale son descritte da Livio (
190
Si usarono tali comparazioni da Cinea, consigliere di Pirro, dipoi che fu tornato dalla sua ambasceria, in occasione della quale aveva esso diligentemente studiato la disciplina ed i costumi di Roma (Vedi Plutarco
191
Ne' tre