proprio sangue guardiano e lo lanciò contro i demoni che avanzavano, riducendoli in mille pezzi.
Yuuhi allontanò lo specchio delle anime da Hyakuhei, che aveva distolto lo sguardo per la delusione.
La voce di Hyakuhei rimase calma, «Non importa, l’incantesimo durerà solo un paio d’ore, dal momento che il Tenshi è stato ucciso.». Non aveva alcun rimpianto perché avrebbe avuto altre possibilità per catturare la sacerdotessa. Aprì il palmo della mano, rivelando i piccoli frammenti di cristallo che l’avrebbero condotta da lui. «Lei verrà da me.» disse con voce seducente mentre Yuuhi guardava di nuovo nello specchio.
Toya era così sconvolto da non accorgersi nemmeno che le nuvole nere erano scomparse e il sole splendeva di nuovo. Avvicinò Kyoko in modo che la sua testa gli poggiasse sulla coscia mentre s’inginocchiava. Non vedeva nessuna ferita, ma l’idea che potesse morire lo spaventava terribilmente. Non si curò degli altri che si strinsero intorno a lui.
Kamui gli s’inginocchiò accanto, «Sta bene?» gli chiese, guardando Kyoko con un nodo in gola. «Avrei dovuto proteggerla.» sussurrò, allungando una mano e sfiorandole la guancia con la punta delle dita. «Kyoko, ti prego svegliati… fallo per me. Avanti, perché non ti svegli?». Il tremito nella voce di Kamui spazzò via il senso di colpa che provava per non averla salvata.
Fu Shinbe a rispondere: «Ho riconosciuto il demone che era con lei. Avevo studiato i suoi segreti, un po’ di tempo fa. È un Tenshi. È molto debole negli attacchi fisici e può essere distrutto facilmente. Il suo vero potere è un ingannevole incantesimo d’amore.». Rivolse a Toya la domanda successiva: «Non l’ha baciata, vero?».
Toya annuì, ricordando il lampo di gelosia che lo aveva attraversato quando la bella creatura aveva osato baciare Kyoko.
Shinbe sospirò e si portò la mano agli occhi, poi sbirciò tra le dita, «Allora potremmo avere un problema quando si sveglierà.».
Toya sentì lo stomaco stringersi al pensiero che Kyoko fosse ferita in qualche modo. «Shinbe, qual è il problema? Che tipo di incantesimo le ha fatto quel bastardo? C’è un modo per aiutarla? Un antidoto o qualcosa del genere?» chiese con calma, senza distogliere lo sguardo da lei per paura di vederla smettere di respirare. Non si era mai sentito così paralizzato in vita sua.
«Be’, il Tenshi le ha lanciato un incantesimo d’amore quando l’ha baciata. È tutto ciò che so. Probabilmente la stava portando da Hyakuhei quando hanno iniziato a sprofondare nel vuoto che si era aperto. Ma, dal momento che hai ucciso il demone, l’incantesimo non dovrebbe durare molto a lungo.». Shinbe guardò Toya con aria preoccupata, desiderando che i suoi studi fossero stati più approfonditi… per il bene di tutti.
Toy, accigliato, si scostò da lei e si alzò in piedi. Il suo battito accelerò quando chiese: «Che cos’è un incantesimo d’amore e perché Hyakuhei vuole Kyoko sotto il suo effetto?». Poi capì quali erano le intenzioni del nemico. Strinse i pugni, aprendo e richiudendo subito gli occhi, «Maledetto bastardo! Lo ucciderò!».
Si sedette di nuovo accanto a Kyoko e chise: «Be’, che cosa accadrà quando si sveglierà, adesso che Hyakuhei non è qui?». Toya cercava di nascondere la rabbia che provava al pensiero che Hyakuhei volesse Kyoko.
Shinbe si chinò e rispose: «Scopriamolo.», sfiorando la ragazza su una guancia. «Kyoko, tesoro. Svegliati.». Sorrise quando le sue ciglia cominciarono a muoversi. Suki si sedette accanto a lui in attesa che Kyoko aprisse gli occhi, per vedere se era tutto a posto.
La vista di Kyoko era sfocata quando aprì gli occhi. Il petto le faceva male. Alzò una mano, posandola sul cuore e chiuse gli occhi per un secondo. Poi sentì Shinbe: «Kyoko, stai bene?». Era chino su di lei, ora vedeva meglio.
Kyoko lo fissò per un momento, sentendo ogni nervo del proprio corpo prendere vita. Dio, Shinbe era bellissimo con i lunghi capelli blu notte che gli incorniciavano il viso perfetto.
I suoi occhi sembravano cristalli di ametista mentre la guardava. «Sto bene.» gli disse, poi si mise a sedere e gli avvolse le braccia intorno al collo per avvicinarlo. «Oh, Shinbe. Ti amo così tanto.».
Gli occhi di Shinbe emanarono un lampo di gioia pura quando Kyoko lo abbracciò. Dimenticando che gli altri stavano guardando, le sorrise e le chiese: «Kyoko, tesoro, mi darai un figlio?».
Lei sorrise, «Lo vorrei tanto.». Aspettava mentre Shinbe le guardava le labbra. In quel momento, l’arma di Suki colpì Shinbe in testa, stordendolo. Lui rimase a bocca aperta per il dolore, come se stesse morendo.
Kyoko si accigliò quando Shinbe cadde di colpo a terra. Leggermente confusa, si voltò a guardare Suki che stava poggiando la sua arma a terra con uno sguardo compiaciuto.
«Aaah, Suki.» disse Kyoko strisciando verso di lei e sorridendo sensualmente. Raggiungendola, le sfiorò una guancia, «Sei così bella.».
Suki spalancò gli occhi mentre strisciava all’indietro nel tentativo di scappare, ma Kyoko la seguiva, continuando a sorridere.
Toya se ne stava seduto lì, troppo stordito per fare qualsiasi cosa. Aveva appena visto Kyoko infatuarsi di Suki.
«Toya, ti prego portala via!» Suki sembrava avere più paura di Kyoko che di qualsiasi altro demone.
Toya sorrise e afferrò Kyoko da dietro, cingendole la vita e facendola sedere in braccio. Sorrise a Suki finché Kyoko non si girò, sedendosi a cavalcioni.
Il suo mondo si fermò quando Kyoko lo guardò. L’amore per lui che le brillava in quegli occhi di smeraldo gli faceva male al petto e si sentiva come se gli stessero prendendo il cuore a calci. Non riusciva a respirare. Era lo sguardo che aveva sempre desiderato e che aveva sognato spesso. Adesso lei era lì, lo guardava dritto negli occhi. Kyoko… era innamorata di lui.
«Toya…» sussurrò lei a bassa voce, «… ti prego, baciami.». Prima che lui potesse acconsentire alla sua dolce richiesta, Kyoko si chinò, stringendogli le braccia intorno al collo. Mormorò: «Ti amo.», e posò le labbra sulle sue.
Toya sentì una scossa di piacere attraversargli il corpo, come se fosse appena morto e risorto. Quando lei dischiuse le labbra, lui non poté fare a meno di guidare la propria lingua in profondità, cedendo al bacio di una vita, alla ricerca di tutti i luoghi nascosti che aveva desiderato trovare.
Trattenne il respiro quando Kyoko cercò di dominare il bacio.
Circondandola con le braccia, si avvicinò ancora di più e un’ondata di possessività infuriò nelle sue vene. L’esile mano di Kyoko aveva trovato la strada fino ai suoi capelli, che lei afferrò, tenendolo prigioniero.
Shinbe riprese conoscenza. Mettendosi a sedere, seguì gli sguardi attoniti di Kamui e Suki. Girandosi a guardare, rimase a bocca aperta. Sembravano due amanti totalmente presi l’uno dall’altra che non sapevano di essere osservati. Shinbe allungò la mano e afferrò il braccio di Suki per ottenere la sua attenzione, anche se i suoi occhi erano ancora fissi sulla coppia.
Suki girò leggermente il viso per fargli capire che lo aveva sentito ma il suo sguardo era ancora fisso su Toya e Kyoko. Nessuno dei due riusciva a credere a ciò che stavano vedendo.
Shinbe provò a riprendersi scuotendo la testa per cancellare i cattivi pensieri che minacciavano di prendere il sopravvento. Ricorrendo al proprio buonsenso, si chinò verso Suki. «Non pensi che dovremmo fermarli prima che vadano oltre?» sussurrò, sentendosi un guardone. «Voglio dire, una volta che l’incantesimo svanisce e Kyoko ritorna alla normalità, sarà arrabbiata… se sarà ancora tutta intera.». Shinbe sapeva che Suki avrebbe capito il doppio senso.
Suki arrossì mentre lo guardava. «Sì, io sono solo contenta che l’abbia fermata prima che lo facesse a me.» disse, e gli rivolse un sorriso smagliante.
Shinbe sollevò un sopracciglio, chiedendosi cosa diavolo si fosse perso.
Kamui, che rimasto a guardare in silenzio e con stupore, aveva sentito l’osservazione di Suki. Non poté fare a meno di immaginare Kyoko che intrappolava Suki con un bacio del genere. Scoppiò a ridere e cercò di trattenersi, ma non ci riuscì.
Shinbe e Suki sghignazzarono