del Corriere d’Italia – che ha scritto la prefazione –, Luciana Mella di Radio Colonia (COSMO) e Marco Coletta di “La vita in Germania” – che con i loro contributi informano la comunità italiana in Germania, Pasquale Marino – che grazie al suo programma “mezz’ora italiana” (Antenne Saar) diffonde la nostra cultura anche in questo paese –, Tony Mazzaro (vicepresidente dello IAL-CISL) che si batte ogni giorno per la formazione scolastica dei giovani, Pino Tabbì che ha trascorso buona parte della sua vita aiutando migliaia di italiani attraverso l’ACLI Baden-Württemberg e Paola Viggiani (interprete giurata a Karlsruhe) che ha avuto l’incredibile pazienza – tra l’altro – di cancellare un centinaio di virgole in questo testo. Ed infine un grazie particolare ad Anahita Wesely – sempre capace ad ascoltarmi.
Chi ha voglia di seguire la mia rubrica legale sul Corriere d’Italia, può farlo non solo consultando il sito del mensile (www.corritalia.de) ma anche tramite il mio profilo su facebook – con altre informazioni utili6. E infine: ho scritto questo testo con tutta l’accuratezza possibile. Ovviamente è un testo che contiene il mio parere da giurista. Non può e non deve, dunque, sostituire il fondamentale lavoro di un avvocato.
1 In questo libro, anche usando la forma maschile, mi rivolgo naturalmente anche alle donne. L’uso della forma maschile è solo per rendere la lettura più scorrevole.
2 www.corriereditalia.de/category/sociale/rubrica-legale.
3 www.bmi.bund.de/publikationen/themen/migration.
4 www.ambberlino.esteri.it/primipassi_nrw_bw_h_def.pdf (2015).
5 www.facebook.com/LavitainGermania.
6 www.facebook.com/profile.php?id=1661813788.
Prefazione (di Licia Linardi)
Questo libro con il titolo benefattore “I Vostri diritti in Germania” costituisce uno strumento di informazione per i nostri connazionali in Germania. È il frutto delle fatiche dell’autore nella sua lunga collaborazione con il Corriere d’Italia. Sono, infatti, passati ben quattordici anni da quando Alessandro Bellardita ha iniziato a curare la rubrica legale del nostro mensile ed il suo compito è stato quello di selezionare e riassumere in un linguaggio comprensibile per i nostri lettori, i concetti più importanti della Costituzione e delle leggi tedesche ed europee.
L’idea alla base è semplice: informare i cittadini italiani residenti in Germania sulle leggi vigenti nel paese di residenza. L’obiettivo del giudice Alessandro Bellardita è ambizioso. Ciononostante vi è riuscito con bravura, offrendo ai lettori della rubrica legale una panoramica della giurisprudenza generale e dando così la possibilità di far conoscere in modo semplice e con minimo impegno di tempo, il contenuto delle leggi che spesso sono scritte in un lessico complicato e incomprensibile.
Questo libro riordina e trasforma in un vademecum i contributi dell’autore per la rubrica del Corriere d’Italia, arricchito di informazioni pratiche sulla Costituzione tedesca e sui diritti fondamentali, sulla libertà di religione, sull'ambiente, sul diritto al voto, sui diritti del cittadino e del consumatore, sui diritti degli affittuari, con facsimile di testo da poter usare in caso di problemi con il locatore. Inoltre parla del diritto del lavoratore e della tutela dal licenziamento, della scuola, della cassa malattia, dell’Europa. L’esposizione di alcuni esempi pratici rende ancora più interessante l’argomento, introducendo il lettore in modo graduale nella comprensione del tema.
Il contenuto del libro è semplice e diretto, scritto in un linguaggio chiaro che evita lo stile giuridico e specialistico.
Auguro a tutti buona lettura!
Licia Linardi (direttrice del Corriere d’Italia)
Un consiglio di cuore
Prima di addentrarci nella non facile materia del diritto tedesco, voglio cogliere la prima attenzione dei lettori, l’attenzione più viva delle prime pagine di lettura, per dare un consiglio. Un consiglio che può sembrare banale, forse anche ovvio oppure addirittura obsoleto, ma che mi sento di dare fin dall’inizio: imparate, costi quel che costi, la lingua tedesca.
Conoscere la lingua tedesca è fondamentale:
è fondamentale per integrarsi nel mondo del lavoro, per socializzare al di fuori dal mondo di lavoro e per conoscere questa immensa e straordinaria cultura europea, la cultura – per l’appunto – tedesca. Una cultura che vanta di grandissimi esponenti in tutte le grandi discipline scientifiche e artistiche e che ha prodotto una delle lingue più ricche e precise dell’umanità.
Imparare il tedesco, tuttavia, non è un’impresa facile. Anzi, ammetto che come lingua straniera è piuttosto tosta. Ma – con un certo spirito di dedizione e sacrificio – si può sicuramente imparare anche questa lingua, che magari all’inizio può suonare strana alle orecchie nostrane.
Oltre ai vari corsi di lingua che vengono offerti dalle Volkshochschulen, da istituti privati e da tantissime associazioni culturali italo-tedesche (ad esempio le varie Deutsch-Italienische Gesellschaften sparse nel territorio tedesco), lo Stato tedesco finanzia una buona parte dei corsi di integrazione (ted.: Integrationskurse), che, in parte, servono anche per imparare meglio la lingua tedesca oltre che ad integrarsi nel tessuto sociale e politico del paese.
Per partecipare ai corsi di integrazione è necessario presentare una richiesta scritta di partecipazione al corso presso uno sportello regionale dell’Ufficio federale per migrazione e rifugiati (ted.: Bundesamt für Migration und Flüchtlinge – BAMF). I cittadini italiani, tuttavia, in quanto cittadini Ue non hanno diritto alla partecipazione7. Il BAMF, però, ammette in alcuni casi anche l’iscrizione e partecipazione di cittadini europei. Attualmente i corsi durano 700 ore e ogni ora costa al partecipante 2,20 EUR8.
7 Vedi: art. 44 comma 4 della legge per gli stranieri (AufenthG).
8 www.bamf.de/TraegerIntegrationskurse (4.4.2021).
Capitolo 1. La Costituzione federale tedesca (Grundgesetz)
Non si può parlare del diritto di uno Stato senza fare riferimento alla sua Costituzione. Sarebbe come voler costruire una casa e iniziare dal tetto o dalle finestre piuttosto che dalle fondamenta. La Costituzione – allegoricamente – è la radice dell’ordinamento di uno Stato di diritto, la sua base, appunto il “fondamento dello Stato”. Ecco perché bisogna iniziare da qui. Conoscere la Costituzione, dunque, vuol dire conoscere la base di una società, i valori portanti che giustificano l’azione stessa dello Stato, nel suo agire – ad esempio attraverso le leggi – e nel suo amministrare la legge attraverso le istituzioni.
Cos’è realmente la Costituzione?
“La Costituzione, nel senso suo più profondo e sostanziale, è l’organizzazione di questa triade: economia, per assicurare i beni materiali; politica, per assicurare ordine e sicurezza; cultura, per creare senso d’appartenenza”. La definizione è di Gustavo Zagrebelsky, ex giudice della Corte Costituzionale italiana ed è tratta dal suo saggio Fondata sulla cultura: Arte, scienza e Costituzione9.
In poche parole Zagrebelsky riassume la funzione di ogni Costituzione e, allo stesso tempo, ma solo indirettamente, rivela quanto sia importante conoscerla. Infatti, proprio il termine Costituzione implica la sua natura stessa, vale a dire di essere alla base della società. Possiamo, dunque, affermare che la Costituzione regola i principi fondamentali di una società. Ecco perché è proprio con la Legge fondamentale, il Grundgesetz, che inizia il mio libro sul diritto tedesco: la Costituzione10 della Germania.
Germania: Stato federale, sociale e democratico
Non voglio annoiare le lettrici e i lettori descrivendo lo Stato tedesco in maniera enciclopedica, voglio solo offrire una panoramica, una breve scheda, una specie di foto della Germania di oggi, il paese che viene considerato il “motore” dell’Unione europea (Ue).
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