suona bene.â Ren si accigliò, chiedendosi silenziosamente perché Storm non avesse ancora le risposte alle sue stesse domande. Per qualcuno capace di viaggiare nel futuro era strano non sapere chi avrebbe vinto una guerra.
âNon sarò in giro per un poâ poiché dovrò rintracciare buona parte delle squadre. Anche se lavorano in coppia hanno la cattiva abitudine di scomparire dal radar e seguire casi per conto loro quando li trovano.â Si passò le mani tra i capelli. âSarà difficile rintracciarli persino per me.â
âE quando li scaricherai qui io dovrò fargli da babysitter?â gli chiese Ren, desiderando un chiarimento.
âNo.â Storm scosse la testa e sorrise a quel pensiero. âNon sono bambini. Il loro compito è uguale al tuo...proteggere la città . Comunicare tra voi sta a te. Ma con il tuo potere, puoi creare una griglia della città per mostrare loro quali sono tutte le zone calde. Questa è solo la base, per ora. Tu e Zachary sarete gli unici a potermi contattare quando non ci sono.â
âSul serio?â Ren scuoteva la sedia avanti e indietro, incuriosito da tutto quel mistero. âPensavo di essere io lâasociale tra me e te.â dichiarò Ren. âHai intenzione di scomparire?â Doveva essere uno scherzo...ma, quando notò lâespressione di Storm, smise di dondolarsi sulla sedia.
Storm si strofinò la nuca, dovendo stare molto attento alle proprie parole. âSono un viaggiatore nel tempo in questa dimensione, ma se in unâarea le pareti dimensionali sono assottigliate o rotte... ...allora il mio potere viene rifiutato.â Per dirla con un eufemismo.
Capire Storm era diventata una scienza per lui e Ren capì improvvisamente la ragione per cui Storm non sapeva chi avrebbe vinto la battaglia. âFin qui ti seguo.â gli disse.
Storm si avvicinò alla grande finestra che si affacciava sullâoceano e picchiettò sul vetro. âQuesto vetro è più che antiproiettile.â Sospirò mentre si girava e vi si appoggiò. âMa non protegge dal male.â Fece un cenno con la testa verso il divano da cui si era appena alzato e sussurrò parole dimenticate dalla storia.
Ren gridò quando il soffitto e il pavimento si illuminarono con un ampio cerchio che circondò buona parte del lato destro della stanza, con il divano al centro. Poteva anche vedere le pareti luminose della barriera, che collegavano il cerchio sul soffitto al cerchio sul pavimento.
âChe cosâè?â Cercò di trattenere lo stupore dalla propria voce ma fallì miseramente.
âIn termini tecnici...è una trappola per demoni.â rispose Storm, gongolando del fatto di aver ufficialmente stupito Ren, cosa molto difficile da fare. âVaâ avanti...cammina attraverso la barriera. Non ti farà del male.â
Ren allungò una mano ma si fermò prima di toccare. âDevo aspettarmi un ospite demoniaco?â
Storm inclinò la testa. âLascia che ti ricordi una cosa. Se un figlio di caduti ti si avvicina, allora sarai tu a diventare...il demone.â Abbassò la voce facendola suonare terrificante mentre diceva âil demone.â Lui e Ren non erano dâaccordo a riguardo. Ren aveva ancora pregiudizi su tutto quello che non capiva.
Ren fece un passo indietro da ciò in cui Storm gli diceva di entrare. Ci mise alcuni secondi per pensare ad una buona risposta. âAlmeno sarò io quello che sa dovâè la chiave della gabbia. La domanda è...come faccio ad intrappolarli, metto esche per demoni sul divano?â
Storm sorrise e spinse Ren nel cerchio.
Ren girò su se stesso e fece per tornare verso Storm, ma si imbatté in quello che gli sembrava ghiaccio. Indietreggiando, poggiò i palmi su di esso e rimase stupito nel vedere le pareti della barriera incresparsi dove lui lâaveva toccata, come se la superficie fosse fatta di acqua.
Colpendola di nuovo ringhiò verso Storm âIo non sono un demone!â
Storm alzò un sopracciglio âBene, sono contento di avere questa nel nostro sistema.â
Ren colpì il muro di...qualsiasi cosa fosse fatto.
âRilassati, ho modificato lâincantesimo per intrappolare tutto quello che non è umano e siccome tu sei un succubo e io sono a portata di mano...â sorrise di nuovo, sapendo che questa era una lezione che Ren doveva imparare. âA meno che tu non voglia darmi del demone?â
âHo capito. Spingo la cosa nel cerchio e non devo entrare nella trappola. Ora fammi uscire.â
Storm pronunciò lâincantesimo quasi allo stesso modo di prima, cambiando solo poche sillabe.
Ren imparava alla svelta e aveva già memorizzato i due incantesimi prima di tornare a rifugiarsi dietro la scrivania. Piombò il silenzio prima che Storm sentisse svanire lâumorismo del momento precedente e riprendesse a parlare.
âQuesto castello si trovava in Scozia. Lâho portato qui mattone dopo mattone e lâho ricostruito durante la âcorsa alla terraâ ma le migliorie sono più recenti. Ci sono trappole per demoni in quasi tutte le stanze e tu sei lâunico che può farle innescare.â
âà davvero bello.â annuì Ren, chiedendosi dove volesse arrivare Storm. A volte le sue storie erano più lunghe di quelle di un vecchio che ripercorre i suoi ricordi senza tempo. Gli era permesso parlare del passato quanto voleva, mentre era pericoloso dire qualsiasi cosa sul futuro.
Una volta aveva chiesto a Storm perché non trascorresse il suo tempo nel passato a correggere tutti gli errori dellâumanità , ad esempio facendo fuori Hitler. Fu allora che lui gli aveva detto che i propri poteri avevano dei limiti...sembrava che cercare di cambiare la storia dellâumanità fosse uno di quelli.
âQuesto castello era un regalo di nozze per un mio caro amico.â Storm guardò fuori dalla finestra con la vista della terra che toccava lâoceano...era davvero mozzafiato. Lui deglutì, mettendo da parte il tormentoso ricordo per ora.
Guardando di nuovo Ren, Storm capì che per una volta qualcuno oltre a lui aveva bisogno di un indizio di ciò che stava per accadere. Poiché il suo potere ricorreva a fastidiose regole che gli impedivano di vedere le cose più importanti e di alterare le questioni di cuore, avrebbe dovuto trovare una buona ragione per cui Ren desiderasse restare.
Riusciva già a sentire il dolore nella propria mente a causa delle regole che stava per infrangere, ma lo ignorò.
âQuesto posto non resterà qui per molto se non riesco a cambiare il futuro.â La sua voce assorbì la rabbia che lui stava provando mentre combatteva il dolore. âPrima di decidere di portarti qui, sono stato nel futuro diverse volte...solo ad un paio dâanni da adesso. Ogni volta il risultato era diverso e ciò è dovuto ad uno spostamento dimensionale...o a molti spostamenti, proprio qui a L.A.â
Storm si asciugò il sangue che iniziava a colargli dagli occhi e dal naso. âLâultima volta che ho cercato di venire qui...una parte del castello era crollata e le pareti rimaste in piedi erano ricoperte di sangue secco.â
âBasta.â Ren lo guardò, non gli piaceva il modo in cui il volto di Storm era sbiancato quando era iniziato il sanguinamento. Storm aveva sempre scherzato sul non poter dire a nessuno il loro futuro...dirlo lo avrebbe ucciso, ma Ren non trovò divertente constatare che quella era la verità . âHo afferrato il concetto, il resto lo scoprirò da solo.â
Storm barcollò fino alla sedia tenendosi la testa. âSto cercando di pareggiare le probabilità portando a L.A. più aiuti possibili.â
Ren si alzò e si avvicinò alla scrivania afferrando la spalla di Storm, e in un attimo tornarono sullâisola. âSe provi di nuovo a parlarmi del futuro ti prendo