la magia del Tenshi per lanciare un incantesimo sulla sacerdotessa e farla innamorare di me.» disse Hyakuhei, poi iniziò a ridere, ma non c’era divertimento nella sua risata. Chiudendo gli occhi, convocò la figura di uno dei demoni che aveva inglobato nel proprio corpo e che ora controllava.
Il Tenshi avrebbe potuto tessere un incantesimo attorno alla ragazza, facendola innamorare inconsapevolmente di colui che la possiede. Invocando anche un demone di immensa forza e una massa di fluttuanti spiriti maligni per tenere a bada Toya e gli altri, Hyakuhei li inviò contro il gruppo mentre osservava tutto attraverso lo specchio delle anime.
Quando Toya e il gruppo si avvicinarono all’aura sinistra della valle, Kyoko si fermò. Il male… lo sentiva intorno a loro, ma non riusciva a vederlo. «C’è qualcosa.» sussurrò, facendo un passo indietro, spaventata. I suoi occhi color smeraldo si volsero verso una collina di fronte a loro proprio quando un enorme demone sbucò da terra, come se uscisse da una tomba senza nome.
Toya ringhiò ai demoni minori provenienti anch’essi da sottoterra. Sembrava che qualcuno avesse aperto una porta dell’inferno. I pugnali gemelli scintillarono all’istante e Shinbe e Suki si misero al suo fianco. Kaen digrignò i denti e Kamui si precipitò verso Kyoko per starle davanti, nel caso in cui i demoni superassero gli altri.
Toya balzò in avanti urlando: «Kyoko! Vedi un talismano nel demone più grande?».
Lei guardò la creatura e notò una luce soffusa sulla fronte. «La fronte!» gridò in risposta, mentre Suki colpiva gli spettri che volavano verso di loro passando davanti al demone.
Kyoko vide Shinbe che iniziava a srotolare il bracciale di perline di ametista per creare il buco nero con cui lo aveva maledetto Hyakuhei da bambino, lo stesso buco nero che avrebbe potuto inghiottirlo per intero semmai i suoi poteri fossero finiti fuori controllo. Il vuoto del buco nero risucchiava i demoni nelle sue profondità, divenendo una delle loro armi migliori e più pericolose nella battaglia contro Hyakuhei e i suoi servitori.
Kyoko vide un’ombra volare sopra di sé e guardò in alto. «Shinbe! Non farlo! È una creatura fasulla!» gridò, e Shinbe alzò lo sguardo, chiudendo rapidamente il buco nero e facendole un cenno per ringraziarla dell’avvertimento. Poi, uno sciame di demoni volò verso di loro. Quelle creature fasulle erano la sola rovina dei buchi neri.
Shinbe era quasi morto l’ultima volta che, accidentalmente, ne aveva risucchiata una. Il loro potere rifletteva nel vuoto, facendolo finire fuori controllo con il rischio che lui venisse consumato dal buco nero.
La baionetta di Suki spuntò in aria all’ultimo secondo, uccidendo alcuni demoni. Shinbe lanciò scongiuri ed incantesimi a quelli rimasti che li attaccavano.
In quel momento stava accadendo di tutto e Kyoko guardava il gruppo combattere contro un grande sciame di demoni. Creature volanti attaccarono Toya con movimenti troppo veloci da seguire, fornendo al demone mammut un varco per attaccare. Toya fu gettato a terra solo per rialzarsi e finirci di nuovo.
Kyoko puntò la balestra, con l’intenzione di aiutarli più che poteva, quando qualcosa attirò la sua attenzione, bloccando i suoi movimenti. Un’aura luminosa la circondò, respingendo Kamui come se fosse stato lanciato da qualcuno. Era così lucente che Kyoko chiuse gli occhi e si riparò con il braccio per non essere accecata.
Toya vide la sfera di luce scendere su Kyoko. Il cuore gli batteva nel petto… la sua attenzione era puntata su di lei invece che sulla lotta con il demone quando si alzò da terra ancora una volta.
Aprendo gli occhi, Kyoko rimase a bocca aperta quando vide un uomo proprio davanti a sé. Era bello… con le ali lucenti… proprio come nei libri di letteratura a scuola. Chiunque avrebbe detto che era un angelo. Ma quell’uomo non era affatto un angelo… lei lo sentiva. Tese la corda della sua balestra e una freccia eterea si formò mentre ricordava la storia del bellissimo angelo cacciato dal cielo perché era cattivo.
Kyoko inquadrò il proprio obiettivo mentre lo guardava negli occhi, ma non riuscì a colpirlo. Come poteva danneggiare qualcosa di così prezioso? Aveva lunghi capelli bianchi che gli svolazzavano intorno, non aveva mai visto niente di così bello in vita sua. La creatura le si avvicinò lentamente, sussurrando parole che lei non riusciva a capire.
Suki e Shinbe avevano spazzato via quasi tutti gli spiriti volanti e corsero ad aiutare Toya con il demone infuriato che lo stava sbattendo a terra perché si era distratto dalla lotta. Era impegnato a cercare di vedere cosa stesse succedendo a Kyoko.
Suki estrasse la sua arma e squarciò la guancia del demone, ottenendo la sua attenzione. Shinbe la prese proprio mentre il demone attaccava, sollevando detriti quando i suoi artigli mancarono il colpo e graffiarono il terreno. Urlò a Toya: «Tu va’ ad aiutare Kyoko! Ci occuperemo noi di questo essere!».
Toya corse verso la luce, vedendo l’immagine di un uomo con le ali fluttuanti davanti a Kyoko all’interno della barriera. Corse verso di loro ma la barriera lo respinse come aveva fatto con Kamui. Piccoli fulmini di colore nero gli sfrigolavano sulla pelle. Volando all’indietro, atterrò con un rumore di ossa rotte. Rimase lì per un momento, stordito, e cercò di riprendere fiato.
Kamui si trovava dall’altra parte della sfera, lanciando freneticamente ogni incantesimo che potesse destabilizzare la barriera, ma non funzionava. Ringhiò per la frustrazione, mentre cercava ancora di violare lo scudo e raggiungere Kyoko. Congiungendo le mani davanti a sé, lanciò il suo incantesimo più potente, ma lo vide riflettere contro la barriera e tornare indietro, facendolo slittare sull’erba in preda alla rabbia.
Kyoko stava cercando di colpire la figura di fronte a lei. Lo sentiva sussurrare incantesimi e provava una strana sensazione nel petto. Non era doloroso… ma… sembrava che stesse per scoppiare. Non era dolore… era un sentimento d’amore. Era ancora abbastanza lucida da provare paura allo stesso tempo.
Cercò di fare un passo indietro mentre lui si avvicinava ancora di più e, in quel momento, capì esattamente cosa le stesse facendo. Quel demone malizioso la stava ammaliando… e adesso era troppo tardi. Kyoko sbatté le palpebre lentamente. Sentiva la schiacciante sensazione di essere innamorata. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per quella persona, ma non sapeva chi fosse quella persona. Chi amava così tanto da provare dolore?
Sentì la terra tremarle sotto i piedi e cominciò a sprofondare in un vuoto proprio mentre il demone attraente giungeva ad un soffio da lei. Le labbra setose sfiorarono le sue e il mondo divenne buio.
Hyakuhei guardò attraverso lo specchio e osservò l’incantesimo che veniva lanciato su Kyoko. Sapeva che, quando si sarebbe svegliata, avrebbe amato la persona che si sarebbe trovata davanti. I suoi occhi brillavano di una debole luce color cremisi mentre apriva un portale sotto la sfera protettiva in cui l’aveva intrappolata ed iniziò ad attirarla verso di sé.
«Sì, vieni da me. Sono io colui che ami veramente.». I suoi pensieri divennero distorti e sentiva che lei stava finalmente tornando a casa. «Com’è giusto che sia.» sussurrò.
Yuuhi osservava Hyakuhei senza che un acenno di emozione attraversasse il suo pallido, giovane volto. «Non verrà perché Toya la fermerà.».
Gli occhi di Hyakuhei si strinsero sul ragazzo prima di voltarsi di nuovo verso lo specchio.
Toya si fermò sopra la sfera protettiva che teneva Kyoko lontana da lui. Con il corpo tremante per la paura e la rabbia, raccolse i propri poteri di guardiano e li inviò ai pugnali gemelli.
«Non la porterai via da me!». I suoi occhi divennero immediatamente argento fuso appena i suoi poteri affiorarono, emanando un’onda d’urto che gli fece svolazzare selvaggiamente i capelli e vestiti per l’esplosione. Tenendo insieme i pugnali gemelli, le lame incrociate divennero di un blu elettrico quando il Tenshi baciò Kyoko.
Il demone alzò lo sguardo proprio mentre Toya scendeva. In un lampo, lo scudo protettivo scomparve e le lame entrarono in contatto con il Tenshi, uccidendolo all’istante.
Toya raggiunse Kyoko e la afferrò per la vita, tirandola fuori dal vuoto che si era creato sotto di lei. Saltò proprio quando il grosso demone contro cui stavano combattendo Suki e Shinbe cercò di attaccarlo di nuovo.
Vedendo