INDICE
Per Jake Maynard.
Un vero guerriero.
“Tu vieni a me con la spada, con la lancia e col giavellotto,
Ma io vengo a te nel nome di Dio, Signore degli eserciti, Dio delle schiere.”
--Davide a Golia
I Samuele, 17:45
CAPITOLO UNO
Thorgrin, in piedi sulla nave che dondolava violentemente, guardò davanti a sé e lentamente, con orrore, iniziò a rendersi conto di ciò che aveva appena fatto. Guardò scioccato le proprie mani che ancora stringevano la Spada della Morte, poi risollevò lo sguardo per guardare a pochi centimetri da sé il volto del suo migliore amico, Reece, che lo fissava con gli occhi sgranati per il dolore e per la sorpresa di essere stato tradito. Le mani di Thor tremarono violentemente quando si rese conto che aveva appena trafitto il suo migliore amico al petto e che lo stava guardando morire davanti a propri occhi.
Thor non poteva capire cosa fosse accaduto. Mentre la nave era scossa e si girava, le correnti continuarono a spingerli attraverso lo Stretto della Follia fino a che emersero dall’altra parte. Le correnti si calmarono, la nave si rimise in equilibrio e le spesse nuvole iniziarono a sollevarsi mentre con un’ultima esplosione uscivano nelle acque calme e quiete.
In quel momento la nebbia che aveva avvolto la mente di Thor si dissipò e lui iniziò a tornare in sé e a rivedere le cose con chiarezza. Guardò Reece di fronte a sé e il cuore gli si spezzò rendendosi conto che non era il volto di un nemico ma quello del suo migliore amico. Lentamente capì ciò che aveva fatto, capì che si era trovato nelle grinfie di qualcosa di più grande di lui stesso, uno spirito della follia impossibile da controllare e che lo aveva costretto ad eseguire quell’orribile azione.
“NO!” gridò Thor con la voce spezzata dall’angoscia.
Estrasse la Spada della Morte dal petto dell’amico e Reece sussultò iniziando a collassare. Thor scagliò via la spada non volendo più posarvi sopra lo sguardo e l’arma cadde con un tonfo vuoto suo ponte, mentre Thor cadeva in ginocchio e afferrava Reece, tenendolo tra le braccia, determinato a salvarlo.
“Reece!” gridò, oppresso dalla colpa.
Thor allungò una mano e la premette contro la ferita cercando di fermare il sangue. Ma poté sentire il sangue caldo