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Ringraziamenti
Questo libro è per mia madre, perduta senza che mi abbia mai davvero amata.
Dedico a lei questi scritti sperando che, dovunque sia, sia finalmente orgogliosa di me.
Indice dei contenuti
Yellow Peril : il Pericolo Giallo
Yellow Peril : il Pericolo Giallo
Le Origini
L' America è sempre stata razzista. IN definitiva, al fine di autorizzare e compiere i massacri di cui si macchiò con i Nativi e per sottomettere in schiavitù gli Africani era necessario un forte sentimento di prevaricazione e una decisa convinzione della propria superiorità. E' da sottolineare che questi sentimenti erano universalmente condivisi tra il 1700 e il 1800 e che nessuna delle grandi Potenze Europee potè dirsi esente. Tuttavia in America il potere esercitato sulle classi deboli e sulle etnìe diverse raggiunse livelli esasperati e in certo senso il razzismo divenne quasi istituzionalizzato,
al punto che il linciaggio non fu solo tollerato ma anzi per lungo tempo divenne un vero strumento di giustizia utilizzato e suggerito dal Governo e dalla Polizia. I Black Codes e in seguito le Leggi Jim Crow ( vd Appendice ) sono un esempio evidente ed emblematico del sentimento popolare razzista: la storia ne parla abbondantemente nei confronti degli Afro Americani, che sicuramente furono i più colpiti dal sistema legislativo Americano.
Il grande pubblico però poco sa di eguali ( e sotto molti aspetti anche superiori) discriminazioni dell ’America nei confronti degli Emigranti Cinesi, in origine appositamente reclutati dagli Stati Uniti come lavoratori ” a basso costo” e utilizzati per le mansioni più faticose e sottopagate nel periodo che va dal Boom della corsa all’ oro (1848) fino al 1880.
IN questo libro non traccerò l' intera storia del rapporto travagliato ed estremo tra America e Cina, un discorso lungo, ambiguo e che può prestarsi ad interpretazioni diverse. Sono convinta che la chiarezza risieda nella semplicità della sua espressione e nell' esposizione di fatti inoppugnabili che possano in certo senso parlare da soli. Per questo ho scelto due pagine oscure della storia Americana di cui poco si parla ma esemplificative : la storia del linciaggio più atroce di tutti i tempi e la tragedia delle piccole schiave Cinesi, due eventi misconosciuti e ormai finiti nel dimenticatoio che tuttavia segnano col sangue, forse ancora di più del genocidio dei Nativi, il libro nero della storia Americana.
E’ un periodo estremamente delicato per l’America, che riempie di ferrovie l’intero territorio e che nel contempo scopre gli immensi giacimenti minerari che la faranno ricca. Sgombrato il campo dai Nativi, che ormai sono ridotti alla fame o impegnati negli strascichi delle ultime Guerre Indiane, il Nuovo Continente è tutto da ricostruire, e a misura di Yankies. E se negli Stati del Sud lo schiavismo cominciava a tremare sotto la spinta ideologica ( e politica) dell’Abolizionismo, al Nord il numero di lavoratori con la voglia di affrontare i massacranti turni di lavoro imposti dalle Compagnie erano davvero pochini. La vera ondata di Immigrazione, quella che porterà milioni di cittadini di tutto il mondo a sbarcare in America presi dal miraggio di una ipotetica ricchezza, avverrà solo molto più tardi, agli inizi del nuovo secolo. Il Nuovo Continente è quindi , alla metà del 1800, sprovvisto di quella manodopera indispensabile per fare il salto di qualità e porlo in una posizione dominante nei confronti dell’Europa. E’ vero che la corsa all’ oro attirò in loco centinaia di migliaia di allucinati stimolando la crescita delle ferrovie e dell’import-export, ma fu evidente da subito che si trattava di un fenomeno temporaneo che si sarebbe esaurito insieme ai filoni preziosi, come infatti avvenne. Le centinaia di città edificate sulla sabbia in una sola notte non erano destinate a durare e i cercatori d’oro erano lavoratori infaticabili,certo…ma per se stessi. Accumulato il gruzzoletto se ne tornavano a casa loro, in Europa, un nido ” civile” in confronto alla ruvidezza e pericolosità della vita Americana. Bandito lo schiavismo ufficiale gli Stati del Nord si trovarono quindi nella necessità di tornare alla servitù della gleba, importando carne fresca in grado di essere utilizzata all’ uopo.
Migliaia e migliaia di Cinesi furono impiegati, a partire dal 1848, dalle compagnie ferroviarie che li utilizzavano come operai non specializzati e quindi sottopagati. Si trattava in genere di poveri braccianti agricoli che emigravano per salvarsi dalla fame e dalle pestilenze che scuotevano la Cina in quel periodo. Si adattavano a sopravvivere con poco e a dormire in mezzo al deserto o alle praterie pur di guadagnare quei pochi cents che mandavano alle famiglie, rimaste in patria. Qui operai Cinesi sulle north railroads nel 1850
Migliaia e migliaia di Cinesi furono impiegati, a partire dal 1848, dalle compagnie ferroviarie che li utilizzavano come operai non specializzati e quindi sottopagati. Si trattava in genere di poveri braccianti agricoli che emigravano per salvarsi dalla fame e dalle pestilenze che scuotevano la Cina in quel periodo. Si adattavano a sopravvivere con poco e a dormire in mezzo al deserto o alle praterie pur di guadagnare quei pochi centesimi che mandavano alle famiglie, rimaste in patria.
Ma da dove? Si pensò quasi subito all’ Asia e in particolar modo alla Cina che stava vivendo un periodo estremamente travagliato con la caduta della dinastia Qing. Disordini interni, guerre e sollevazioni popolari spingevano i Cinesi a fuggire dalla loro Patria ormai devastata dalla fame e dalle malattie; se si rivolsero all’ America fu solo per caso e non per scelta. Le frontiere verso l’Asia erano spesso chiuse o controllate dall’ Inghilterra nella più famosa delle