non la vede nel modo in cui lei sperava, e quando lo trova a intrattere il suo ex fidanzato, Robert Rossington, capisce che il cowboy non è certo il gentiluomo che lei aveva creduto.
Maggie sa che Rossington è un imbroglione e un ladro. Il problema è che c'è troppo altro in gioco.
Dedica
Ad Annie, con un sacco di amore. XX
Riconoscimenti
L'autore riconosce lo stato di marchio registrato e i proprietari dei seguenti marchi menzionati in questa opera di fantasia:
Levi’s: Levi Strauss and Co. Corporation
Louixs: The Grand Metropolitan Companies
The Beverly Hills Cigar Club: The Grand Metropolitan Companies
Ben & Jerry’s: Ben & Jerry’s Homemade Inc.
Good Time: Alan Jackson
Bridal Chorus: Richard Wagner
Lohengrin: Richard Wagner
Capitolo Uno
Maggie sorrise al bel cowboy che si era seduto di fronte a lei al bancone. Era andato lì tutti i giorni nelle ultime settimane e non dava ancora segno di stancarsi della sua cucina… o della sua compagnia.
“Buongiorno, Maggie. Prendo un caffè e uno di quei dolci alla cannella, per favore.” I suoi occhi azzurri scintillarono mentre si toglieva il cappello e lo posava sullo sgabello accanto a sé.
“Arrivano subito. Sta diventando un’abitudine, non è vero?” gli sorrise. “Non che mi stia lamentando, ovviamente.”
“Sì. Nessuno cucina come te. Vale la pena fare il viaggio fino a qui.” Prese il piatto dalle sue mani, inspirando l’odore di cannella fresca.
“Oh, certo,” rispose, un po’ delusa.
Lui dovette notare la sua espressione. “Di sicuro conosci la strada per arrivare al cuore di un uomo,” aggiunse rapidamente.
Bel tentativo. Lei ridacchiò. “Beh, vorrei che fosse tutto quello che serve,” scherzò.
L’uomo alzò le sopracciglia, bevendo un sorso di caffè. “Non dirmi che sei single?”
Maggie sorrise. “Lo sono,” rispose, ammirando il suo modo sottile di chiederlo. “Lo so che è difficile da credere, non è vero?” Si portò una mano dietro la testa, mettendosi in posa come una modella. Alzando il naso in aria, gli lanciò uno sguardo da cerbiatta prima di scoppiare a ridere. Sapeva di essere troppo vecchia e troppo grassa per sfoggiare un aspetto da top model, ma si stava divertendo a fingere. In realtà era ancora lontana dai trent’anni, ma si sentiva più come se ne avesse centotrenta.
“Non riesco davvero a immaginare come mai tu non sia sposata.” L’uomo sembrava serio, con suo grande stupore.
Lei sospirò, voltandosi rapidamente per non guardare più il suo bel viso mentre si asciugava le mani sul grembiule.
“Possiamo avere un caffè, signorina?” la chiamò un signore anziano che si era appena seduto vicino a una delle finestre insieme a una donna che, immaginò Maggie, doveva essere sua moglie.
“Ma certo.” Maggie si sentì improvvisamente agitata. Non si era accorta del loro arrivo perché era stata troppo occupata a ridere con Aiden Fielding, quello splendido cowboy.
Le tremò la mano mentre versava il caffè, e rovesciò una delle tazze con il bordo della caffettiera, facendo scorrere il liquido nero e caldo lungo il bancone.
“Maledizione!” Si sentì avvampare e capì che stava arrossendo. Fu colta dal panico mentre cercava rapidamente di rimediare a quel pasticcio.
“Ehi, ehi. Stai bene?” Aiden si alzò in piedi in un secondo, spostando ogni cosa fuori dalla portata del caffè che si stava allargando sempre di più sul bancone. La sua voce era calma e gentile e Maggie avrebbe tanto voluto essere composta come lui.
“Sì, ho solo…” Prese un panno e asciugò quello che aveva versato, sorpresa di vedere Aiden tuffarsi dietro il bancone e afferrare una tazza pulita.
L’uomo versò velocemente le bevande e le mise su un vassoio mentre lei continuava ad asciugare il bancone. “Ti sei scottata?”
In un attimo fu proprio accanto a lei, che fu avvolta dal profumo della sua fresca acqua di colonia. Aveva inspirato il suo odore quando era stato dall’altra parte del bancone e, adesso che le era di fianco, aveva l’impressione di essere circondata da quell’aroma inebriante. Era un uomo esteticamente meraviglioso e sembrava in qualche modo interessato a lei. Ma doveva ricordare a se stessa che Aiden era fuori dalla sua portata e anche troppo giovane per interessarle. Nonostante avesse un paio d’anni più di lei, Maggie di solito era attratta da uomini molto più grandi… non che ne avesse avuti poi così tanti.
“Eh… No, sto bene. Grazie,” balbettò, mentre lui la guardava con occhi preoccupati. “Farò meglio a occuparmi di questi.” Prese il vassoio dalle sue mani, sfiorandolo mentre usciva da dietro il bancone per servire i clienti.
“Vi consiglio i dolcetti alla cannella,” disse Aiden alla coppia di signori mentre Maggie serviva loro il caffè.
“Sembra davvero una buona idea,” concordò l’uomo, guardando prima Aiden e poi la moglie. “Cosa ne pensi, Sylvia? Dolcetti alla cannella?”
Maggie notò che il viso della donna si illuminava, più o meno come accadeva a lei quando qualcuno menzionava il cibo in sua presenza.
“Ooh, sì, per favore!” La signora sorrise eccitata.
“Ne prendiamo due, grazie.” L’uomo annuì in direzione di Maggie.
“Nessun problema.” Tornò velocemente al bancone e mise due bei dolcetti caldi su un piatto. Vi poggiò sopra anche due coltelli e un paio di tovagliolini, poi sorrise ad Aiden prima di portarli alla coppia.
“Grazie per l’aiuto. Sei bravo con i clienti,” disse al cowboy quando tornò al bancone. Si era già posizionato sullo sgabello al suo solito posto e stava sorseggiando il caffè.
“Devo fare in modo che tu mantenga il tuo posto di lavoro,” disse con una risata.
“Non è questo il motivo, e lo sai.” Sospirò lei, alzando gli occhi al cielo.
Aiden si accigliò. “Questa è la seconda volta stamattina che dico la cosa sbagliata,” disse, socchiudendo gli occhi. “Va tutto bene, Maggie?”
Lei esitò, sconvolta per avergli rivelato parte dei suoi pensieri. “Oh, certo. E no, non hai detto niente di sbagliato.” Cercò di rassicurarlo ma capì di non averlo convinto. “Va tutto bene, davvero.”
Si mise a sistemare alcuni piatti in modo da non doverlo guardare, però riusciva a sentire il suo sguardo piantato su di sé.
“Ti piace lavorare qui?” le chiese dopo un paio di minuti.
Maggie si voltò di nuovo verso di lui, sorridendo. “Sì, naturalmente.”
Seguì il suo sguardo mentre l’uomo si guardava intorno nella piccola tavola calda. Era un posto accogliente con tovagliette a quadri rossi posti su tavoli con alcune gambe traballanti, circondato da sedie vecchiotte e mal assortite. Alcuni separé occupavano un lato della stanza mentre una fila di tavoli era disposta davanti alle finestre. Dall’altra parte c’era una piccola porta che conduceva in cucina, situata dietro il bancone dal quale Maggie serviva il caffè. Alcuni sgabelli tipici dei bar erano allineati di fronte al bancone dall’altro lato in modo che i clienti, come Aiden, potessero facilmente sedersi lassù e bere una tazza di caffè fumante o fare due chiacchiere con la cameriera.
“È mai affollato, qui?” domandò.
“Non proprio,” rispose Maggie. “Ma è positivo, dato che