Silvio Pellico

Poesie scelte


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rel="nofollow" href="#ulink_e32c18b3-7ea1-5897-8785-a76d3410af45">Indice

      LANCIOTTO e Detti.

      LANCIOTTO.

      Turbati siete?... Eri placata or dianzi.

      GUIDO.

      Diman, Francesca, partirem.

      LANCIOTTO.

      Che dici?

      GUIDO.

      Francesca il vuol.

      FRANCESCA.

      Padre!

      GUIDO.

      Oseresti?...

      (Parte guardandola minacciosamente.)

       Indice

      LANCIOTTO e FRANCESCA.

      FRANCESCA.

      Ahi, crudo

      Più di tutti è mio padre!

      LANCIOTTO.

      Abbandonarmi

      Più non volevi; io ti credea commossa

      Dal dolor mio. Per fuggir Paolo, d'uopo

      Che tu parta non è; partir vuol egli.

      FRANCESCA.

      Partir?

      LANCIOTTO.

      Funesta gli parria la vita

      Ne' suoi penati, ove abborrito ei fosse.

      FRANCESCA.

      Tanto gl'incresce?

      LANCIOTTO.

      Invan distornel volli;

      Di ripartir fe' giuramento.

      FRANCESCA.

      Ei molto

      Te ama...

      LANCIOTTO.

      Soave e generoso ha il core.

      Debole amor (pari m'è in ciò) non sente...

      E pari a me, d'amor vittima ei vive!

      FRANCESCA.

      D'amor vittima?

      LANCIOTTO.

      Sì. Non reggerebbe

      Il tuo medesmo cuor, se tu l'udissi...

      FRANCESCA.

      Or perchè viene a queste piagge adunque?

      Cred'ei che m'abbia alcun altro fratello

      Onde rapirmel?... Per mio solo danno,

      Certo, ei qui venne.

      LANCIOTTO.

      Ingiusta donna! Ei prega,

      Pria di partir, che un sol istante l'oda,

      Che un solo istante tu lo veggia.—Ah, pensa

      Ch'ei t'è cognato; che novelli imprende

      Lunghi viaggi; che più forse mai

      Nol rivedrem! Religion ti parli.

      Se un nemico avess'io, che l'oceàno

      In procinto a varcar, la destra in pria

      A porgermi venisse... io quella destra

      Con tenerezza stringerei, sì dolce

      È il perdonar.

      FRANCESCA.

      Deh, cessa!.. Oh mia vergogna!

      LANCIOTTO.

      Chi sa, direi, se quel vasto oceàno,

      Fin che viviam, frapposto ognor non fia

      Tra quel mortale e me? Sol dopo morte,

      In cielo... E tutti noi là ci vedremo...

      Là non potremo esser divisi. Oh donna,

      Il fratello abborrir là non potrai!

      FRANCESCA.

      Sposo, deh, sappi... Ah, mi perdona!

      LANCIOTTO.

      Vieni,

      Fratello!

      FRANCESCA.

      Oh Dio!

      (Si getta nelle braccia di Lanciotto.)

       Indice

      PAOLO e Detti.

      PAOLO.

      —Francesca!... eccola... dessa!

      LANCIOTTO.

      Paolo, t'avanza.

      PAOLO.

      E che dirò?—Tu dessa?—

      Ma s'ella niega di vedermi, udirmi

      Consentirà? Meglio è ch'io parta, in odio

      Le sarò men.—Fratel, dille che al suo

      Odio perdono, e che nol merto. Un caro

      German le uccisi; io nol volea. Feroce

      Ei che perdenti avea le schiere, ei stesso

      S'avventò sul mio brando; io di mia vita

      Salvo a costo l'avria.—

      FRANCESCA.

      (Sempre abbracciata al marito, senza osar di levar la faccia.)

      —Sposo, è partito?

      Partito è Paolo?.. Alcuno odo che piange;

      Chi è?

      PAOLO.

      Francesca io piango; io de' mortali

      Sono il più sventurato! Anche la pace

      De' lari miei non m'è concessa. Il core

      Assai non era lacerato? assai

      Non era il perder... l'adorata donna?

      Anche il fratello, anche la patria io perdo!

      FRANCESCA.

      Cagion mai non sarò ch'un fratel l'altro

      Debba fuggir. Partir vogl'io; tu resta,

      Uopo ha Lanciotto d'un amico.

      PAOLO.

      Oh! l'ami?...

      A ragion l'ami. Io pur l'amo... E pugnando

      In remote contrade... e quando i vinti

      E le spose e le vergini io salvava

      Dal furor delle mie turbe vincenti,

      E d'ogni parte m'acclamavan tutti

      Fortissimo guerrier, ma guerrier pio...

      Dolce memoria del fratello amato

      Mi ricorreva, e mi parea che un giorno

      Mi rivedrebbe con gentile orgoglio...

      E tutta Italia e sue leggiadre donne

      Avrian proferto amabilmente