Lodovico Ariosto

Orlando Furioso


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quando io sia condotta, e che mi voglia

      aver quel re, senza Bireno darmi,

      egli non lascierà contra mia voglia

      che presa io sia: sì teme ognun quell'armi;

      teme quell'armi, a cui par che non possa

      star piastra incontra, e sia quanto vuol grossa.

56

      Or, s'in voi la virtù non è diforme

      dal fier sembiante e da l'erculeo aspetto,

      e credete poter darmegli, e torme

      anco da lui, quando non vada retto;

      siate contento d'esser meco a porme

      ne le man sue: ch'io non avrò sospetto,

      quando voi siate meco, se ben io

      poi ne morrò, che muora il signor mio. —

57

      Qui la donzella il suo parlar conchiuse,

      che con pianto e sospir spesso interroppe.

      Orlando, poi ch'ella la bocca chiuse,

      le cui voglie al ben far mai non fur zoppe,

      in parole con lei non si diffuse;

      che di natura non usava troppe:

      ma le promise, e la sua fé le diede,

      che farìa più di quel ch'ella gli chiede.

58

      Non è sua intenzion ch'ella in man vada

      del suo nimico per salvar Bireno:

      ben salverà amendui, se la sua spada

      e l'usato valor non gli vien meno.

      Il medesimo dì piglian la strada,

      poi c'hanno il vento prospero e sereno.

      Il paladin s'affretta; che di gire

      all'isola del mostro avea desire.

59

      Or volta all'una, or volta all'altra banda

      per gli alti stagni il buon nochier la vela:

      scuopre un'isola e un'altra di Zilanda;

      scuopre una inanzi, e un'altra a dietro cela.

      Orlando smonta il terzo dì in Olanda;

      ma non smonta colei che si querela

      del re di Frisa: Orlando vuol che intenda

      la morte di quel rio, prima che scenda.

60

      Nel lito armato il paladino varca

      sopra un corsier di pel tra bigio e nero,

      nutrito in Fiandra e nato in Danismarca,

      grande e possente assai più che leggiero;

      però ch'avea, quando si messe in barca,

      in Bretagna lasciato il suo destriero,

      quel Brigliador sì bello e sì gagliardo,

      che non ha paragon, fuor che Baiardo.

61

      Giunge Orlando a Dordreche, e quivi truova

      di molta gente armata in su la porta;

      sì perché sempre, ma più quando è nuova,

      seco ogni signoria sospetto porta;

      sì perché dianzi giunta era una nuova,

      che di Selandia con armata scorta

      di navili e di gente un cugin viene

      di quel signor che qui prigion si tiene.

62

      Orlando prega uno di lor, che vada

      e dica al re, ch'un cavalliero errante

      disia con lui provarsi a lancia e a spada;

      ma che vuol che tra lor sia patto inante:

      che se 'l re fa che, chi lo sfida, cada,

      la donna abbia d'aver, ch'uccise Arbante;

      che 'l cavallier l'ha in loco non lontano

      da poter sempremai darglila in mano;

63

      ed all'incontro vuol che 'l re prometta,

      ch'ove egli vinto ne la pugna sia,

      Bireno in libertà subito metta,

      e che lo lasci andare alla sua via.

      Il fante al re fa l'ambasciata in fretta:

      ma quel, che né virtù né cortesia

      conobbe mai, drizzò tutto il suo intento

      alla fraude, all'inganno, al tradimento.

64

      Gli par ch'avendo in mano il cavalliero,

      avrà la donna ancor, che sì l'ha offeso,

      s'in possanza di lui la donna è vero

      che si ritruovi, e il fante ha ben inteso.

      Trenta uomini pigliar fece sentiero

      diverso da la porta ov'era atteso,

      che dopo occulto ed assai lungo giro,

      dietro alle spalle al paladino usciro.

65

      Il traditore intanto dar parole

      fatto gli avea, sin che i cavalli e i fanti

      vede esser giunti al loco ove gli vuole;

      da la porta esce poi con altretanti.

      Come le fere e il bosco cinger suole

      perito cacciator da tutti i canti;

      come appresso a Volana i pesci e l'onda

      con lunga rete il pescator circonda:

66

      così per ogni via dal re di Frisa,

      che quel guerrier non fugga, si provede.

      Vivo lo vuole, e non in altra guisa:

      e questo far sì facilmente crede,

      che 'l fulmine terrestre, con che uccisa

      ha tanta e tanta gente, ora non chiede;

      che quivi non gli par che si convegna,

      dove pigliar, non far morir, disegna.

67

      Qual cauto ucellator che serba vivi,

      intento a maggior preda, i primi augelli,

      acciò in più quantitade altri captivi

      faccia col giuoco e col zimbel di quelli:

      tal esser volse il re Cimosco quivi:

      ma già non volse Orlando esser di quelli

      che si lascin pigliar al primo tratto;

      e tosto roppe il cerchio ch'avean fatto.

68

      Il cavallier d'Anglante, ove più spesse

      vide le genti e l'arme, abbassò l'asta;

      ed uno in quella e poscia un altro messe,

      e un altro e un altro, che sembrar di pasta;

      e fin a sei ve n'infilzò, e li resse

      tutti una lancia: e perch'ella non basta

      a più capir, lasciò il settimo fuore

      ferito sì, che di quel colpo muore.

69

      Non altrimente ne l'estrema arena

      veggiàn le rane de canali e fosse

      dal cauto arcier nei fianchi e ne la schiena,

      l'una vicina all'altra,