Amy Blankenship

Moon Dance


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ispirato alla scena gothic-dark. Tuttavia, negli ultimi mesi, circa una decina di vampiri avevano cercato di entrare vestiti da uomini d’affari o con abiti da discoteca. Per questo motivo si affidavano così tanto all’olfatto piuttosto che alle apparenze. Regola numero uno: nessun vampiro poteva passare senza il permesso del proprietario.

      â€œCome mai è qui?” chiese Nick, cercando di sembrare professionale davanti agli umani. L’uomo inclinò la testa e gli rivolse un sorriso che fece rivoltare lo stomaco a Nick.

      â€œVorrei entrare.” disse Raven, dilatando le pupille mentre usava i suoi poteri su chiunque fosse suscettibile all’incantesimo di costrizione dei vampiri.

      Nick lo squadrò. Il tizio aveva capelli neri con le punte colorate di rosa che gli incorniciavano il viso. Era giovane, forse non aveva neppure venticinque anni, con la pelle molto pallida e un eyeliner marcato intorno agli occhi. Le sue labbra erano colorate con un rossetto nero, in tinta con lo smalto sulle unghie.

      â€œMi dispiace, signore...” Nick era molto vigile, osservava tutti i movimenti del vampiro. Non importava la stazza o l’età, i vampiri erano pericolosi e non andavano sottovalutati.

      â€œChiamami Raven.” rispose l’uomo, chiedendosi fino a che punto potesse spingersi con il giaguaro.

      â€œMi dispiace Raven, siamo pieni.” spiegò Nick, stringendo con le dita le due pistole derringer, che teneva nella tasca della sua giacca di pelle. Le aveva caricate con pallottole d’argento riempite di acqua santa. Accennò un sorriso sadico sentendo il coltello di legno col manico d’osso che teneva legato al braccio.

      â€œAllora perché tutte queste persone sono ancora in fila?” chiese Raven, vedendo il colore dorato iniziare ad irrompere nelle iridi del giaguaro.

      Nick sorrise, ma sembrò che digrignasse i denti. “Loro hanno prenotato.”.

      Gli occhi di Raven brillarono per un secondo nella penombra come se stessero risplendendo minacciosamente di un fuoco interiore. Nick scese i tre gradini dell’ingresso e si mise tra Raven e la folla di umani, poi si avvicinò al suo orecchio.

      â€œSparisci, vampiro.” sussurrò con calma glaciale, premendo la punta del suo pugnale di legno contro le costole di Raven senza che nessuno lo vedesse. “Non entrerai mai.”.

      Nick si raddrizzò e piegò le braccia in avanti così sarebbe stato facile pugnalarlo. “Mi dispiace signore, le auguro una buona serata.”.

      Raven sorrise di nuovo, questa volta quasi con allegria “Oh, lo sarà di sicuro.”.

      Poi si allontanò dalla porta e iniziò a camminare lungo la strada con le mani nelle tasche dei suoi jeans neri, fischiettando una melodia inquietante. Quando il giaguaro si era chinato per sussurrargli qualcosa all’orecchio, Raven aveva visto il suo padrone sgattaiolare accanto a loro ed entrare nel club. Non vedeva Kane da un po’ e, in effetti, era la prima volta che lo vedeva dopo settimane, anche se aveva percepito spesso il suo sguardo su di sé.

      Raven era sorpreso che Kane volesse entrare nella tana dei suoi nemici. Il padrone gli aveva raccontato la storia di come fosse stato sepolto vivo dal capo del clan dei giaguari, dunque aveva un piano tutto suo?

      â€˜Loro ti hanno incastrato, padrone, ma questa volta farò in modo che loro mani siano sporche di sangue.’ sussurrò Raven tra sé prima di mescolarsi alle ombre. Sapeva che non avrebbe dovuto attendere a lungo, poteva ancora sentire l’odore del sangue della sua ultima vittima portato dalla brezza verso il Moon Dance.

      *****

      Kat osservò Chad e Jason che aiutavano lo sfortunato fidanzato ad uscire dal club, in manette. Si dice sempre che la curiosità uccide, ma lei doveva scoprire cos’avevano intenzione di fargli. Se non altro, per non continuare a chiederselo tutta la sera.

      Uscendo da una delle porte laterali, rimase nascosta nell’ombra e li seguì. Con i suoi sensi acuiti non aveva bisogno di avvicinarsi troppo per ascoltare quello che stavano dicendo.

      Chad e Jason bloccarono Trevor tra la sua auto e quella del poliziotto, in modo che il fidanzato abbandonato non potesse tornare dentro da Envy. Chad gli tolse le manette, sapendo che in realtà non poteva arrestarlo senza un valido motivo... a meno che Trevor non lo spingesse a farlo.

      â€œScommetto che sei stato tu a dirle che ero qui!” ringhiò Trevor verso Jason. “Secondo te non sapevo che hai una cotta per lei? Non sei riuscito a farti gli affari tuoi, eh?”

      Chad allungò un braccio quando Jason fece un passo avanti con aria minacciosa. “Jason, ci penso io. Perché non torni dentro e vedi di trovare Envy? Non voglio che esca finché Trevor non se ne sarà andato.”.

      â€œNon puoi impedirmi di tornare dentro, sto lavorando!” sibilò Trevor senza pensare.

      â€œSì, abbiamo visto come stavi lavorando.” Jason strinse i pugni ma, dallo sguardo tagliente di Chad, capì che avrebbe fatto meglio a tornare dentro, prima che Trevor non fosse più l’unico in manette quella sera. Girandosi, lanciò un’altra provocazione a Trevor “Ci troverai sulla pista da ballo, avvinghiati l’uno all’altra.”.

      Trevor scattò, ma Chad lo spinse contro l’auto. Con suo grande stupore, Trevor era molto più forte di quanto sembrasse e lui faceva fatica a tenerlo. “Ti avevo avvisato di non scopare con mia sorella se non volevi dirle chi sei davvero e per quale motivo sei sempre in giro per club. Cavolo, amico, Envy ti crede uno studente del college. Se volevi impressionarla, allora avresti dovuto dirle la verità. Una cosa che non ha mai sopportato sono i bugiardi, soprattutto quando mentono a lei.”.

      Kat strinse il suo sguardo su Trevor. Cosa diavolo voleva dire?

      â€œLo sai anche tu che se le avessi detto della mia copertura si sarebbe sentita usata mentre frequentavo i locali con lei.” disse ad alta voce raddrizzandosi, ma non cercò di tornare al club. Se avesse usato la sua vera forza allora Chad sarebbe già morto e lui non sarebbe stato migliore delle persone a cui dava la caccia.

      Quella consapevolezza lo calmò abbastanza da controllare i suoi istinti animali, ma non poteva comunque fare a meno di essere ancora incazzato. “Lei mi ha colpito con quel dannato taser!”

      â€œTe lo meritavi perché sei un fidanzato misero e bugiardo. Te la sei cercata, non le hai detto la verità. Per stasera è abbastanza, a meno che tu non voglia andare a caccia in un altro bar. E poi, Envy ha ancora il taser.” sogghignò Chad. “Ti consiglio di lasciarla da sola per il resto della serata... anzi no, per il resto della sua vita, se non sei capace di essere sincero con lei.”.

      Trevor digrignò i denti, ma non disse altro. Chad non poteva dirgli di stare lontano da Envy, ma probabilmente lasciare che lei si calmasse era un buon consiglio.

      â€œBene, ma quello...” indicò il club “... non è un posto sicuro per tua sorella, e tu lo sai!” Aprì la portiera della sua auto, costringendo Chad a fare un passo indietro per non essere colpito. Sbattendo la portiera dietro di sé, impiegò solo pochi secondi prima di uscire dal parcheggio sgommando.

      Quando Trevor fu abbastanza lontano dalla vista di Chad, prese il cellulare e digitò il numero di qualcuno che gli doveva un favore. Si fermò al negozio più vicino e parcheggiò dietro un camion per non essere visto.

      Era frustrante lasciarla lì dopo che Devon l’aveva guardata in quel modo. Poteva non essere un assassino, ma quello sguardo non era affatto un buon segno. ‘Chad pensa di poter usare le maniere forti quando si tratta di Envy, eh? Vediamo se sarà contento quando scoprirà di essere lui quello debole.’ Poi avrebbe sistemato anche Jason, già che c’era.

      Kat si nascose ancora di più nell’ombra quando Chad si girò e guardò nella sua direzione. Si