Amy Blankenship

Sangue Contaminato


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che lo sapessi.” Jason aggrottò la fronte. “Che tutti i membri della squadra lo sapessero, ormai.”.

      â€œSapere cosa?” chiese Angelica frustrata.

      â€œZachary si è infuriato quando il demone è sparito con Tiara e ha fatto esplodere il nido di quelle creature. Il demone che le allevava è bruciato lì dentro e Zachary ha perso i sensi tra le fiamme subito dopo l’esplosione.”.

      Vedendo lo shock sul suo viso, Jason continuò subito “Sta bene, Ren lo ha portato via e sono scomparsi... non lo vediamo da allora. Probabilmente Storm sa dove sono andati perché era lì quando è successo.”.

      â€œE Tiara è stata rapita da un demone?” Angelica sentì il battito cardiaco accelerare. Non c’era da meravigliarsi che Zachary si fosse infuriato.

      â€œNon esattamente.” dichiarò Jason. “È difficile da spiegare. Il punto è che lei è svenuta mentre se ne stava andando con l’altro demone e finché questo coso non riprende a funzionare io non so nemmeno se sta bene, né da dove iniziare a cercarla.” Frustrato, diede un colpo all’anello con l’altra mano nel tentativo di farlo funzionare di nuovo.

      Senza dire un’altra parola, Angelica si affrettò verso l’ingresso del cimitero, prendendosi mentalmente a schiaffi per il proprio egoismo. Era stata così occupata con Syn e i mostri da non essere lì per guardare le spalle a Zachary... per una volta che gli serviva il suo aiuto.

      Le lacrime le annebbiarono la vista e lei le asciugò con rabbia, per poi trovarsi Syn davanti. Le sue braccia la circondarono per fermarla ma, prima che ciò potesse accadere, lei iniziò a dimenarsi contro di lui. Lo colpì al petto con i suoi piccoli pugni sapendo che non gli avrebbe fatto male, ma il suo primo istinto era di spazzare via tutto ciò che la separava dal suo migliore amico.

      â€œLasciami andare.” sibilò Angelica, più arrabbiata con se stessa che con lui. Era per questo che non voleva avvicinarsi a nessuno. Aveva scelto l’amicizia di Zachary perché lui era forte e non le avrebbe dato alcun motivo per piangere. Se era svenuto nel suo stesso fuoco allora qualcosa non andava.

      Syn le strinse le mani intorno al polso e la tirò a sé con un ringhio “Ora ti mostrerò cos’altro possiamo fare insieme.” Affondò le labbra sulle sue nel tentativo di alleviare la fame gelosa che sentiva crescere dentro di sé.

      Angelica si calmò e spalancò gli occhi nel momento in cui le loro labbra si sfiorarono. Sentì le ginocchia indebolirsi quando Syn le catturò il labbro inferiore nel bacio. Il movimento era così lento e sensuale che il suo inguine quasi andò in fiamme. L’impulso di ricambiare il bacio la assalì con violenza.

      Prima di soddisfare quel crescente bisogno, lui si scostò e lei si ritrovò a fissarlo in quegli occhi ametista. Disorientata com’era le ci volle un po’ per notare che adesso c’era un muro dietro di lui e che non soffiava più alcuna brezza.

      Syn aspettò che la sua compagna si riprendesse dall’estasi che aveva appena suscitato in lei prima di lasciarle il polso. Non c’era bisogno di baciarla per teletrasportarsi, ma se lei credeva di sì allora non l’avrebbe di certo contrariata.

      Angelica si girò, sorpresa di trovarsi nell’ufficio di Storm. Osservò rapidamente la stanza prima di vedere Zachary. Era dietro una barriera traslucida... sdraiato su un letto fatto delle sue stesse fiamme, proprio come aveva detto Jason. Vedendolo in quello stato emise un singhiozzo sommesso.

      I suoi passi erano lenti mentre si avvicinava alla barriera. Non aveva mai visto quelle fiamme nere e capì che non era un buon segno.

      â€œCosa c’è che non va?” sussurrò, chiedendosi se Zachary potesse sentirla.

      Posando le mani sulla barriera vide un flusso simile ad acqua scintillante scorrerle tra le dita e scomparire prima di colpire il pavimento. La barriera divenne blu elettrico attorno alle sue mani e lei spinse per testarne la resistenza.

      â€œZachary, apri gli occhi. Ti prego... solo per farmi sapere che stai bene.” Angelica sentiva la speranza diminuire al passare di ogni secondo in cui lui non rispondeva.

      I suoi capelli biondi gli svolazzavano intorno al viso e il suo corpo oscillava leggermente tra le fiamme, facendole capire che erano loro a tenerlo sospeso da terra. Ciò che la spaventava di più era la sua totale immobilità... non capiva neanche se stava respirando.

      â€œÃˆ un incantesimo, Zachary? È stato qualcuno a farti questo? Sto arrivando, tieni duro.” Chiuse gli occhi e iniziò a spingere mentalmente sui sigilli intorno alla barriera. Poteva farlo... doveva farlo... per Zachary.

      Syn era rimasto in silenzio, concedendole privacy con il suo amico, ma non poteva più sopportare il suo dolore. Avanzando dietro di lei, posò le mani sulle sue... rafforzando la barriera invece di aiutarla a farla cedere.

      â€œPerché? Perché mi stai fermando?” chiese Angelica incredula.

      â€œPerché non credo che Zachary sarà molto contento quando si sveglierà e scoprirà che ti ha ferita con il suo fuoco di fenice. Non sta morendo... si sta rigenerando. E a giudicare dall’aspetto, conserverà tutti i suoi poteri al risveglio.”.

      Angelica voltò le spalle alla barriera per non vedere la terribile immagine di Zachary che bruciava. Sentendo bisogno di conforto, avvolse le braccia intorno alla vita di Syn e nascose il viso contro il suo petto.

      Syn la strinse tra le braccia, dandole la sicurezza che lei stava cercando in silenzio. Guardò Zachary e si chiese cosa sarebbe successo ad Angelica in questa vita se non l’avesse trovata. La sua amicizia con Zachary si sarebbe trasformata in qualcosa di più intimo?

      Strinse ancora di più le braccia intorno a lei, affondando il viso nei suoi capelli scuri, e decise di non pensarci. Lei voleva bene a quella fenice e lui era contento... ma era giunto il momento che la sua compagna ricordasse il suo vero amore.

      Damon incrociò le braccia sul petto e si appoggiò al deposito degli attrezzi dei custodi del cimitero. In quell’area non c’erano cacciatori perché era un angolo abbastanza appartato e remoto del cimitero. Sembrava anche il rifugio per parecchi Spinnan sopravvissuti, quasi come se stessero cercando di riunirsi e nascondersi.

      Aveva promesso ad Alicia di farla combattere e, tutto sommato, quello era un posto eccellente per farlo... finché c’era lui a fare da arbitro. Quegli Spinnan erano deboli rispetto alla maggior parte delle creature che ora vagavano in città, tuttavia aveva consentito ad Alicia di combatterne soltanto uno per volta.

      Quando uno Spinnan coraggioso cercava di sorprenderla alle spalle, lui lo annientava prima che si avvicinasse abbastanza da distrarla. Distruggere i mostri diretti verso Alicia gli dava un senso di soddisfazione e lo divertiva. Lei non era niente male per essere una principiante.

      Aveva anche notato una drastica diminuzione delle creature dopo l’esplosione di qualche ora prima e concluse che qualcuno doveva aver trovato il nido e lo aveva distrutto. Personalmente non gli sarebbe dispiaciuto dare un’occhiata al demone che generava quegli esseri orrendi, ma non se ne preoccupò più di tanto... probabilmente era brutto quanto loro.

      Sentendo dei passi e delle voci provenire dagli alberi ai piedi della collinetta su cui si trovava, Damon raggiunse l’angolo del capanno e andò ad indagare. Quel lato del cimitero era costeggiato da pini alti e maestosi che lo separavano da un quartiere suburbano.

      Essendo così vicino alle case, Damon si chiese come mai nessuno avesse sentito niente durante la notte, né fosse venuto a controllare. Un paio di volte gli era sembrato di aver visto il luccichio di una barriera intorno all’area, ma pensava che fosse la sua immaginazione. Se c’era una barriera allora forse i cacciatori di demoni