Brenda Trim

Svelare Il Re Dei Fae


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in volto. “Melinda, sei tu?”

      “Desi. Che bello vederti” rispose Melinda con un sorriso. La creatura si spostò i capelli bianchi su una spalla e raggiunse il bordo del lago. “Sono venuta a vedere i nuovi studenti”.

      “È passato troppo tempo” disse il Professore. “Ed è fantastico ritornare qui. Se ci fosse qualcosa che possa fare per aiutare te e le tue sorelle ti prego di farmelo sapere”.

      “Lo faremo. Oggi lavorerò con questi due studenti se ti va bene” disse Melinda indicando Ryker e Daine.

      “Sì, sì. Splendido” Desirata le rivolse un sorriso raggiante ed allontanò gli altri studenti di qualche metro da loro. Andris si lamentò di quanto i compagni di classe fossero fortunati.

      A Ryker venne la pelle d’oca. Avrebbe dovuto sapere che non si trattava di altro se non di una trappola. Se non fosse restato vigile avrebbe probabilmente messo in pericolo se stesso e i propri cari.

      “Perché vuoi aiutarci?” domandò Daine con fare serio quando si frappose fra Ryker e Melinda. D’istinto Ryker volle allontanare l’amico, ma doveva lasciare che la propria Guardia svolgesse il suo compito.

      “Ho percepito chi è lui veramente” disse Melinda a bassa voce, il tono di lei non venne udito al di fuori di loro tre. “É stata la sua magia a guarirci. Se non fosse stato per lui staremmo ancora marcendo nelle acque contaminate sotto la superficie. Sono venuta a ringraziarlo e ad offrire il nostro aiuto”.

      A Ryker prese a girare la testa. Così tanti esseri venivano danneggiati dagli incantesimi distruttivi di Savelle. Quanta Mag Mell era persa per sempre perché Ryker non era intervenuto prima? Era impossibile da stabilire. Non aveva ignorato volontariamente i bisogni della propria terra.

      Tale considerazione fece pochissimo per placare le emozioni che lo pervasero come un incendio. Bruciava dal bisogno di trovare Savelle e farlo a pezzi. Si trattava di una necessità quasi impossibile da ignorare. Gli istinti assassini erano diventati una normalità per lui nei due anni precedenti. Pregava che non sarebbero restati in futuro.

      Il ragazzo non voleva far altro che rivendicare la propria compagna e salire sul trono. Si sarebbe ripreso le terre dei Fae ed avrebbe ridato il potere alla propria gente nel sistema di Mag Mell. L’unico problema che restava da affrontare era gestire gli umani.

      Si concentrò sulla ninfa per non farsi prendere dal panico al pensiero dell’arduo compito che l’attendeva. Non c’era niente che Ryker in quel momento potesse fare in merito a Savelle o agli umani. Poteva però stabilire una relazione con quell’essere potente.

      “Come fai a sapere che c’entra con noi?” domandò Ryker incrociando le braccia al petto.

      “Mi hai attirata a te. Ecco come lo so. Non sapevo che ti trovassi qui fino a quando ho sentito la tua identità attirarmi a sé” lo informò la ninfa.

      Ryker lasciò cadere le braccia ai fianchi e si guardò attorno. Si trovavano in una caverna sotterranea, in cui i suoni echeggiavano. Impiegò il proprio elemento dell’aria per realizzare una bolla di contenimento, con la speranza di mantenere privata la conversazione che stavano intrattenendo. Era certo che la ninfa si stesse riferendo al fatto che lui fosse l’erede perduto, ed era qualcosa che non avrebbe dovuto trapelare in quel momento.

      “Non ero al corrente che fosse ciò che stavo facendo. Ci sono troppe cose che non so. Sono contento che i miei sforzi abbiano ripristinato la vostra casa, piuttosto che distruggerla ulteriormente. Non è che per caso sapete come trovare Savelle, vero?” domandò Ryker.

      Melinda scosse il capo, facendo muovere i capelli ed il vestito di conseguenza. L’azione offuscò per un momento la vista della propria pelle. “Non so dirvi dove trovarlo. Hai cancellato ogni sua traccia nella nostra caverna. È l’unico motivo per cui siamo riuscite a ritornare in superficie e ripristinare il lago e la flora circostante. Per la prima volta in decenni siamo più forti e in salute. Tutto grazie a te”.

      “Decenni? Questa cosa ha avuto inizio prima che i miei genitori venissero, uh, uccisi?” Ryker era convinto che il declino avesse avuto inizio con l’attacco degli umani al loro reame, quando erano stati uccisi i suoi genitori. Era scontato che Savelle avesse tratto vantaggio dal bombardamento nucleare per eliminare chi intralciava il proprio cammino.

      “Sì. Quasi un secolo prima. Abbiamo perso un po’ di potere quando sono state abolite le giurisdizioni. Poco a poco ci è stata sottratta la magia con il trascorrere del tempo, fino a quasi ucciderci. Quando l’Artefatto Oscuro è stato spostato nel nostro lago ho temuto che saremmo morte. Non so ancora che cosa ci abbia mantenute in vita”.

      “Mi viene da dire che sia stata l’esistenza di Ryker a tenervi in vita” s’intromise Daine. “Sol ha ipotizzato che il reame non sia andato completamente perso perché Savelle non è riuscito ad uccidere l’intera famiglia reale”.

      Melinda scosse il capo, i suoi occhi azzurri erano sgranati. “Ha senso. Grazie agli Dèi ci sei. In quanto Regina delle razze acquatiche ti offro il mio supporto, e giuro fedeltà al tuo trono”.

      Ryker fece l’inchino in risposta, reciprocando anche il sorriso di lei. “Hai un esercito?”

      La sua risata riverberò nella caverna, ed allo stesso modo fece il suono delle campane del vento. Il contenimento realizzato da Ryker non stava mantenendo al sicuro il loro scambio.

      Gli sguardi di tutti furono su loro tre, mettendo Ryker a disagio. Si era dimenticato di dove si trovava, ed aveva parlato troppo liberamente di un argomento che doveva restare segreto. Non sapeva per certo che nessun Fae presente lavorasse con Savelle. Ryker rinforzò quindi l’incantesimo, applicandovi più forza.

      Non significava nulla se fosse circondato da studenti. Questi ultimi venivano manipolati anche più facilmente della popolazione media, grazie al fatto che il loro cibo era compromesso. Per non dimenticare la squadra di assassini della Gullvieg, di cui alcuni membri erano studenti.

      “Le ninfe sono esseri pacifici” gli disse Melinda. “Ma ci saremo per assistervi in ogni modo possibile. Siamo rimaste inerti quando non dovevamo, il che ci è costato tantissimo. Forse siamo prossime all’estinzione, ma non resteremo ferme ancora. Hai dalla tua parte la mia assistenza e quella della mia gente, ogni volta che ti servirà”.

      “Grazie. Non vinceremo se non faremo fronte unito. La contaminazione di Savelle s’insinua più in profondità di quanto tutti si rendano conto. Dovremmo agire insieme per avere la meglio su di lui. E quando lo faremo dovremo ricostruire il nostro reame” la informò Ryker.

      Quando si rese conto che il loro Professore li stava guardando, Ryker sollevò una mano e richiamò ulteriore acqua al proprio fianco, consapevole del modo in cui l’energia attirasse la propria identità.

      Si chiese come avesse fatto a non accorgersi di ciò che portava in sé da una vita. Era così diverso da un Fae normale, ed era scioccante che non avesse rilasciato energia in qualche modo, tradendo prima la propria identità. Dovevano essere stati gli Dèi ad intervenire ed evitare una tale catastrofe.

      Melinda indicò verso l’acqua, incoraggiandolo. “Percepisci i tratti caratteristici di ogni particella. Ogni membro della mia popolazione ha aggiunto un po’ di sé in questo lago. Rispetta tale potere, e seguirà i tuoi ordini”.

      Ryker annuì, obbedendo. L’acqua schizzò ai lati del barattolo. Daine cercò di manipolare l’andamento del liquido mentre Ryker parlò con la ninfa. “Ti terrò aggiornata quando acquisiremo altre informazioni. Nel frattempo puoi farmi sapere se il Fae Oscuro tornerà?”

      “Ti riferirò immediatamente attraverso la fornitura idrica dell’Accademia” gli promise Melinda.

      “Come lo farai? Uscirai dalla doccia? Dubito che a Maurelle farebbe molto piacere” chiese Daine.

      Melinda scoppiò a ridere e scosse il capo. “Quello è uno dei modi che abbiamo per comunicare, ma è trascorso un decennio da quando ho spiato i maschi che facevano la doccia”. Ryker rise alla provocazione della Regina. “Farò in modo di non infastidire la tua compagna in quel