Amy Blankenship

Legami Di Sangue


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sarebbe durata per giorni, sorrise, sapendo che ne era valsa la pena. Ren era in posizione e, adesso che Angelica era in città, lei doveva richiamare un altro potere nascosto in grado di ribaltare completamente la situazione a loro favore...avevano bisogno degli dei al loro fianco.

      *****

      Ren aveva trascorso l’ultima settimana a creare una mappa della città percorrendo tutte le strade. Grazie al download dei file del PIT sapeva dov’erano alcuni non umani, ma mentre camminava o guidava la sua moto, aveva sentito pervaso da un potere che non apparteneva agli esseri in quella lista.

      Accese l’enorme schermo che ricopriva una parete dello studio, poggiandovi la mappa e sedendosi sulla poltrona dietro la scrivania. Per chiunque altro, la mappa avrebbe potuto somigliare ad una decorazione natalizia, poiché era piena di puntine luminose di diversi colori.

      Erano i colori che adesso stava studiando. Poteva vedere esattamente dove si trovavano i mutanti...era stato anche al Moon Dance e al Night Light. L’angolo delle sue labbra si contorse al ricordo. Aveva commesso l’errore di ordinare l’Heat ed era andato tutto bene finché non aveva deciso di tornare a casa. Nel momento in cui si trovava a metà strada, si ritrovò lontano dai mutanti e completamente ubriaco.

      Il territorio dei mutanti era evidenziato per lo più da luci verdi con un paio di puntine rosse e blu...quella blu era la squadra del PIT stazionata in quella zona e tutto quello che accadeva lì era di loro competenza...lo stesso valeva per il branco di lupi.

      Per quanto lo riguardava, Michael, Damon e Kane erano cani sciolti, facendo guadagnare loro il colore giallo, mentre la loro progenie senz’anima che si muoveva furtivamente tra le ombre della città era di color rosso sangue. Almeno quel branco di codardi erano abbastanza gentili da dormire tutti insieme durante il giorno e tendevano a restare uniti di notte, il che rendeva più facile delineare il loro territorio.

      Ora, per i caduti la storia era diversa. All’inizio era stato difficile individuarli, ma ultimamente erano così instabili che aveva rinunciato, anche se capiva quando erano vicini...poteva sentirli. Ripensò alla lezione di storia che aveva sentito da Storm.

      La versione breve era che i caduti avevano quasi distrutto il loro mondo attraversando la nostra dimensione e rapendo alcune donne perché le trovavano belle. Rapirle era stato solo il primo errore. Una volta tornati dall’altra parte del tunnel spazio-temporale, essi si erano accoppiati a turno con le donne rapite.

      Il problema era che...i bambini nati da tali unioni non erano come loro si aspettavano e nascendo provocavano la morte delle donne umane.

      Solo una piccola percentuale dei bambini era nata con il sangue dei caduti e solo uno su cento era femmina. Gli altri venivano additati come ‘demoni’...ibridi senza sangue. La maggior parte degli ibridi erano quelli che gli umani chiamavano ‘mostri’. Quando quei mostri si ribellarono ai loro creatori, i caduti iniziarono a ripulire il loro mondo da tutti gli ibridi...che fossero mostri o no.

      Una volta terminato il genocidio, essi scoprirono che nel loro mondo c’erano ormai dozzine di maschi per ogni singola femmina. Così gli idioti ripercorsero il tunnel, questa volta lasciando le loro creature nella nostra dimensione mentre si accoppiavano con quante più donne potevano...il più in fretta possibile.

      Quando i bambini nascevano e le madri morivano, i caduti prendevano tutti quelli nati con sangue puro e li riportavano nel loro mondo, abbandonando qui gli ibridi. Non avendo bisogno dei figli maschi che erano nati, li prendevano e li addestravano a combattere contro i loro fratelli mezzosangue.

      Prima che quei ragazzi raggiungessero la pubertà, i sovrani caduti li inviarono qui e chiusero il tunnel tra le due dimensioni...abbandonando qui tutti i bambini tranne le femmine, per le quali avevano sacrificato così tante vite.

      La storia non finisce qui. Quei giovani guerrieri erano stati addestrati a fare la stessa cosa che avevano fatto i loro padri...creare fratture nella dimensione...e non solo in quella che portava al loro mondo d’origine. Quella nuova era solo ad un soffio da noi. Si può supporre che da qui derivi la teoria dell’Inferno. Era così vicina che gli umani con sensi acuiti potevano sentirla e a volte vederla.

      Mentre i guerrieri cercavano gli ibridi, scoprirono che molti dei loro rivali erano altrettanto potenti come i caduti purosangue. Ci fu spargimento di sangue su entrambi i fronti ed è stato anche documentato che alcuni caduti furono trascinati nell’altra dimensione insieme agli ibridi.

      I sovrani assassini che avevano mandato qui i loro figli sapevano che era una condanna a morte. Essi contavano sul fatto che i loro discendenti si ammazzassero a vicenda e sistemassero il disordine che loro stessi avevano lasciato dietro di sé.

      Soltanto pochi di quei ragazzi vagavano ancora sulla terra e la maggior parte di essi era più giovane del primo gruppo, essendo arrivati dopo la fine della guerra e dopo la fuga degli ibridi sopravvissuti. Secondo Ren, era a quel punto che le cose si misero male. Non tutti gli ibridi erano ciò che si potrebbe definire ‘demoni’...e, se non rintracciati, potevano fondersi con gli esseri umani e gli animali...generando altri ibridi per oltre un millennio.

      Il grande segreto che Storm proteggeva era che la maggior parte delle creature paranormali, mutanti e mannari, o degli esseri umani con una minima abilità paranormale fossero con molta probabilità i discendenti di qualcuno di questi ibridi...ciò comprendeva anche i poteri di succubo che Ren usava per rintracciarli e che usava contro di loro. Pensare di essere parzialmente un ibrido faceva sentire Ren ancora a disagio.

      In sua difesa, era abbastanza sicuro che i demoni che aveva ucciso in passato non erano di entità salvifica...o comunque era autodifesa perché avevano cercato di ucciderlo.

      A peggiorare le cose c’era che Storm gli aveva svelato che alcuni ibridi originali non fossero malvagi, anche se emanavano la stessa aura di un demone di alto livello. E se questo non era abbastanza, allora bastava aggiungere il fatto che un vampiro non fosse affatto un ibrido...ma una cosa completamente diversa che aveva invaso la terra.

      Ren si strofinò la tempia sinistra, fissando ancora la mappa. Tutta l’area tracciata, in cui aveva sentito una spinta di energia, era buia e, considerando che Misery non rimaneva mai nello stesso posto...era la maggior parte della città. Ma tenendo conto che lei aveva un debole per i vampiri senz’anima, poteva solo permetterle di rivendicare le aree vicine al nido di vampiri.

      Ciò lasciava un sacco di poteri fuori dall’elenco e tra di essi si nascondeva il motivo della sanguinosa profezia di Storm. A proposito di Storm, non lo aveva visto da quando aveva detto di tornare sull’isola e finora non si era fatto vivo nessuno che dichiarasse di essere un membro del PIT.

      Ren sorrise, sapendo esattamente come ottenere l’attenzione di Storm. Era entrato così in sintonia con il sistema informatico high-tech che non doveva fare altro che trovarsi nella stessa stanza con esso. Vide lo schermo del computer illuminarsi quando si collegò al sistema principale del PIT, poi caricò la mappa dietro i firewall che solo lui e Storm potevano eludere.

      Di solito ci volevano solo pochi minuti prima che Storm rispondesse o comparisse, perciò quando i minuti trascorsero senza una risposta, Ren si preoccupò. Poi lo schermo si illuminò.

      Storm apparve sullo schermo in modo che Ren potesse vederlo e si scostò dal naso un fazzoletto macchiato di sangue, prima di appoggiarsi alla sedia e sorridere a Ren attraverso la webcam.

      Ren aggrottò la fronte e vide che Storm era nella casa sull’isola. “Mi sorprende che tu non sia venuto di persona...ma a quanto pare hai infranto di nuovo le regole.” lo rimproverò Ren con un sopracciglio alzato.

      â€œIl flusso temporale nella tua zona mi impedisce di venire e mi provoca un tremendo mal di testa.” spiegò Storm, tenendo in mano il panno insanguinato.

      â€œE allora smettila di provarci.” Ren gli lanciò un’occhiataccia.

      Storm annuì. “Dovremo rimanere in contatto in questo modo finché