mossa davvero intelligente.â disse Trevor dopo un attimo e si scostò un poâ per guardarla. âAnche se menti posso comunque sentire il tuo odore.â.
Envy fece un passo indietro mentre Trevor si chinò su di lei, coprendole la visuale anche se si era allontanata. Allungando una mano dietro di sé, lei cercò la maniglia della porta. Non voleva pensarci... le spezzava il cuore.
Alla fine le sue dita trovarono la maniglia e la girarono, aprendo la porta. Lei sgattaiolò dentro e fece per chiuderla quando la mano di Trevor scattò e la bloccò.
âSai che ho ragione.â sussurrò Trevor. âLo provi anche tu.â.
Envy sentì le farfalle nello stomaco e chiuse subito la porta. Facendo scattare la serratura, si girò e vi si appoggiò con la schiena, aspettando che Trevor mettesse in moto e se ne andasse. Per qualche motivo le sembrò che lui fosse ancora lì in piedi dietro di lei, in attesa di oltrepassare la porta e stringerla tra le braccia.
Trevor posò i palmi sulla porta che li separava, percependo Envy appoggiata dallâaltro lato. Poteva sentire il suo cuore battere attraverso il legno massiccio e inalò profondamente per calmare i propri nervi. Il suo istinto gli gridava di sfondare la porta e riprendersi ciò che era suo... ma sarebbe stato dannato piuttosto che darle un motivo per smettere di amarlo.
Si accigliò quando non la sentì allontanarsi dalla porta. Avvicinandosi allâostacolo tra loro, poggiò la fronte contro il legno freddo e sospirò.
âEnvy.â sussurrò. âIo ti amo.â.
Fu allora che la sentì correre verso la sua camera da letto.
*****
Jason era seduto su una panchina di pietra davanti a una cripta per riprendere fiato. Non si era imbattuto in nessuna creatura o persona negli ultimi tre minuti ed era un record per quella notte.
Toccando lâanello sperò che in qualche modo lâoggetto si riattivasse. Il suo stomaco era serrato perché non sapeva dove fosse Tiara e se stesse bene. Abbassando un poâ la testa, si rimproverò mentalmente per non essere riuscito a portarla via dal mausoleo. Che razza di protettore era? Lei aveva addirittura dovuto chiedere aiuto a un demone.
âForse dovresti guardare dietro di te.â disse una voce dal nulla.
Gli occhi di Jason scattarono vedendo un uomo dai lunghi capelli neri, in piedi a poca distanza da lui. Sbatté le palpebre quando capì a cosa si riferiva lâuomo.
I peli sulla nuca gli si drizzarono e Jason fece alcuni passi avanti prima di girarsi per vedere cosa câera dietro di lui. Quattro demoni lo fissavano ad un paio di metri di distanza, con la bocca aperta per mostrare i loro denti aguzzi.
âFatevi sotto!â gridò Jason, sentendo una leggera scarica di rabbia. Era stanco di combattere quelle creature. âNon lâavete ancora capito, idioti? Per vivere in un cimitero bisogna essere morti.â.
Angelica sorrise raggiungendo Syn appena in tempo per sentire le imprecazioni di Jason. âEhi Jason, vuoi vedere una cosa?â gli chiese avvicinandosi, e alzò le mani davanti a sé. Aprì la bocca e sussurrò un incantesimo che avrebbe dovuto far implodere i demoni. Per suo sgomento, le creature indietreggiarono allâimprovviso e si dileguarono nel buio.
âGrandioso.â disse Jason, pensando che dipendesse dallâincantesimo.
âDannazione, se la smettessi di spaventarli a morte forse riuscirei ad ucciderne qualcuno in modo decente, stasera.â Angelica sbottò e si girò, trovando Syn proprio dietro di lei. âSei come un repellente per demoni.â.
Jason sorrise quando capì di cosa si stava lamentando. âUn repellente per demoni.â mormorò, ma poi tacque allâistante quando Angelica si girò per guardarlo. âVoglio dire, hai ragione. Hai pienamente ragione.â Quando si è in dubbio è sempre meglio assecondare le donne.
Syn ridacchiò piano âMi sono solo avvicinato, cara. Non posso farci niente se gli Spinnan mi temono, forse erano solo codardi. Vogliamo andare alla ricerca di mostri coraggiosi?â Fu ripagato quando Angelica roteò gli occhi e sorrise. Lei stava iniziando a sciogliersi nei suoi confronti, bene.
Jason si arrese realizzando che quello era lâuomo da cui lo avevano messo in guardia quando aveva iniziato a fare domande su Angelica agli altri. Concludendo che quella era una strada ormai senza speranza, sospirò e riportò lâattenzione allâanello.
âQuesto stupido coso è inutile... quella sua specie di GPS maledetto devâessersi rotto.â ringhiò, e cercò di togliersi lâanello. Ci provò per un poâ ma poi si arrese quando sentì il dito schioccare. Lo osservò di nuovo per un attimo e piegò la testa di lato. Forse era un bene che non potesse toglierlo perché, se lo avesse fatto, probabilmente sarebbe finito in mano a quelle dannate creature.
âCome faccio a proteggere Tiara se non so dove diavolo è?â imprecò contro lâanello. âNon è il momento di mettersi a dormire.â.
âPosso vederlo?â gli chiese Angelica, allungando la mano. Riconobbe lâanello dai ricordi che Zachary aveva condiviso con lei, il suo potere la incuriosiva.
Jason non poté fare a meno di guardare Angelica meravigliato. Gli teneva dolcemente la mano ed esaminava lâanello con occhio critico. Il tocco della sua pelle morbida era molto rilassante... poi lui tremò quando Syn si mise a ridere.
Jason alzò lo sguardo e lo vide con la coda dellâocchio. Quella risata era stata un poâ troppo spaventosa. Lâincontro con Kane, la scorsa notte, lo aveva terrorizzato, ma questo tizio... probabilmente era Satana a cercare lui sotto il letto o nellâarmadio prima di andare a dormire.
Syn guardava con pazienza mentre Angelica teneva lâaltra mano ad un centimetro dallâanello. Vederla mordersi il labbro in concentrazione lo stava annientando. Allungando una mano, la posò sulla sua intrecciando le loro dita. Avvicinandosi, strofinò la guancia sui suoi capelli morbidi, stringendola dolcemente a sé con lâaltra mano.
Angelica rimase stupita nel sentire allâimprovviso ciò che stava cercando. âCosì non vale.â sussurrò, ma poi cercò subito lâaura dellâanello da cui era attratta. Percepiva due sentieri provenienti da destra... uno illuminato e uno oscuro. Presa da una morbosa curiosità , iniziò a seguire quello buio per vedere dove conduceva.
âBasta così.â disse piano Syn e le allontanò la mano dallâanello. âNon è legato soltanto alla ragazza, ma anche alla mente del demone. Dobbiamo stare attenti a non invocarlo per sbaglio.â.
Angelica deglutì e annuì sapendo che lui aveva ragione, lei aveva sentito il potere del demone nellâanello. Lasciò che i capelli le scivolassero davanti agli occhi per nasconderli mentre osservava le loro mani ancora intrecciate. Era un qualcosa di intimo e sensuale allo stesso tempo, un gesto semplice che fece vacillare la sua mente.
âà ancora vivo?â Jason digrignò i denti e allontanò la mano immaginando un demone che irrompeva fuori dallâanello. Se quello che Nile aveva detto su Deth fosse vero, allora quel demone non sarebbe uscito dallâanello come il genio della lampada. âNon mi serviva un altro motivo per volermi sbarazzare di questo coso.â.
âLa ragazza è incosciente.â lo informò Syn stringendo gli occhi, non gradiva lâaura dellâanello. Aveva sentito il demone girarsi per guardarlo ma era riuscito ad interrompere la connessione prima di essere visto. Non sapeva che tipo di oscurità avrebbe portato con sé quella creatura se fosse tornata sulla Terra.
âIncosciente? Un motivo in più per trovarla.â disse Jason, dimenticando la sua paura dellâanello.