che nella realtà si avvicina di più ad un concetto di governo per turni, una specie di rotazione al comando della federazione organizzata dagli stessi leader, verosimilmente per elezione tra gli stessi.
Un sistema questo, ritrovato nelle tribù di Donghu nel nordest, e perpetuato dai suoi successori Kitan del X secolo. I tre Re applicano questa metodologia politica abdicando prima della loro morte, e segnalando quindi il successore. Il nuovo capo non potrà appartenere alla stessa tribù. Questo tipo di successione ci ricorda quella descritta da James Frazer nel libro “Il ramo d’oro”, è un tipo di cambio al potere comune a tutta l’umanità, anche da questa pratica possiamo supporre una maggiore influenza tra Oriente ed Occidente rispetto a questo modello. Secondo la leggenda, Yao non nomina suo figlio erede, bensì Shun, un uomo di umili origini. Il figlio di Yao si ribella alla decisione, ma Shun posteriormente si sposa con due figlie di Yao, impiantando una successione matrilineare, rafforzando così l’ordine per turni. Con Yao assistiamo all’unione delle tribù, importante significato per le aristocrazie che perdono i loro legami di consanguineità con il popolo originario, ma creano lacci sociali che li uniscono ai nobili di villaggi vicini. Shun, nel momento dell’abdicazione, lascia il potere a Yu, uomo importante nella lotta contro le inondazioni, che costruisce dighe e canali; la sua dedicazione al lavoro e al popolo sono proverbiali. La leggenda racconta che durante tredici anni si dedicò a lavori di bonifica, senza tornare a casa per conoscere il figlio nato dopo la sua partenza, nonostante per tre volte sia passato di fronte alla porta di casa.
Le notizie che abbiamo di questi Re ci arrivano dall’opera di Confucio. Como segnala Che Huan-Chang “Confucio non trova dati certi sui quali basare le sue dottrine, le descrizioni delle civilizzazioni antiche sono il prodotto della sua mente.... ai tempi di Confucio non esisteva l’autentica storia delle civilizzazioni Xia e Shang”. E come dice lo stesso Confucio “parlo umilmente per evitare pericoli e mi riferisco agli antichi Re per poter prender prestata la loro autorità” Chen Huan-Chang pensa che Confucio abbia creato questi racconti “frutto della sua mente per la propria dottrina religiosa”. È un fatto accertato che i cinesi considerino veritiere tutte le leggende riportateci da Confucio, nonostante non si abbiano riscontri con fonti storiche accertate.
Joseph Campbell ha evidenziano similitudini con culture di altre latitudini: “l’analogia è ovvia con i dieci re sumeri, patriarchi biblici; così come la leggenda del diluvio che arriva alla fine di questa serie…non è curioso che tanto Noè come Yu, durante i loro sforzi e durante il diluvio rimangano zoppi… questo concetto è basato nella storia del re che, assassinato, in riti posteriori, era solo lasciato zoppo o castrato… sia Yu che Noè si ubriacarono… cosi come Noè sopravvisse al diluvio rappresenta sia la fine che l’inizio del nuovo mondo. Lo stesso farà il grande Yu. Rispetto all’epoca posteriore al diluvio, tanto la Bibbia come la vecchia lista dei re sumeri, si avvicinano al piano della storia, esattamente come succede nella cronaca cinese, seguendo il periodo di Yu.”
L’archeologia, evidenzia la gerarchizzazione dei villaggi, la concentrazione di popolazione ed il suo aumento numerico, concentrazione del potere politico, oggetti sontuosi, mentre diminuisce la varietà di ceramica. Il commercio è a grande scala, come viene dimostrato dall’apparizione di conchiglie di ciprea e da motivi decorativi tipici dell’Asia centrale. Fu così che nasce in Cina il primo vero stato di cui ci da notizia la storia. Lo stato di Xia è sicuramente il più conosciuto ma non l’unico nella Cina centrale. Da questa regione è da dove nasce il primo stato cinese, che non si espande ma stabilizza il suo potere sul territorio. In questo periodo probabilmente esistono già le linee dinastiche degli Shang e Zhoi, che governano ad est e ovest dei primi Xia, come sicuramente esistono altre linee dinastiche, che però, non arriveranno ad un protagonismo storico. Di altre entità politiche più lontane solo abbiamo notizie frammentate.
La nascita dello Stato nella dinastia Xia e Shang
Di questa dinastia non abbiamo fonti, solo ci avvaliamo di descrizioni fatte nelle storie compilate molti secoli dopo e le scoperte archeologiche di Erlintou, un’antica capitale ritrovata vicino all’attuale città di Luoyang. Ci sono addirittura storici che dubitano della sua esistenza. In ogni caso, le informazioni forniteci dalla letteratura sono coadiuvate dagli scavi di questa città, dato questo che ci confermerebbe almeno la sua esistenza.
Secondo la dottoressa Ford “La cultura di Erlintou (1900-1500 a. C.) è stata postulata come la prima evidenza dell’esistenza di uno Stato in Cina”. Ad Erlintou si è scoperta una città nella quale dovrebbe essere vissuto un popolo di complessa organizzazione. Con due grandi palazzi di 10.000 metri quadrati, che hanno al suo interno, vari edifici di grandezza importante, numerosi oggetti in giada, ossa utilizzate dagli indovini, e soprattutto grandi quantità di bronzo: armi, vasi e strumenti musicali. Secondo la cronologia dei libri classici cinesi la dinastia Xia è esistita tra il 2070 e il 1600 a. C.; fu la prima dinastia che governò su uno Stato in Cina, ed Erlintou, secondo questa cronologia, gli appartiene.
Questi ritrovamenti dimostrano una continuità con la dinastia Longshan e quella Shang. I Xia sorgono in una regione che comprende la parte ovest della provincia di Henan e quella sud della provincia di Shaanxi, una zona ricca in minerali, specialmente rame e stagno. Possibilmente arrivarono ad aggiudicarsi un ruolo importante nella confederazione tribale di quell’epoca, per la fabbricazione del bronzo, o il controllo delle miniere, o entrambe le cose. Questo processo gli consegna la supremazia economica e militare necessaria per confrontarsi con altre tribù nella creazione di una monarchia ereditaria; come già si è detto in quest’epoca governa la rotazione dinastica tra capi di diverse tribù. Previamente all’egemonia della dinastia Xia questa rotazione avveniva tra due clan, gli Xia e gli Yi, un popolo di arcieri che occupavano l’attuale provincia di Shandong. Alla morte del re Yu il grande, i nobili Xia mettono sul trono un loro figlio, Qi; rifiutando così l’erede designato, Boy della tribù degli Yi. Rompono la tradizione e la rotazione al potere, dando inizio alle ostilità. La tribù degli Yi inizia una guerra contro i Xia, aiutati da altre minoranze che non approvano l’ingiustizia; questo però non basterà e la dinastia Xia risulterà vincitrice, stabilendo la prima monarchia ereditaria nella storia della Cina.
Questa interpretazione degli scritti confuciani viene raffrontata con gli studi archeologici, come segnala Liu Li: “la dinastia Xia, se è esistita, dev’essere iniziata come una società di capi in un primo periodo, sviluppandosi poi come uno stato territoriale durante l’ultima epoca.” L’imposizione della monarchia con la forza, risultato della vittoria degli Xia, mette fine al governo delle armonie tra i diversi villaggi. La militarizzazione gerarchizzata trasforma definitivamente le società antiche. Le nuove società si basano nell’oppressione del popolo da parte di un’aristocrazia potente che dirige a suo piacere una società schiavizzata. Nella cima di questa piramide troviamo il re. Con un potere rafforzato da connotati religiosi, ideando complicati riti per confermare il suo potere e utilizzando lo sciamanismo che lo mette in contatto con gli spiriti. Sul piano materiale si sviluppano una serie di leggi che aiutano a perpetuare il potere, costruiscono le prime prigioni e muraglie per proteggere la città dove vive il re. Per mantenere il potere sulle tribù, sia politico che religioso, si esigono tributi, generalmente in spezie, e obbligano ad accettare una semi divinazione dei predecessori dell’imperatore, così come l’infallibilità nel fissare il calendario, notizia vitale per i contadini. Di fatto, nello stabilire la monarchia ereditaria, si enfatizza il culto agli antenati, dato che il potere di ogni sovrano gli viene attribuito per i meriti del predecessore. La storia della dinastia Xia è costellata di avvenimenti che riflettono la resistenza dei popoli sommessi. Le cronache antiche si riferiscono costantemente alle numerose guerre e ribellioni che abitano il periodo Xia. I prigionieri di queste guerre saranno i primi schiavi cinesi. Nonostante questa concentrazione di potere, unica fino ad ora, l’”Impero” Xia solo occupa una piccola parte della zona centrale della Cina. Anche se questa è l’unica fonte della storia classica della Cina, sempre interessata a cercare un filo conduttore con il passato più remoto, non c’è dubbio che in altre località si formarono altre entità politiche dove la civilizzazione ha percorso strade differenti. Di queste ultime abbiamo purtroppo poche informazioni.
Cultura marinaia nella costa di Fujian. Secondo i dati proporzionati dagli scavi di Huangguashan, tra il 2000 e il 1500 a. C. viveva nella costa